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L’acquario marino da 5000 litri del museo di scienze naturali a Bolzano e le meduse

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Abbiamo recentemente visitato il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano, dove abbiamo visto un incredibile acquario marino di barriera da 5000 litri, con anemoni, tanti pesci, ma anche SPS e Tridacne giganti, oltre ad un secondo acquario con meduse.

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Non capita tutti i giorni di poter visitare un acquario marino posto in un museo pubblico, da ben 5000 litri, accompagnati dallo stesso curatore. Curatore che è una vecchia conoscenza delle nostra pagine, avendo scritto in passato più di un articolo e che è un amico da tanti anni a questa parte, parliamo di Massimo Morpurgo.

Come sapete siamo stati recentemente dalle parti di Bolzano, dove abbiamo anche incontrato Alexander Silvioni con il suo spettacolare acquario da 1.500 litri, e di cui abbiamo fatto un articolo con tante foto ed un video molto completo. Il giorno seguente ci siamo ritrovati al Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige in via dei Bottai n. 1 a Bolzano assieme a Riccardo Baldo di Atollo Uno Service e, appunto, a Massimo Morpurgo per vedere questo meraviglioso acquario. Non siamo nuovi ad esperienze del genere avendo anche visitato in passato l’acquario tematico del Mesoala presso lo Zoo di Zurigo.

Il video dedicato all’acquario marino di 5000 litri del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ed al nuovo acquario con le meduse

Fatto questo ampio preambolo, vi lasciamo al nostro video documentario, non sapremmo come altro chiamarlo, dedicato al suo acquario. Poi a seguire ne parleremo diffusamente.

Come abbiamo detto Massimo in passato aveva scritto un articolo su questo interessantissimo acquario, evidenziando le differenze fra la gestione di un acquario domestico e di un acquario pubblico. Articolo che potete recuperare e leggere qui. Allora eravamo nel 2013.

Perché questo acquario ci piace molto

Gli acquari pubblici spesso e volentieri ci lasciano con l’amaro in bocca, colpendoci praticamente solo con le dimensioni, per forza di cosa molto diverse da quelle che ci possiamo permettere a casa. Noi, per scelta, non parliamo degli acquari che non ci sono piaciuti, ma ci piace condividere con voi quello che invece ci è piaciuto maggiormente. E l’acquario marino da 5000 litri che abbiamo trovato presso il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige ci è piaciuto molto.

Heliopora coerulea nell'acquario marino da 5.000 litri del Museo di Scienze Naturali di Bolzano
Heliopora coerulea nell’acquario marino da 5.000 litri del Museo di Scienze Naturali di Bolzano

Questo perché l’acquario è imponente, ma è assolutamente ed incredibilmente simile a quello che si può vedere in immersione. Il blocco di Heliopora coerulea che si vede nella parte sinistra dell’acquario è quanto di più simile si possa trovare in Natura. E mi ha lasciato a bocca aperta. Uno scorcio meraviglioso.

Ci sono tantissimi coralli, di ogni tipo, e tutti in buona salute, ci sono anemoni, anche enormi, ed i pesci pagliaccio stanno talmente bene che era anche possibile ammirarne delle uova all’ombra di uno dei tanti anemoni. Ci sono una coppia di Acanthurus leucosternon che abbiamo visto danzare lasciandoci senza parole.

Uova di Amphiprion ocellaris
Uova di Amphiprion ocellaris

Quello che emerge è che è un acquario, che ricordiamolo ha oltre vent’anni, e che è gestito con amore e soprattutto con tanta competenza.

I pesci contenuti nell’acquario

La maggior parte dei pesci che troviamo nell’acquario da 5000 litri del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige, provengono in gran parte da donazioni, e sono tutti molto anziani.

Coppia di Acanthurus leucosternon che danza

Bellissimo è stato guardare la coppia di leucosternon nuotare in coppia, non lo avevo mai visto fare ed è stato ipnotizzante.

Ma tutti i pesci che ci sono hanno una storia da raccontare, e se pensiamo da quanti anni vivano in questo acquario, a me personalmente vengono i brividi sulla schiena. Segno inequivocabile del fatto che l’habitat è sicuramente adatto a loro.

