Pasquale Ruocco, conosciuto sui social anche come Khorru, ha uno degli acquari marini più belli d’Italia, basta guardarlo per rendersene conto, ma oltre a questo ha vinto anche il nostro primo contest per votare l’acquario marino più bello d’Italia che abbiamo organizzato durante l’Estate 2024.
Ma procediamo con calma. Se volete conoscere tutta la storia mettetevi comodi che ne abbiamo da parlare. Abbiamo incontrato Pasquale a casa sua a Roma a marzo 2024, dopo aver visto il suo acquario sui social e dopo essercene innamorati. Siamo quindi partiti per Roma per fare le foto, intervistare Pasquale e fare un documentario pazzesco che potete vedere qui di seguito.
Appena tornati a casa abbiamo avuto l’idea di lanciare un contest per individuare l’acquario marino più bello d’Italia ed ho invitato Pasquale a parteciparvi. Intanto abbiamo preparato l’articolo ed il video, ed è questo il motivo per cui nel documentario non parliamo del contest. Poi è successo che Pasquale quel contest l’abbia vinto e così siamo qui a presentarvi questo spettacolare acquario marino, per il quale abbiamo già finito gli aggettivi per descriverlo prima ancora di cominciare.
L’acquario è assolutamente spettacolare, un vero angolo di barriera corallina in salotto. Estremamente naturale ed armonico, con esemplari di coralli pazzeschi, un vano tecnico mostruoso, tutti equipaggiamenti al top. Il massimo a cui un Acquariofilo può aspirare. Ma la cosa più bella è stata incontrare un Acquariofilo pazzesco, estremamente preparato, ma con tanta voglia di raccontarsi e di aiutare gli altri. Ma per sentire raccontare il suo acquario dalla sua voce non vi resta che vedere il nostro documentario che abbiamo creato su questa meravigliosa vasca.
Il nostro video dell’acquario marino di Pasquale Ruocco, Khorru
Raccontare un acquario lo facciamo da tempo. Mi avete sempre detto che le mie foto sono molto evocative e raccontano la realtà di un acquario. Ma girare il documentario, secondo me, aggiunge una ulteriore dimensione alla comprensione di un acquario. E questa volta non potete perdere le immagini che abbiamo girato e la chiacchierata che abbiamo fatto con Pasquale sul suo acquario e sulla filosofia di un acquario marino. E poi alla fine lo avevo anche promesso quando abbiamo lanciato il contest, che vi avremmo raccontato l’acquario del vincitore con dovizia di particolari.
Guardate il video e poi tornate pure a finire di leggere l’articolo dove troverete anche tutte le informazioni tecniche di dettaglio. Ingrandite a tutto schermo, mettetevi comodi e gustatevi il documentario, poi non dimenticate di lasciare un commento, di mettere mi piace ed iscrivervi al nostro canale.
Conosciamo meglio Pasquale in arte Khorru
Khorru è il nick di Pasquale Ruocco, con cui lo potete trovare sul suo canale Instagram, ma se volete parlare con lui lo potete trovare anche sul canale FaceBook di BallingMania dove è amministratore. Pasquale Ruocco è di Roma e di professione fa l’immobiliarista, ma non è per questo che abbiamo viaggiato fino alla capitale, ma per parlare dell’acquariofilo che c’è dentro di lui e per vedere una vasca assolutamente meravigliosa. Pasquale è stato uno dei primi bambini ad aver avuto un acquario marino, come ci racconta nell’intervista, si parla di oltre trent’anni di esperienza in questo magico mondo degli acquari marini di barriera.
Ma oltre a quello che vediamo, che è tanta tanta roba, quello che mi ha colpito maggiormente è la passione e la disponibilità di Pasquale. Si sente dalle sue parole che è una passione vera e non temporanea, d’altronde dopo trent’anni non può che essere così. L’acquario infatti è stato studiato con un occhio ai pesci, non solo per quello che riguarda le tane in cui possano nascondersi, ma anche e soprattutto per quello che riguarda la possibilità dei pesci di dormire indisturbati. Ed infatti la rocciata è in buona parte rialzata lasciando ampio spazio sotto e dietro di essa. Una idea da cui prendere spunto.
La vittoria nel contest “l’acquario marino più bello d’Italia”
Per una volta partiamo dalla fine. Come vi abbiamo detto, abbiamo chiesto a Pasquale di partecipare al contest che abbiamo organizzato in cui tutti potevano votare per scegliere l’acquario più bello. E dopo ben 5 incontri, in un tabellone in cui hanno partecipato 43 acquari marini, è arrivato in finale vincendo con 1152 voti contro 932 di Giovanni Bartolotta (Xtweezer).
