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Rapporto N:P:C – Perché i tuoi coralli tirano con valori perfetti?

L’inganno dell’azoto organico e del fosforo organico limitante

Se nella tua vasca dosi aminoacidi, fitoplancton, cibi ricchi di proteine o additivi a base di carbonio, puoi avere un eccesso di N organico non rilevabile dai test classici. Contemporaneamente, il fosforo organico può essere carente o indisponibile, rendendo limitatissimo il P totale, nonostante il fosfato sembri “a posto”.

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“In questo scenario, il rapporto N:P:C reale è fortemente sbilanciato, pur restando corretto nei numeri che misuri.”



Il ruolo della luce nel peggiorare uno squilibrio del rapporto N:P:C

Lo spettro liscio della luce LED (in questo caso Cool Daylight), molto più lineare delle classiche lampade a fluorescenza.
Lo spettro liscio della luce LED (in questo caso Cool Daylight), molto più lineare delle classiche lampade a fluorescenza.

La luce intensa (soprattutto bianca, rossa e/o con forte componente UV) stimola il metabolismo delle zooxantelle, il consumo di nutrienti e dei micro e macro elementi e accelera la fotosintesi.

Se l’azoto fosse presente in forma organica e inorganica abbondante, ma il fosforo fosse invece il fattore limitante, l’attività fotosintetica generebbe uno stress cellulare nei coralli, portando:

  1. Aumento del contenuto zooxantellare → coralli più scuri.
  2. Domanda metabolica fuori scala → consumo rapido delle riserve interne.
  3. Apoptosi cellulare dal basso → tiraggi o necrosi

Aminoacidi e carbonio: i due potenziali nemici invisibili


Uno dei comportamenti che potrebbe alterare questo equilibrio potrebbe essere il dosaggio di aminoacidi puri (provenienti da integratori commerciali), oppure additivi organici o anche zuccheri/carbonio, per controllare i nutrienti o per forzare la crescita batterica.

Se questi dosaggi non sono accompagnati da una crescita proporzionata del fosforo ORGANICO, si genera però un eccesso di azoto che non può essere usato, a causa del fattore limitante.

“Il risultato è una vasca con ‘parametri perfetti’, ma con coralli che si stanno lentamente autodistruggendo.”

Sintomi chiave di uno squilibrio del rapporto N:P:C

  • Scurimento del tessuto, soprattutto nelle acropore;
  • Tiraggi dal basso (STN lenta, necrosi per apoptosi);
  • Bassa apertura polipi, colori spenti o virati al verde/bronzo;
  • Crescita interrotta nonostante Calcio, carbonati e magnesio ottimali.
Abbiamo realizzato un’infografica educativa che sintetizza le relazioni tra luce, carbonio, azoto e fosforo secondo i parametri Triton.
Abbiamo realizzato un’infografica educativa che sintetizza le relazioni tra luce, carbonio, azoto e fosforo secondo i parametri Triton.

Sistemi Ultra Low Nutrient System: davvero nutrienti a zero?

Una delle obiezioni più comuni a questo tipo di analisi potrebbe essere “La mia vasca ULNS Zeovit ha nutrienti a zero e i coralli stanno benissimo”. Ed in effetti è così. Ma questo accade non perché manchi l’azoto, il fosforo o il carbonio, bensì perché il sistema ULNS adottato fornisce forme organiche bilanciate (prodotti) che non sono rilevate dai test classici.

In un sistema ULNS (ultra low nutrients system) come Zeovit ad esempio, si dosano regolarmente aminoacidi (azoto organico), fonti carboniose come ZeoStart (carbonio organico), e talvolta anche batteri e attivatori (che veicolano nutrienti e ne modulano l’assimilazione). Il risultato è, che pur avendo valori misurabili vicini allo zero, l’interazione tra nutrienti e luce è attentamente controllata, e i coralli hanno sempre una biodisponibilità stabile e sufficiente.

Acropora loisette
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Questo equilibrio è sottilissimo: chi usa sistemi ULNS ha spesso imparato, anche inconsapevolmente, a mantenere un rapporto C:N:P efficace e armonico. Il nostro articolo non è in contrasto con questa strategia: la spiega.

Aiuta a capire perché funziona e cosa potrebbe succedere quando qualcosa si dovesse rompere, magari dopo una variazione di dosaggio dei prodotti o un cambiamento nella propria illuminazione.

La chimica invisibile è la vera regina dell’acquario marino

Il rapporto N:P:C va ben oltre i numeri indicati da un test. Organico e inorganico si sommano, interagiscono con la luce e con i ritmi metabolici dei coralli, che si adattano o si spezzano.

Riconoscere i segnali precoci di squilibrio permette di intervenire in tempo ed evitare STN, necrosi e regressione.

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