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Rocce sintetiche se e come usarle, facciamo il punto con 4 esperti

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Rocce sintetiche se e come usarle, facciamo il punto con 4 esperti

Nei giorni scorsi vi abbiamo presentato alcuni tipi di rocce sintetiche, ed altre arriveranno, o almeno così ci hanno promesso alcuni distributori. Oggi vogliamo fare il punto su cosa ne pensino alcuni esperti di queste rocce sintetiche e, nel caso, come utilizzarle al meglio. Parliamo di Dana Riddle, Roberto Ferri, Davide Mascazzini ed Enzo Romeo.

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Io non ho esperienza con le rocce sintetiche, ma ho scelto di utilizzarle per evitare l’inserimento di parassiti indesiderati. Sono però contento che questo metodo sia maggiormente sostenibile per la Natura, non andando a depauperare il fondale marino.

Non nascondo poi che, avendo visto dal vivo il meraviglioso acquario dell’amico Giuseppe (qui sulle pagine del Magazine), costruito con rocce vive, ho pensato che comunque questo substrato sia meritevole di approfondimento. Si perché quell’acquario è bellissimo, ed il cuore è fatto con queste rocce.

Non avendo esperienza però ho subito pensato di non sapere perfettamente come far iniziare una maturazione in acquario con queste rocce. In verità il problema nasce anche quando si parla di rapporto fra chili di rocce e litri di acqua. Il famoso 1 kg di rocce vive per 7 litri di acqua varrà ancora? Oppure, vista la maggior porosità, è sufficiente inserire 1 kg di roccia sintetica ogni 15 litri di acqua? Vedo che normalmente questa seconda regola è quella più seguita quando si pensa a questa tipologie di rocce.

Dana Riddle e le rocce sintetiche

Agnese Poggi, Dana Riddle e Danilo Ronchi al PetsFestival 2018
Agnese Poggi, Dana Riddle e Danilo Ronchi al PetsFestival 2018

La prima persona che ho contattato per avere un punto di vista è stato l’acquariofilo ed amico Dana Riddle, che ho avuto modo di conoscere durante il suo ciclo di conferenze tenutosi al Macna 2018 (reportage) e poi al PetsFestival 2018 (reportage).

Dana per prima cosa ci ricorda che le rocce vive sono quelle che contengono i batteri benefici (carboniosi e azotati), insieme a specie algali calcaree e flora e fauna varia. La roccia sintetica (morta) è quella estratta da fonti terrestri o creata artificialmente.

Ho iniziato ad avere acquari di barriera circa 30 anni fa. A quei tempi, utilizzare rocce vive prese dalle Florida Keys era il modo universalmente approvato per inoculare un acquario con batteri “buoni”. La raccolta di queste rocce è stata messa fuori legge negli anni ’90 e si sono dovute trovare altre fonti. Sebbene le rocce vive potesse essere ottenuta da regioni diverse dalla Florida, questo vuoto ha dato origine all’uso di roccia “morta” (corallo estratto o roccia sintetica). Io non ho fatto esperienza con l’utilizzo di roccia “morta” fino al mio ritorno nella terraferma degli Stati Uniti dopo 18 anni alle Hawaii. Il primo acquario di barriera che ho installato dopo il mio ritorno sulla terraferma utilizzava roccia morta. Anche se ho avuto un certo successo con questo acquario, devo dire che sia mai prosperato. Ci sono sempre stati molteplici problemi come la diatomea bentonica e le epidemie di alghe pilifere. Alla fine questo sistema si è bloccato e ho ricominciato in maniera opposta con la costruzione di un nuovo acquario di barriera. Questa volta ho ordinato 50 libbre di rocce vive che erano state coltivate con un permesso federale in Florida. Ho curato questa rocce al buio per alcune settimane monitorando anche le concentrazioni di ammoniaca e facendo diversi cambi d’acqua. I livelli di ammoniaca alla fine sono scesi a zero e i nitrati sono aumentati, segno che il processo di polimerizzazione era completo. Ho continuato a curare la rocce per alcune settimane prima di aggiungerle al nuovo sistema da 120 galloni (circa 450 litri). Questo acquario di barriera ha avuto molto più successo, con coralli che prosperano e crescono. Una nuova azienda, chiamata AquaBiomics, ha testato la diversità batterica di questo acquario ed ha ottenuto un punteggio di 0,92 (su 1,0), un valore di tutto rispetto. Vi consiglio di dare una occhiata al sito AquaBiomics.com per i dettagli“.

Dana Riddle durante una conferenza
Dana Riddle durante una conferenza

Tirando le somme, roccia viva, sabbia viva e fango vivo (da soli o in qualsiasi combinazione fra di loro) possono stabilire una popolazione batterica diversificata che potrebbe essere utile. Non intendo affermare che la costruzione di un acquario basato su roccia morta o sintetica non possa funzionare – ci sono sicuramente molti esempi di successo. Ma io, costruirò sempre un acquario con rocce vive come base“.

Siamo ben consci che la maturazione possa avere maggiori problemi con una rocciata basata su rocce sintetiche, per cui vediamo cosa dicono anche gli altri e come ci suggeriscono di procedere:

  • Dana Riddle: considerazioni generali sull’uso delle rocce sintetiche – pagina 1
  • Roberto Ferri: le rocce sintetiche e come valutarle – pagina 2
  • Enzo Romeo: consigli tecnici e pratici – pagina 2
  • Davide Mascazzini: la corretta maturazione – pagina 3
  • Davide Mascazzini: Come devono essere fatte le rocce – pagina 3
  • Davide Mascazzini: avvio e ciclazione dell’acquario – pagina 3
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