Non possiamo che fargli i complimenti visto che ha avuto la miglior media voto di tutto il contest, il maggior numero di voti totali, che ha vinto anche la speciale classifica che abbiamo stilato noi dello staff DaniReef, oltre che ovviamente il contest vero e proprio. E devo dire che i premi se li è meritati tutti. Per rivivere il contest potete seguire tutti gli articoli che abbiamo scritto, ma ora passiamo a raccontarvi l’acquario.
La tecnica (incredibile) dell’acquario di Pasquale Ruocco
Come abbiamo detto l’acquario ha una capacità di 726 litri lordi dovuti alla dimensione della vasca di 220x60x55(h) cm ed è costruita interamente in acrilico da APO Reef. Spessore da 12 mm e cornice perimetrale da 8 mm. La parte tecnica non è sotto l’acquario, ma la troviamo in una sala tecnica dedicata posta dietro l’acquario. La gestione è affidata al metodo balling gestito con pompe dosometriche. I valori vengono misurati in automatico dal sistema Trident di Apex che ovviamente si occupa anche della gestione dell’acquario. Tanta, tantissima luce, oltre 1100 PAR, e tanto movimento chiudono il cerchio di questo acquario spettacolare. Ma vediamo tutto in dettaglio, anche perché la tecnica e le scelte sono da manuale.
Illuminazione: ATI STRATON PRO
La luce, lo diciamo sempre, è il cuore di ogni acquario marino. E non potrebbe essere altrimenti, perché la luce è energia, è ossidazione, e chi dice il contrario mente. E per questo Pasquale ha scelto di utilizzare 3 ATI Straton PRO. Una illuminazione molto molto bianca e neutra, come potete vedere dalle foto, ma soprattutto dal video, che ha reso semplice fotografare l’acquario, ma che ciononostante è una combinazione capace di sparare i PAR a valori mai visti primi in acquario. Parliamo di picchi di quasi 1100 PAR sulla sommità della rocciata, come è facilmente verificabile guardando la fine del video, e con valori sulla sabbia di circa 350 PAR. Parliamo di tanta, tantissima luce.
I valori sono stati misurati con il nostro misuratore di PAR Apogee Quantum Meter MQ-510. Ed è la prima volta che arriviamo sulla soglia dei 1100 PAR. Peccato solo che allora non avevamo ancora in mano anche il nuovo ITC ParWise con cui avremmo anche potuto misurare lo spettro. Per cui, caro Pasquale, dovremo tornare a trovarti.
Il fotoperiodo è spalmato su 12 ore complessive, di cui 9 con il massimo dei valori, mentre alba e tramonto sono circa ad un 60% della potenza, crescente e decrescente rispettivamente.
Per darvi una idea di cosa stiano a significare questi numeri, possiamo guardare l’immagine seguente dove sono riportati in grafica il valore di SPD (µmoli/M2/s) in un mare tropicale, ovvero il valore di PAR. Vediamo che troviamo una tale potenza, circa 1100 PAR, a circa 4 metri dalla superficie dell’acqua. Un risultato che personalmente non avevo mai misurato in nessun acquario prima d’ora.
Per chi di voi volesse copiare l’impostazione di Pasquale, e che avesse le ATI Straton Pro, può impostare le proprie lampade nel momento massimo con i seguenti parametri:
- Ultravioletto: 41
- Viola: 100
- Royal Blu: 255
- Blu: 255
- Ciano: 255
- Bianco: 255
- Rosso: 61
Mentre durante alba e tramonto i valori, al 60% di potenza, sono i seguenti:
- Ultravioletto: 105
- Viola: 255
- Royal Blu: 255
- Blu: 255
Lo schiumatoio e la pompa di risalita
Schiumatoio e pompa di risalita devono essere analizzati assieme perché il dimensionamento della pompa dipende dallo schiumatoio usato. In questo setup però i numeri sono molto più complessi perché la pompa di risalita non risente delle perdite di carico di una sump posta ad altezza pavimento. Lo skimmer usato è un Royal Exclusiv Bubble King 250 Double Cone con pompa Red Dragon, uno schiumatoio accreditato di 2.500 l/h di aria trattata e 6.500 l/h di acqua trattata.
Lo schiumatoio è collegato ad un CO2 Scrubber che permette di alzare il pH in acquario agendo in modo indiretto sull’aspirazione dell’aria. Potete leggere come funziona in questo articolo dove, sebbene stia parlando di un altro prodotto, viene spiegato perfettamente il suo funzionamento.