La breve storia ed alcuni fatti curiosi

Massimo Morpurgo ci racconta che l’acquario ha più di 25 anni di vita, ed è nato per spiegare l’origine delle Dolomiti, i famosi gruppi montuosi presenti in Trentino Aldo Adige. E questo spiega, appunto, la collocazione, a prima vista curiosa, di questo acquario all’interno del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige a Bolzano. L’acquario come abbiamo detto è enorme, sono 5000 litri, e la parte visibile anteriormente ci ricorda soprattutto quanto siano piccoli i nostri acquari domestici.

Quello che impressiona maggiormente è infatti l’altezza della colonna d’acqua, virtualmente impossibile nelle nostre abitazioni. Basta guardare le dimensioni di questa Tridacna derasa, per comprendere le dimensioni di questo stupendo angolo di Natura.

Tridacna derasa a confronto con un enrome Zebrasoma veliferum
Tridacna derasa a confronto con un enorme Zebrasoma veliferum

Inoltre pensate che nel 2022 l’acquario ha subito un completo redesign dalla struttura precedente, di cui Massimo ci aveva ampiamente parlato nell’articolo L’acquario di barriera corallina del Museo di Scienze Naturali di Bolzano compie 15 anni: sviluppo ed esperienze che vi consiglio di recuperare e leggere per capire la complessità di gestione di un acquario di questo tipo.

Dal punto di vista dei coralli troviamo di tutto, dai coralli molli, agli LPS agli SPS, oltre che agli anemoni. Ci sono funge, oltre alle bellissime formazioni di Heliopora coerulea, ma anche Acropore, Seriatopore, Montipore, Stylophore, Euphyllie, è possibile trovare quasi tutto, anche il famoso corallo di fuoco!

Corallo di fuoco nell'acquario del Museo di Scienze Naturali dell'Alto Adige
Corallo di fuoco nell’acquario del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige

Il cuore del sistema sono le nuove lampade

L’acquario ha ricevuto dal 2019 un nuovo sistema illuminante. Prima infatti funzionava con tre lampade da 1.000 watt ad alogenuri metallici da 13.000°K Aqualine o da 10.000°K Aqua Medic, oltre a 18 tubi T8 blu Osram L 58 W/67. Ora invece ci sono 6 Philips Coralcare e ben 6 lampade Led Spot AquaMedic da 200 watt, sviluppate per i grandi acquari pubblici e che riescono ad arrivare benissimo in profondità.

Questo ha permesso di risparmiare molto sui consumi elettrici, riuscendo a ridurre il consumo, rispetto alla situazione precedente di ben il 60%!. Ma anche e soprattutto a ridurre il calore totale, che era un problema enorme della precedente gestione con le lampade HQi.

Massimo ci tiene a sottolineare che con il cambiamento delle lampade non ci sono state strane reazioni da parte dei coralli. E per questo sono estremamente soddisfatti di aver cambiato, un miglioramento su tutti i fronti, senza nessun problema per gli animali.

Stylophora pistillata milka a centro acquario
Stylophora pistillata milka a centro acquario

Da quest’anno, sempre per economizzare sui consumi elettrici l’acquario come lo conoscevamo nel precedente articolo è cambiato molto. Prima infatti l’impianto di filtrazione era nel sotterraneo del museo, da dove l’acqua veniva spinta per ben 2 piani per arrivare all’acquario, che è posto al primo piano del museo. Pensate che l’acqua veniva pompata per quasi 10 metri di altezza, mentre ora la parte tecnica si trova nel vano dietro l’acquario. Questo però ha comportato la diminuzione dell’acqua disponibile in tutto il sistema. Precedentemente infatti fra gli acquari, refugium, etc si potevano contare ben 9000 litri, che ora sono rimasti in pratica i 5000 litri dell’acquario principale.

La vista più bella dell’acquario però è quella superiore!

L’acquario si può vedere dall’enorme frontale e da un piccolo spot laterale. Sono entrambe viste bellissime, ma essendo salito su una scala per vedere la parte illuminante. Mi si sono illuminati gli occhi.

Sono conscio che sono stato uno dei fortunati a poterlo vedere da questa altezza. E penso che sarebbe molto bello poter pensare di fare in modo che anche i normali visitatori possano vedere l’acquario da sopra. Qui le lampade riescono a mostrare il loro massimo potenziale. Le Philips Coralcare, che abbiamo sempre considerato fra le migliori plafoniere per acquario marino, assieme ai Led Spot AquaMedic riescono ad illuminare la parte superiore quasi fossimo in un mare tropicale, ed infatti dall’alto si possono apprezzare colori incredibili.

