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Partire è un po’… morire

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Quando arriva il momento del distacco, seppur temporaneo, dalla propria vasca è sempre un colpo difficile da incassare per l’appassionato.

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Che si tratti di vacanze o assenze d’altra natura, la convinzione interiore è forte: “Non ce la farà senza me! Solo io, nell’universo e zone limitrofe, conosco le esigenze dei miei pesci e coralli. Soltanto il mio occhio clinico ed il mio indice salato penetrano nell’animo delle molecole dell’acqua leggendone i pensieri”.

Se c’è la fortuna di un parente, un amico, che abbia a cuore la sorte dell’acquario (oltre che quella della personale sopravvivenza) la tranquillità è a livelli accettabili. Nel caso, invece, sia inevitabile affidarsi ad una persona di buona volontà, il cuore dell’acquariofilo affronterà una dura prova.

Comunque, indipendentemente da quale sia la scelta, il “reef-sitter” non trascorrerà giorni rilassati.

Il briefing prima della partenza è degno dell’addestramento di forze per interventi speciali: cibo e dosi; rabbocchi, sifonatura fondo, manutenzione pompe, skimmer, circuiti elettrici e idraulici, istruzioni su come reagire ad imprevisti, manipolazione test, dosaggio di elementi e un centinaio di altri ordini. Non dovrà mancare l’osservazione dei pinnuti, degli invertebrati, delle, alghe, del substrato e del sistema nel suo complesso.

La frase: “In ogni caso hai tutti i miei recapiti, attivi h. 24, non esitare a contattarmi” non sortisce lo sperato effetto rassicurante. Gli occhi dell’incauto volontario rimangono perplessi tendenti allo sbarrato.

L’appassionato, per nulla sincero, prova a sdrammatizzare sollevando parzialmente il peso schiacciante della responsabilità dal malcapitato; ben sapendo che, al contrario, la minima cosa che andrà storta sarà imputata all’incapacità dell’amico (ex?) su cui, e sulle di lui future generazioni, si abbatteranno reprimende inenarrabili.

Non trascorre un intero giorno di lontananza ed il silenzio della base diviene insopportabile. Incurante dell’ora, l’acquariopatico chiama la sentinella in una telefonata che è sempre pressappoco così:

Acquariopatico: “Scusa il disturbo, tutto bene lì?

Sentinella: “Pare di sì, sono uscito dal lavoro solo due ore fa…

A: “Ah, quindi non hai controllato bene… perché pare di sì? Dimmi il problema!

S: “Nessuno, sto eseguendo le tue disposizioni”.

A: “Quindi hai misurato NH4, NH3, NO2, NO3, PO4, Mg, Kh, Ca, Ph, Cu, Sr, K, Cl, SiO2, Na, Fe, I, Mo, O2 disciolto, densità e redox?

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S: “Ehm… non ho ancora avuto tempo…

A: “Ma è fondamentale! Ti richiamo fra un’oretta così mi dici, A proposito, come sta la Sinularia flexibilis? Ha finito la muta?

sinularia_flexibilis

S: “Dici quella a destra verso la cucina?

A: “Ma no! Te l’ho spiegato mille volte… Quello è un Sarcophyton!

S: “Ah ecco, il fungo. Quello è chiuso e fa come dei filamenti…”.

A: “Cosa? Vengo a casa! Guarda se lo sta ammazzando un pesce, un granchio, un nudibranco…

S: “Nudi che?

tritoniopsis elegans

A: “Lo sapevo di non partire. Ma ci sono planarie? Cianobatt…? Dai, lascia stare! Prendi la calamita e pulisci il vetro! Ci sentiamo”.

Passano i giorni e le ansie si ripercuotono su incolpevoli terzi che per un po’ sopportano, poi sbottano maledicendo l’acquario.

Crolla il mondo. L’incompreso appassionato si ritira in silenzioso isolamento; persino i contatti con la sentinella si diradano temendo il peggio. Le richieste d’informazioni si limitano a: “Mangiano? Ok, Ciao!”.

Unicamente il rientro a casa potrà rivelare eventuali catastrofi.

Il viaggio di ritorno popola la mente del disadattato “reefkeeper” di cupi pensieri: vasca da rifare ridotta a fogna di Calcutta; comunità ittica falcidiata dal Cryptocaryon irritans; coralli necrotizzati; la glaciazione, la peste bubbonica, le locuste, le tenebre, la morte dei primogeniti maschi.

Sarà la fine di un incubo (anche per il manutentore ad interim) scoprire che solo un Actinodiscus si è staccato dalla basetta originaria ma, prontamente e con perizia, è stato risistemato dalla sentinella in posizione migliore.
Stranamente, – riflette l’acquariofilo – inspiegabilmente, il mondo marino è vissuto anche senza me!

Beh… vorrà dire che, per preservare la dignità, il prossimo viaggio verrà spacciato come stage scientifico per lo studio degli antozoi anermatipici.

Polinesia arrivooo!!!”.

alba nel mar rosso pseudanthias squamipinnis

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