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Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

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Il nostro nuovo metodo di lavoro DaniReef LAB per la misurazione dei PAR

Nelle lunghe notti passate sul nostro forum (qui) ci siamo sempre chiesti come si potrebbe ragionare per riuscire a comparare i valori dei PAR delle diverse plafoniere. Fino ad oggi, pur avendo lo strumento adatto, il Quantum Meter MQ-510 di Apogee, ci siamo sempre riferiti al solo valore misurato al centro a circa 20 cm di distanza dalla plafoniera.

Il Quantum Meter MQ-510 misura i PAR, espressi in PFFD ovvero densità di flusso di fotoni fotosintetici (photosynthetic photon flux density) in μmol m-2 s-1. Questo strumento viene calibrato per funzionare sott’acqua, quindi usato in aria il valore misurato deve essere diviso per 1,32 che è il fattore di immersione. Non essendoci acqua, al momento delle prove che vedremo, dobbiamo effettuare la conversione. I valori che voi vedrete saranno sempre quelli corretti.

Quantum Meter MQ-510

Abbiamo così deciso di costruirci una base da 70×70 cm, dove abbiamo indicato 17 punti fiduciali dove andare a posizionare il sensore del Quantum Meter MQ-510. Per posizionare la plafoniera abbiamo creato dei rialzi da 20, 40 e 60 cm. In modo da leggere i valori sempre con la medesima distanza dal sensore. Questo ci permetterà di creare delle curve nello spazio che potranno essere confrontate con quelle di altre plafoniere, sempre alle distanze date. Notate che questa distanza è misurata fra la base del sensore e la base della plafoniera. In realtà la distanza deve essere diminuita di 3,5 cm che è l’altezza del cilindro di misura ed aumentata di 0,5 cm che è la dimensione dei distanziali che ci permettono di tenere sollevata la plafoniera.

Quantum Meter MQ-510

In totale le tre misurazioni saranno effettuate quindi a 17, 37 e 57 cm di distanza, in aria, e verrà applicato il fattore correttivo.

La misurazione dei PAR a 17 cm di distanza

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Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e lo strumento, e sopra si vede la barra appoggiata sui distanziali. I punti non indicati sul tabellone sono stati stimati nella tabella seguente.

Questi i valori rilevati:

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, in questo caso parlando di barre per acquari di acqua dolce abbiamo abbassato il valore della scala massima. Nelle prossime barre trovete la stessa scala di valutazione.

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

Come per tutte le barre a led la distribuzione della luce assume la conformazione di una tenda. In questo caso essendoci pochi LED diversi e riportati tutti in serie, la distribuzione della luce è estremamente uniforme. A differenza delle plafoniere classiche quindi il decadimento è molto lineare, trovandoci a circa 17 cm dalla fonte luminosa.

La misurazione dei PAR a 37 cm di distanza

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Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e lo strumento, e sopra la plafoniera appoggiata sui distanziali.

Questi i valori rilevati:

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E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, ovvero simili per potenza, tipologia e finalità.

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

Aumentando lo spazio fra plafoniera e sensore, diminuisce la differenza fra i PAR misurati al centro ed ai bordi. La luce si espande molto, ma il valore centrale diminuisce da 192 a 76 μmol m-2 s-1, presi nei due punti più luminosi.

Salta agli occhi il fatto che la copertura sia molto piena.

La misurazione dei PAR a 57 cm di distanza

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Questa la situazione di prova. Sotto vedete il tabellone, e da questa distanza si vede molto bene lo strumento, e la plafoniera appoggiata sui distanziali. Visivamente l’area illuminata è estremamente ampia, e quindi diminuisce la potenza specifica per cm.

Questi i valori rilevati:

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E questo il grafico corrispondente, per uniformità utilizzeremo la stessa scala per plafoniere di classe omologa, ovvero simili per potenza e tipologia.

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

Aumentando ancora lo spazio fra plafoniera e sensore, forse oltre i limiti di un acquario di acqua dolce, la differenza fra i PAR misurati al centro ed ai bordi diminuisce ancora, lasciandoci in pratica con un sistema quasi piatto ed una distribuzione uniforme quasi perfetta. Cosa che si vede, tra l’altro anche comparando le tre fotografie in successione che vi riportiamo anche qua sotto come prova visiva.

Il valore centrale diminuisce ancora da 192 a 76 a 42 μmol m-2 s-1.

I PAR al centro nelle diverse configurazioni

Continuiamo con i nostri rilevamenti tecnici. A seguire vediamo come calino, in un grafico, le misurazioni dei PAR al centro nelle tre diverse distanze della prova.

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Variazione Energia della barre LED Oase HighLine Premium 65 in base alla distanza

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

Questo secondo me è il dato più significativo fra quelli misurati, e quello più confrontabile. La variazione energetica. Sono stati calcolati i volumi sottesi dalle tre superfici che avete visto precedentemente. Perché è ovvio che allontanandosi dalla plafoniera i valori di PAR calino, ma calano anche perché la luce illumina uno spazio maggiore. In questo modo si cerca di tenere conto di tutta l’energia luminosa contenuta nell’ipotetico quadrato di 60 cm sotteso dalla plafoniera. E si vede che i tre valori 248.000, 166.000 e 110.000 assumono una diversa connotazione rispetto ai valori misurati al centro. Quando i primi calano molto perché aumentano le distanze, l’area sottesa, ovvero l’energia, diminuisce molto lentamente. Le differenze fra le tre aree è significativa, testimone probabilmente del fatto che manchino lenti che direzionino i LED.

Le barre a LED Oase Highline Premium LED 65 testate nel DaniReef LAB

Proseguiamo a pagina tre con i costi di utilizzo, i confronti con le altre plafoniere ed il nostro commento finale.

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