Avendo avuto un acquario Askoll fornito di un filtro biologico chiamato Trio, mi sono trovato con il problema di come migliorarlo, dopo aver capito che non era adeguato, come potete leggere nella storia dei miei acquari di acqua dolce.
Questa importante sezione vi “può” permettere di migliorare l’efficienza del Vostro filtro Trio dell’Askoll. Ovviamente nei suoi caratteri generali può andar bene per qualsiasi tipo di filtro.
Lo schema voluto dall’Askoll per il suo filtro è il seguente:
Entrata acqua > Spugna per filtrare lo sporco grossolano > Cannolicchi > Eventuale carbone attivo > Pompa.
Ebbene, considerando il fatto che ritengo importantissima una forte circolazione dell’acqua, sia per evitare un eccessivo ristagno di acqua soprattutto negli angoli sia perché maggiore è l’acqua in circolo maggiore sarà la resa del filtro, mi ritengo molto soddisfatto dell’ottima pompa fornita di serie.
Molto potente, circa 300 litri/ora, che per un acquario come il Tenerif 55 vorrebbe dire circa 7 cambi d’acqua per ora, e molto silenziosa. Il primo problema può venire dalla costruzione del filtro stesso, che porta il getto della pompa a circa 8-10 cm sotto la superficie dell’acqua, non consentendo una ottimale ossigenazione dell’acqua dovuta al movimento creato dalla pompa, infatti l’ossigeno disciolto in acqua dipende sia dalla temperatura che dall’area di acqua che viene a contatto con l’aria, maggiore è la superficie dell’acqua, maggiore sarà l’ossigenazione. Quindi consiglio di prendere un tubicino ad S in modo che il getto d’acqua possa essere mantenuto circa mezzo cm sotto il pelo libero. Questo indurrà delle perdite di carico nella pompa che quindi si troverà a pompare meno dei 300 litri/ora dichiarati, ma è un compromesso accettabile in vista della maggiore ossigenazione del nostro acquario. So anche bene che l’estetica non trarrà giovamento da questa soluzione, ma noi dovremmo per prima cosa pensare alla salute del nostro acquario; se poi consideriamo che sopratutto d’estate l’ossigeno disciolto nell’acqua diventa molto poco, questa diventa una soluzione intelligente ed a basso costo.
Ovviamente a tutto questo si potrebbe ovviare con una seconda pompa di superficie, ma si introdurrebbe un altro corpo nell’ambiente non troppo grande, creando più problemi di quelli che si risolverebbero.
Consideriamo adesso l’interno del filtro biologico.
Per prima cosa la spugna fornita di serie non è adeguata, si intasa; infatti anche se sciacquata spesso i suoi micropori tenderanno ad intasarsi non permettendo un ottimale filtraggio meccanico dell’acqua. Io consiglio di sostituirla con lana di perlon. Diventa però importante lavare la lana prima di ogni inserimento in acquario, e cambiarla ogni volta che andremo a pulire il filtro per evitare intasamenti meccanici, questo non è un grosso problema monetario però, visto l’esiguo costo che ha una confezione di lana. La spugna suggerisco di tagliarla opportunamente ed inserirla nel terzo scomparto, dove dovrebbe esserci il carbone attivo, e di non toglierla mai, qui infatti diventerebbe un ottimo substrato batterico, non interessata da intasamenti meccanici vista l’azione ora svolta dalla lana di perlon. Sul carbone attivo esistono opinioni contrastanti, ma la letteratura sembra ormai essere sicura sul suo non utilizzo, se non per debellare medicinali dall’acquario.
Il carbone infatti, pur effettuando una eliminazione chimica di composti non tollerati in acquario, si mangia, letteralmente, anche ogni tipo di fertilizzazione che andremo ad inserire, creando più problemi di quelli che
risolve.
I cannolicchi forniti in dotazione potrebbero anche andare bene, ma essendo fondamentale il substrato biologico in un filtro come questo, io preferisco inserirci le MiniKaskade della Dupla, le quali garantiscono una ossidazione molto più elevata che non altri tipi di materiali, oltre al fatto di avere la peculiarità di non intasarsi mai vista la loro geometria. Il loro costo è effettivamente elevato, ma secondo me il loro rendimento vi stupirà, migliorando infatti il substrato batterico diminuiranno i composti azotati presenti.
Prima di effettuare queste modifiche al filtro, prima di cambiare tipo di mangime, tipo di fertilizzazione, tipo di acqua, i miei nitrati si aggiravano su valori oltre i 100 mg/litro, successivamente invece si sono attestati su 10 mg/l. Questo probabilmente non sarà dovuto solo alle modifiche fatte sul filtro, ma penso che queste siano responsabili dell’importante miglioramento avuto.
Per notizie più precise sull’efficacia delle Minikaskade della Dupla vi rimando all’ottimo testo L’Acquario Ottimale, mentre per altre informazioni non esitate a scrivermi.
Si ringraziano per la consulenza gli amici Paolo e Sanzio dell’Acquario Club di Cesenatico.
Danilo Ronchi, 1999