Se dal frontale i colori risentono sia dal tipo di vetro che non è sicuramente extrachiaro, dall’angolazione e dalla distanza dalle lampade, nella parte superiore sembra di essere davanti ad un acquario marino che siamo abituati ad avere in casa. Colori e crescite incredibili. Bellissimo da vedere, e onestamente non mi aspettavo una tale vista dall’alto.

Spettacolo allo stato puro, non credete??? Avreste mai pensato che i colori frontali dell’acquario fossero così diversi da quelli visti nella parte superiore? Io onestamente non ci avrei mai pensato e ne sono rimasto colpito.

I segreti dietro l’acquario

Tecnicamente parlando il sistema si regge sulla somministrazione di Formiato di Calcio Ca(HCOO)2 per la gestione del tenore di calcio in acquario. In una sump piuttosto piccola, o meglio, sfruttata al millimetro, trova posto un enorme schiumatoio Deltec SC4580, dotato del modulo per la pulizia del collo del bicchiere automatico CS4580.

Ma quello che più ci interessa è la soluzione adottata per il filtro a rulli, che è completamente meccanico. Si tratta di un modello Genesis (ne parlammo in questo articolo nel lontano 2014), che è particolare perché è completamente meccanico. Per questo è a prova di qualsiasi errore. In pratica man mano che il filtro si intasa per il particolato dell’acquario, si alza il livello che ad un certo punto preme contro un mulino che fa avanzare il rullo, ed il gioco ricomincia.

L’unico problema? Le dimensioni non proprio tascabili che ne limitano l’impiego a sump di dimensioni piuttosto generose. Però un filtro che è praticamente non intasabile, e funziona da solo senza problemi, è davvero impagabile. Non credete?

Il nuovo acquario delle meduse

Quando siamo stati ospiti del Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige di Bolzano per vedere l’acquario da 5000 litri abbiamo anche visto un allestimento per le meduse che sarebbe diventato operativo da lì a qualche giorno. Per cui oggi è disponibile e visitabile dal pubblico. Infatti nella foto seguente mancavano ancora le coperture dell’acquario Schuran.

Oggi le coperture ci sono, ed il museo ci ha inviato questa foto per farci vedere il contesto di come sia diventata la vasca delle meduse.

La vasca contiene diversi esemplari di medusa Phyllorhiza punctata. Che è in effetti una scifomedusa e che attraversa 2 cicli vitali distinti, quello di polipo e quello di medusa. I polipi possono vivere fino a 5 anni, mentre le meduse difficilmente superano i 2 anni. L’ombrello può arrivare ad avere un diametro compreso tra i 30 e i 60cm, anche se in questo caso siamo davanti a dimensioni sicuramente più piccole.

La vasca delle meduse, differentemente dal solito, è molto illuminata, tramite l’utilizzo di un led spot AquaMedic da 100 watt. Questo perché la medusa Phyllorhiza punctata è una specie che ospita le zooxanthellae sul suo ombrello, e quindi ha bisogno di luce affinché queste piccole alghe simbionti possano restituire all’animale le sostanze nutritive di cui necessita. Ovviamente le meduse vengono anche alimentate con naupli di artemia come cibo solido. Le meduse sono bellissime ed anche fotografandole si riescono a fare delle fotografie incredibili, come potete vedere in questa piccola galleria di selezione.

Animali davvero splendidi. Che ci sono piaciuti davvero tanto.

Un’ultima parola

Non ci rimane che ringraziare Massimo Morpurgo ed il Museo di Scienze Naturali dell’Alto Adige di Bolzano per averci ospitato a vedere questa meraviglia che vi consigliamo di andare a visitare qualora vi troviate dalle parti di Bolzano. Vi ricordiamo che il Museo si trova in Via dei Bottai n. 1.

Voi cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti qui sotto o nella nostra pagina facebook o sul nostro aggiornatissimo canale Instagram se questo acquario da 5000 litri vi abbia colpito, o se lo abbia fatto quello delle meduse, o se vi sareste aspettati una così diversa colorazione dei coralli fra la parte frontale e quella superiore.

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