Uno squalo vivo “vale” più di uno squalo morto, non solo eticamente, ma anche sulla carta. Come si può fare per farlo capire a cinesi, giapponesi, e a tutte quelle culture orientali che continuano le mattanze degli squali solo per ricavarne una zuppa a base di pinne?
Questa foto è stata scattata da Paul Hilton per conto dell’associazione ambientalista americana Pew Environment Group in uno stabilimento di Taiwan; secondo la Pew ogni anno 73 milioni di squali vengono pescati per le loro pinne. Di solito, i pescatori tagliano le pinne all’animale e lo rigettano in mare ancora vivo.
Calza a pennello il paragone riportato da Massimo Boyer, biologo marino, in un suo articolo su Scubazone. Gli squali sono animali che si riproducono partorendo piccoli vivi dopo una lunga gravidanza e un animale del genere non può venire pescato di massa con le reti, sottraendone al proprio habitat migliaia al giorno. Se lo facessimo con le tigri scomparirebbero nel giro di un paio di giorni!
Uno studio scientifico della Oryx — The International Journal of Conservation, evidenzia che il turismo legato alla presenza di questi animali genera oltre 314 milioni di dollari l’anno su scala mondiale, e si attende che raddoppi e possa raggiungere i 780 milioni di dollari nei prossimi 20 anni. Il numero degli shark-watchers, ovvero dei turisti che si spostano in una località dichiaratamente per vedere squali o mante si aggira sulle 600mila unità generando circa 10mila posti di lavoro inerenti questa attività. Dall’altra parte invece, la pesca di questi animali vale circa 630milioni di dollari e, visto il numero sempre minore di squali, questa cifra è destinata ad estinguersi proprio come i poveri malcapitati.
Secondo uno studio dell’Istituto australiano di scienze marine (AIMS) e della University of Western Australia il valore annuo stimato di uno squalo di barriera è di 179.000 dollari o di 1,9 milioni di dollari, considerando tutta la sua vita.
Il valore generato dalla pesca di questi animali è attualmente sui 630 milioni di dollari, ma è ovviamente in declino. Si stima che 38 milioni di squali siano stati uccisi nel 2009 solo per il mercato delle pinne continuando a farne ridurre il numero.
Trovo assurdo associare ad uno squalo un valore monetario, ma a quanto pare è l’unico modo per convincere e far capire a certe culture che uno squalo vivo può rendere ben di più di uno squalo morto!