I numeri sono impressionati, ma le pompe che permettono il funzionamento di questo impianto sono due anzi tre. Le pompe di risalita nello specifico sono ben due. Parliamo di due Ecotech Marine Vectra M2 ed L2. Entrambe tenute al 35/40% di potenza complessiva. Con la L2, più potente (11.500 l/h, 6,5 m e 130 watt), posta a circa 2 metri dalla sump, mentre la M2 (7.500 l/h, 6,5 m e 80 watt) più vicina. Questo vuol dire circa 7.600 l/h di portata complessiva sempre con 6,5 metri di prevalenza.
Ma le pompe di risalita non sono finite, perché Pasquale usa anche una pompa Aqpet DC 4.0 (4.000 l/h, 3,5 m e 35 watt) per gestire il refrigeratore Teco TK 500, la vasca per le talee ed il Refugium, utilizzando un solo tubo con tre derivazioni e valvole di chiusura per parzializzare i flussi a seconda delle necessità.
Possiamo commentare dicendo che il sistema ci appare molto ben bilanciato, sembra una frase fatta, ma non lo è.
Il movimento in acquario
Per gestire il movimento in vasca Pasquale ha scelto 4 pompe Ecotech Marine Vortech MP40. Noi le abbiamo sempre chiamate le regine delle pompe, e Pasquale le ha impostate in modalità Reef Crest con il 45% di portata massima. Le pompe possono produrre 17.000 l/h di portata e funzionano a coppie. Dal punto di vista dei conti, parliamo di una portata di circa 15.300 l/h alternata, su una vasca di 726 litri lordi. Questo ci porta ad una portata pari a 21 volte il volume dell’acquario. Rapporto perfetto per coralli SPS. Come vi avevamo detto è un acquario di riferimento.
Tutto il resto che troviamo in sump
Come avete visto Pasquale ha una stanza tecnica dedicata all’acquario. E la potete vedere ancora meglio nel video. Ma in ogni caso proviamo a darvi una vista, per quanto parziale, di quello che troviamo in questo angolo dedicato. Quello che salta agli occhi, oltre alla grandissima sump, ed a tutti i tubi di collegamento, sono l’enorme refugium ed il taleario. Oltre che ovviamente al sistema di gestione Apex compreso del sistema Trident per misurare la triade (calcio, magnesio e kh) in maniera totalmente automatica.
Quello che si nota subito, nella sump di questo bellissimo acquario, è il fatto che sia incredibilmente organizzata, ed assolutamente farcita di qualsiasi oggetto. Sempre presente anche il Carbone Attivo che Pasquale cambia ogni settimana.
Curiosa, per me, la presenza dei coperchi in plexiglass che vengono messi su tutta la sump, come si vede in foto, ma anche in acquario. Questo consente di contenere la perdita di calore in inverno con miglioramento della bolletta. Bisogna ovviamente stare attenti alla condensa per evitare che la luce sia totalmente inefficace, ma a parte questo contengono anche l’evaporazione e quindi la necessità di rabbocco. Ovviamente la mia curiosità nasce dall’utilizzo degli stessi coperchi in acquario, mentre sulla sump la ritengo una cosa fantastica. L’evaporazione settimanale è contenuta in circa 40 litri a settimana. Un numero estremamente basso per la dimensione dell’acquario.
La parte biologica dell’acquario
Per la gestione fondamentale del ciclo biologico in acquario Pasquale ha iniziato con circa 10-15 kg di rocce sintetiche Marco Rocks, ma il resto sono tutte rocce vive, anche quelle contenute nel refugium ad alghe e nella sump. Il tutto per garantire una potente azione biologica che rimane fondamentale per la gestione di un acquario marino. Oltre alle rocce in sump sono ospitati anche 36 blocchetti. Mentre nel refugium trovano posto le alghe Gracilaria, Chaetomorpha e Caulerpa taxifolia.
In pratica parliamo di un totale di 70 kg di rocce in acquario, altrettante in sump, ed una trentina nel refugium per un totale di circa 170 kg di rocce per un volume di circa 1.200 litri di acqua. Questo si traduce in un rapporto di un kg di roccia ogni 7 litri di acqua.
In sump la gestione delle rocce è stata demandata ad una cosiddetta “zona criptica“, di cui Pasquale è un fervente sostenitore.
La gestione dell’acquario con protocollo batterico BEA – Bio Engineering Aquaculture
Tutta la parte biologica viene gestita tramite l’utilizzo dei prodotti di BEA, Bio Engineering Aquaculture di cui abbiamo parlato anche noi qualche mese fa, facendo largo uso di BEA Aequilibrium kit. Una serie di quattro prodotti composti da oltre 30 ceppi diversi di batteri, da enzimi, da oligoelementi fino ad arrivare ai nutrimenti essenziali. Un prodotto quindi completo che non si occupa solo della gestione batterica.
