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Fondi Allofani nell’Acquario: Origini, Composizione e Gestione

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I fondi allofani hanno rivoluzionato l’acquariofilia grazie alla loro capacità di influenzare la chimica dell’acqua e favorire la crescita delle piante acquatiche.

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I fondi allofani hanno rivoluzionato l’acquariofilia grazie alla loro capacità di influenzare la chimica dell’acqua e favorire la crescita delle piante acquatiche. In questo articolo, esploreremo le origini dei fondi allofani, la loro composizione, come funzionano e come gestirli efficacemente nell’acquario. Capiremo se sono da sconsigliare ai neofiti è perchè. I negozianti possono selezionare in base al carattere un neofita e decidere su loro responsabilità se esso sia idoneo a rispettare tutte le scadenze nella manutenzione che un fondo allofano impone all’inizio.

Premessa

Voglio spiegare che questo articolo è l’ultimo degli articoli dedicati a gettare le basi per l’allestimento di un acquario tropicale di acqua dolce con pesci e piante. Quindi ti suggerisco di leggere questo articolo se mentre leggi non hai ben chiaro che acquario allestire a casa o in ufficio Acquario dolce o marino? Guida alla scelta per principianti – vol.1 . Il discorso che segue ha già presentato in altre due puntate l’importanza del fondo come pilastro per far funzionare bene l’acquario se te le sei perse ti metto il link affianco. Il Ruolo del Fondo in Acquario dolce: Guida alla Scelta e Fondi Semi inerti nell’Acquario: Origini, Composizione e Gestione.

Origini dei Fondi Allofani:

L’uso dei fondi allofani nell’acquario è stato introdotto da Takashi Amano, il famoso fotografo naturalista e aquascaper giapponese. Inizialmente, Amano utilizzava l’akadama, un fondo per bonsai, ma ha successivamente adottato una tipologia allofana con una maggiore riduzione della componente azotata. Questa scelta si è rivelata cruciale per migliorare la salute delle piante e l’equilibrio dell’acquario.

Composizione e Funzionamento:

Fondi allofani

I fondi allofani sono composti principalmente da argille particolari con proprietà uniche. Queste argille hanno la capacità di scambiare cationi con l’acqua circostante, influenzando così la composizione chimica dell’acqua dell’acquario. I cationi più comunemente scambiati includono Ioni + Ca, Mg, Cu, K, Fe. La superficie del materiale attrae tramite attrazione elettrostatica come una calamita alcune sostanze rendendole disponibili alle radici per molto tempo. Sono molto più forti e prepotenti rispetto ai fondi semi inerti vedi articolo.

Abbassano il GH rendono tutto bloccato per fornirlo alle radici e rilasciano ioni H+ che abbasseranno il pH. Per questo un acquario gestito con fondo allofano necessiterà di cambi di acqua frequenti per mantenere la durezza GH e KH nel range più consigliato per le piante (KH intorno a 4 e gh intorno a 8) anche se ci sono filosofie diverse anche attorno a questi valori. Ma avrete tempo di approfondire queste filosofie.

Stratificazione del Fondo Allofano:

Fondo allofano

Per ottenere i migliori risultati con un fondo allofano, è consigliabile stratificare il fondo in diversi strati. Un metodo comune prevede l’utilizzo di un primo strato di lapillo lavico per favorire il drenaggio e la circolazione dell’acqua, seguito da uno strato di substrato allofano per fornire nutrienti alle radici delle piante.

Per ottenere un’efficace stratificazione del fondo allofano, è importante considerare l’altezza del substrato e la disposizione nella vasca. Segui questi passaggi per calcolare la quantità di substrato necessaria e distribuirlo correttamente:

Calcolo del Volume dello spazio occupato dal fondo: Ad esempio, se la vasca ha le dimensioni di 100x40x8 cm (8 h del fondo), il volume sarà: 100x40x8/1000= 32 litri di fondo.

Calcolo del Peso del Substrato: Moltiplica il volume in litri per 1,5 per ottenere il peso approssimativo del substrato necessario= 48kg

Stratificazione del Fondo:

Fondi allofani

Per creare un effetto visivo di profondità nella tua vasca, distribuisci il substrato in modo diverso lungo la profondità della vasca. Nella parte anteriore della vasca, distribuisci il substrato in uno strato più sottile, ad esempio 5 cm di altezza se prevedi piantumazione frontale, mentre nella parte posteriore della vasca, aggiungi uno strato più spesso, ad esempio fino a 8 cm di altezza.

Fondi allofani

Questo creerà un effetto ottico di profondità, con la parte anteriore della vasca più bassa e la parte posteriore più alta.
Inoltre, per aumentare ulteriormente l’effetto di profondità e aggiungere interesse visivo, considera di inclinare leggermente il substrato verso l’alto dalla parte anteriore verso la parte posteriore. Questo fornirà anche uno spazio aggiuntivo per la piantumazione e creerà un aspetto naturale e dinamico nella tua vasca.

Gestione nei Primi 4 Mesi di Vita

Nei primi 4 mesi di vita di un fondo allofano, è importante monitorare attentamente i livelli di pH, KH e GH e la chimica dell’acqua per garantire una transizione senza problemi per i pesci e le piante. Durante questo periodo, si consiglia di evitare sovradosaggi di fertilizzanti anzi non vanno dosati affatto al limite del Potassio (K) che tende ad essere bloccato dal fondo e di effettuare cambi d’acqua regolari per mantenere stabili i parametri dell’acqua. Qua, in base al tipo di fondo allofano, dal 50 % ogni 3 giorni per fondi molto ricchi di Azoto fino al 50% a settimana. Chiedete al negoziante se sa dirvi quanto sia aggressivo il fondo allofano che vi sta vendendo.

Esempi di alcuni fondi allofani in base a quanto azoto contengono.

  1. ADA Amazzonia molto azoto.
  2. ADA Hymalaia meno azoto.
  3. ADA africana poco azoto. C’è anche ADA amazzonia light come il tropica soil. Questi sono i più usati ma oggi il mercato ha introdotto tanti fondi allofani che ci si può perdere.

I fondi allofani offrono numerosi vantaggi per gli acquariofili, dalla promozione della crescita delle piante alla stabilizzazione della chimica dell’acqua. Seguendo le giuste pratiche di gestione e manutenzione, è possibile creare un ambiente acquatico sano e prosperoso per i pesci e le piante.

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