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Editoriale: L’Interzoo di Norimberga 2012

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Siamo tornati dall’Interzoo, siamo stanchi ma felici, ed i commenti sulla fiera si sono fatti strada dentro di noi. Questa volta eravamo in tanti, un bel gruppo, ognuno con la propria individualità ed ognuno con le proprie idee in testa, ciononostante proviamo ad analizzare quello che è stato l’Interzoo per noi.

La fiera come sempre ti aggredisce con la sua magnificienza, i padiglioni sono tanti, pieni di oggetti da vedere. Avevamo due giorni, che sembrano tanti, ma che alla fine sono stati pochi. Io perlomeno non sono riuscito a visitare tutti gli stand perché mi sono fermato a parlare ovunque potessi, per capire meglio i prodotti e le singole filosofie aziendali.

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Chi non è venuto, ancora una volta, ha perso. Tanti nomi storici dell’acquariofilia non erano presenti. Capisco che la fiera sia un costo, capisco che nell’era di internet possa avere meno “interesse“, ma i contatti personali, la possibilità di incontrare fisicamente le aziende, parafrasando una ben nota pubblicità, non ha prezzo. Come possiamo farci una bella idea di chi in fiera non è venuto? Semplice, non possiamo. Come possiamo pensare ad un futuro per le aziende che non c’erano? Probabilmente non possiamo.

Anche i visitatori però sono stati diversi, molti nella giornata di venerdì, molti meno sabato, e soprattutto pochissimi italiani. Tutti gli anni era un continuo incontrarsi con facce note e meno note, e l’italiano era una delle lingue principali parlate fra i corridoi della fiera e nei vari bar. Quest’anno non si sentiva. Segno che qualcosa sia effettivamente profondamente cambiato. La crisi, forse non in maniera diretta, non con un rapporto di causa ed effetto, ma più che altro come una manifestazione della crisi. Sembra che la gente non sia venuta non perché non avesse la possibilità di venirci, ma perché il numero degli acquariofili cala, per tanti motivi fra cui appunto la crisi. Quanto detto si può applicare anche alle aziende, ma… se non sono venute, per me sono proprio sul ciglio del burrone. Speriamo di sbagliarmi.

Arrivati a questo punto la domanda che però tutti vi starete facendo è… le novità?

La novità grossa secondo me discende proprio da quanto detto sopra, i prodotti, le aziende sono maturate. Questa è la vera novità, e non tanto le vagonate di led che abbiamo visto e toccato. La maturazione delle aziende si legge e si nota nelle piccole cose, nei dettagli. Prodotti ovunque maturi, livelli di personalizzazione incredibili, soluzioni pensate per la semplicità di utilizzo. Quasi le vasche sono passate in secondo piano, soppiantate dalle soluzioni per farle nostre, personali, quasi intime.

E poi c’è stato un morto. Si un prodotto è definitivamente morto, o dato per morto con questa fiera. Le HQi non esistono più. Nessuna soluzione in fiera aveva le HQi, c’erano vagonate di led come abbiamo detto, c’erano tantissime T5, ma nessuna HQi. Dopo questa fiera si può solo affermare questo, le soluzioni basate sulle HQi da parte delle aziende sono state abbandonate, accantonate, messe da parte. Giusto? Sbagliato? Trend di mercato? A me personalmente mi sembra il modo che hanno tutti di passare sopra ad un prodotto con poco appeal, e molto probabilmente, con poco ricarico, per andare verso il prodotto di punta del momento, i led, tutti li vogliono, in molti non sanno neanche perché. Io penso che le HQi abbiano ancora molto da dire, e molto avranno da dire nei prossimi anni, questa indicazione del mercato, che ricordiamocelo non è comunque l’indicazione degli utenti, mi sembra ripercorrere le orme dell’abbandono del vinile nella musica. Vinile che ora a distanza di anni viene riscoperto da sempre più appassionati e che è l’unico media musicale ad avere incrementi dell’ordine delle 2 cifre. Staremo a vedere.

Ultimo appunto. I computer. Voi che mi leggete da tempo, sapete quanto io sia legato visceralmente all’automazione in acquario, mi piace, la ritengo quasi indispensabile per un acquario maturo ed importante. Ed all’Interzoo sembra se ne siano accorti tutti. Ognuno presentava un computer, più o meno completo, e tutti con soluzioni, magari ancora alla fase di studio, per collegarcisi via internet. Bene. Questo mi rende felice. Sperando che i prezzi in ogni caso calino. Oggi l’automazione industriale costa poco, speriamo che venga traslata in acquariofilia con costi abbordabili da chiunque.

Il vivo? Purtroppo davvero nulla da menzionare a parte la solita bella vasca di De Jong, sebbene inferiore a quanto visto in altre fiere, e la solita bellissima vasca di Korallen Zucht. Oltre a questo davvero poco altro. Peccato.

Questo è quanto. Rimandiamo ai prossimi articoli la trattazione di tutto quanto abbiamo visto.

Danilo Ronchi

Approfondimenti:

Interzoo 2012: Genesis, Deltec, D-D The Aquarium Solution e Sander

Interzoo 2012: Korallen Zucht

Interzoo 2012: Lo stand Elos

Interzoo 2012: Lo stand Tunze

Interzoo 2012: Lo stand Sicce & LGMAquari

Interzoo 2012: Lo stand Prodibio

Interzoo 2012: lo stand Red Sea

Interzoo 2012: Lo stand Aqua Medic

Interzoo 2012: Lo stand Teco

Interzoo 2012: Lo stand Blau aquaristic

Interzoo 2012: Lo stand CE.A.B.

Interzoo 2012: Lo stand Aquatronica

Interzoo 2012: Lo stand Ecotech Marine

Interzoo 2012: Lo stand Hydor

Interzoo 2012: Lo stand Aqua Bee Aquarientechnik

Interzoo 2012: Lo stand Vertex Aquaristik

Interzoo 2012: Gli stand Coral Shop e aquaLEDs

 

L’articolo è stato tradotto e pubblicato nel portale americano Reefs.com per vederlo cliccate sul banner

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6 COMMENTS

    • Ciao Mirko, direi proprio di no… anzi 🙂 Evidentemente non mi sono saputo spiegare bene. A me la fiera è piaciuta molto, la maturità dei prodotti e delle aziende secondo me è necessaria per un grande futuro. Però non posso non sottolineare chi non c’era, e la mancanza del vivo, che c’è sempre stata intendiamoci, ma quest’anno ce n’era ancora di meno.

      La fiera era ancora più grande degli anni precedenti, il viverla in dodici non è stato sempre facile, ma secondo me è un appuntamento quasi irrinunciabile!

      A presto con tutte le recensioni specifiche.

      Danilo

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