Oltre all’utilizzo dei prodotti batterici Pasquale fa anche largo uso di Bea Resolve. Tecnicamente parliamo di una miscela composta da carbonati, zeoliti, argille ed altri minerali micronizzati, che lo rendono un materiale perfetto per purificare l’acquario. Combinando tutte le proprietà distintive dei minerali che lo compongono si ottiene la sua principale caratteristica di far addensare e flocculare patine, agglomerati batterici, cianobatteri, metalli pesanti, e chi più ne ha più ne metta.
Ripristinare la triade e gli oligoelementi tramite il sistema Balling
Pasquale gestisce carboni ed integrazione di micro e macro elementi tramite il sistema Balling, utilizzando una serie di pompe dosometriche D&D P1PRO con testine Kamoer. I quattro integratori sono di Modern Reef e si tratti di: Base KH1, Base KH2, Base CAL e Base MAG. Quindi al Calcio e Magnesio si vanno ad aggiungere due soluzioni KH contenenti elementi traccia per completare lo spettro degli oligoelementi.
Si tratta in effetti di un sistema balling misto dove amminoacidi e altri micronutrienti sono aggiunti agli elementi base per completare il sistema. Oltre a questi prodotti Pasquale aggiunge anche N+ e P+ per aumentare la concentrazione di nitrati e fosfati ai valori target di riferimento.
Il cambio dell’acqua è molto corposo, parliamo di 120 litri a settimana, ovvero, considerando il volume totale dell’acquario, un cambio d’acqua del 10% ogni settimana. Il sale utilizzato è quello di Modern Reef.
Per controllare i valori ogni mese viene effettuato circa una volta al mese un ICP OES, e vengono poi reintegrati quegli oligoelementi che dovessero risultare mancanti, oppure fatte azioni correttive nel caso vi fossero degli oligoelementi in concentrazioni eccessive. La marca degli ICP cambia ogni volta.
I valori dell’acqua
In presenza di un acquario gestito con tanto movimento, tantissima luce, e un filtraggio pazzesco non possiamo non parlare dei nutrienti, anche per prenderne spunto.
Elemento | Valore | Valore di riferimento |
Kh | 6,7-7,3 dKH | |
pH | 8,1 – 8,4 | |
Calcio | 390-400 ppm | |
Magnesio | 1400 – 1450 ppm | |
PO4 | 0,02 – 0,03 ppm | 0,05-0,08 ppm |
NO2 | 0,05 ppm | |
NO3 | 3-4 ppm | 10-15 ppm |
Temperatura | 24,5° – 24,8° | |
Salinità | 35/35,5 per mille |
La convinzione di Pasquale è quella di fornire ai coralli quello di cui abbiano bisogno ma senza spingere sugli elementi per stimolare una crescita maggiore. Per questo vediamo dei valori così aderenti a quanto presente in mare, e lontano dagli eccessi di molti acquariofili, che con la speranza di incrementare la crescita, aumentano notevolmente calcio e kh in acquario.
Alimentazione dei coralli
Che i pesci debbano essere alimentati non dobbiamo insegnarlo a nessuno. Mentre asserire che i coralli abbiano bisogno di alimentazione specifica anche oggi trova ancora qualche detrattore. Fortunatamente Pasquale non è fra questi e provvede ad alimentare i coralli regolarmente.
L’alimentazione dei coralli era, al momento della scrittura dell’articolo, demandata all’utilizzo dei prodotti Polypop e Complete Reef Food di Modern Reef, oltre che ovviamente da tutto il benthos che si crea in acquario e nell’enorme refugium.
Automazione: Apex completo
In un acquario di questo livello non poteva mancare l’automazione, e troviamo il sistema di riferimento a farlo. Parliamo del sistema Apex con Trident per la misurazione in continuo della triade. Il meglio in assoluto che oggi la tecnologia possa esprimere.
Pesci o Coralli?
Arrivati a questo punto non si può non chiedere a Pasquale le sue preferenze in merito agli ospiti del proprio acquario, pesci o coralli? E la risposta un po’ ci spiazza, entrambi. Un po’ come la penso io, anche se in genere gli acquariofili tendono a preferire i coralli ai pesci, e non è raro vedere acquari bellissimi, con coralli incredibili e pochi pochissimi pesci. Che poi lo abbiamo detto, i pesci creano ammoniaca, e da questa i coralli estraggono nitrato in maniera estremamente efficiente ed efficace. Per cui tanti pesci sono un po’ la causa di coralli altrettanto belli.
Menzione a parte, fra tutti i pesci, la merita il Paracanthurus epathus, che è con Pasquale da quando era pochi cm, anche se oggi, dopo circa cinque anni, appare bello grosso ed in forma. Ma anche la Rhinomuraena quaesita, o murena a nastro. Uno spettacolo della natura e che mai mi sarei aspettato di vedere all’interno di un acquario come questo.
Peccato che sia un animale piuttosto schivo e che non si sia fatta vedere tanto da noi. Ed ancora più difficile è stato fotografarla. Ma un animale spettacolare in tutti i sensi.
E poi si passa ai coralli, dove Pasquale ammette, ma noi ovviamente ce ne eravamo già accorti, di amare soprattutto le Acropore, di cui il suo acquario come potete vedere, è assolutamente pieno.
E fra le Acropore le preferite sono proprio le Acropore tenuis, e onestamente, anche qua non possiamo che essere d’accordo.
Il commento di DaniReef
L’acquario è spaventosamente bello. Nella mia testa è l’acquario che vorrei avere a casa. Molto naturale, e con molti pesci, anche se io ne metterei ancora qualcuno. Detto questo, e per coerenza con questo sito, mi permetto di fare alcune considerazioni.
Molto spannometricamente, usando il nostro calcolatore che potete usare anche voi cliccando qui, ricaviamo una portata stimata fra vasca e sump di circa 2.500 l/h. Un buon valore per lo schiumatoio e per l’acquario in questione, anche se, tecnicamente non è un valore perfetto per sfruttare al massimo lo schiumatoio. Con questa portata, stimata ripeto, lo schiumatoio non lavora al massimo delle sue potenzialità, che potrebbe trattare almeno 6.500 l/h. Per questo, tecnicamente parlando, io porterei la portata almeno al 65% se non oltre, previa verifica della portata reale.
C’è da dire che però se l’acquario funziona così bene in questo modo non è il caso aumentare la portata. Voglio dire, sulla carta lo schiumatoio potrebbe lavorare molto meglio con maggiore portata, ma avendo l’acquario raggiunto un ottimo equilibrio il cambiamento è da valutare molto attentamente, e qui ne parliamo solo ed esclusivamente per amore di discussione.
Ma vi ricordo una coppia di numeri, 1.100 PAR e un movimento pari a 21 volte il volume dell’acquario, in un acquario da 726 litri.
La rocciata rialzata con tanto spazio sotto di essa è fantastica. Tanto spazio per i pesci che così riescono ad entrare ed uscire dalle tane con estrema naturalezza.
Anche nel caso dell’acquario marino di Pasquale Ruocco siamo al cospetto della perfezione tecnica praticamente totale che però non è fine a se stessa, ma mostra un acquario assolutamente incredibile che lascia senza parole. Tanti i pesci, anche se non tantissimi, ma sono sicuro che Pasquale li aumenterà parecchio e che riepiloghiamo nella pagina successiva, ma tutti tranquilli nonostante la presenza di una Murena. Una cosa che io non avevo mai visto prima. D’altronde, regolandosi con i nutrienti, vengono dosati più o meno giornalmente mangimi Hikary, che noi abbiamo testato e con i quali ci siamo trovati molto bene, mangimi Hexacorallia, BEA Flakes e BEA Pure Eggs (questi invece li proveremo a breve), SHG granulato medie e grande ed il granulato AquaForest Af marine.
Difficile davvero trovare dei difetti in questo meraviglioso acquario marino, d’altronde ha anche vinto il nostro contest. Che dice magari poco, ma qualcosa vorrà pur dire. Oltre 1100 acquariofili lo hanno votato per cui non possiamo che fargli i complimenti.
Non posso che ringraziare Pasquale per averci permesso di fare questo articolo per raccontarvi la bellezza di questo incredibile acquario marino. Tutta la redazione di DaniReef, non può fare altro che unirsi per fare i nostri migliori complimenti a Pasquale Ruocco per il suo acquario e per aver vinto il nostro contest..
Per essere aggiornati con bellissime foto, video e conoscere meglio Khorru potete dirigervi sul suo canale Instagram o meglio ancora sul gruppo Facebook BallingMania dove Pasquale è amministratore. Ne vale veramente la pena!!!
A pagina due potete trovare tutte le fotografie che abbiamo scattato al bellissimo acquario di Pasquale, la lista dei pesci e dei coralli ospitati.