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Attrezziamoci per andare alla ricerca di Dory

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Immagine del film "Alla ricerca di Dory". Foto tratta da wikipedia.org
Immagine del film “Alla ricerca di Dory”. Foto tratta da wikipedia.org

Volevo intitolare questo articolo “non andate alla ricerca di Dory“, ma poi mi sono ricordato che sto scrivendo su DaniReef, dove ci battiamo sì per acquari adeguati e sottolineiamo i diritti che gli animali dovrebbero avere, ma nel contempo sosteniamo che con le condizioni adatte si può allevare quasi tutto.

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Il pesce chirurgo Dory (Paracanthurus hepatus) può infatti essere ospitato in acquario, è anzi un pesce molto amato dagli acquariofili.

Cosa c’entra alla ricerca di Dory

Ricordate “Alla ricerca di Nemo“? Io sì, avevo 14 anni e l’ho visto come un film di sensibilizzazione. Un povero pesce strappato dalla sua felice vita nell’oceano, un posto magico e pieno di simpatiche creature. Costretto poi a vivere in un piccolo acquario stretto e triste da cui vuole fuggire, con la paura della morte, a dipendenza di chi gestisca l’acquario stesso. Un film a lieto fine dove alla fine tutti i bellissimi pesci riusciranno a ritornare nell’oceano.

Amphiphrion Ocellaris (il pesce chiamato Nemo nel film della Disney).
Amphiphrion ocellaris in acquario (il pesce chiamato Nemo nel film della Disney)

Quanto è stata sensibilizzata la gente da questo film? Beh questo film in realtà è stata una grandissima propaganda per i pesci pagliaccio, la cui richiesta è salita del 40% dopo l’uscita del lungometraggio animato. Lo ammetto, anche io ho due pagliacci in vasca, ma le premesse sono diverse. In primo luogo sono in un acquario di dimensioni appropriate e per nulla sovraffollato, in secondo luogo sono riprodotti in cattività, ed in ultimo li ho presi solo dopo aver scoperto che l’oceano non è un posto fantastico in cui gironzolare: gli Amphiprion ocellaris infatti sono pesci molto stazionari e paurosi, fra quelli che soffrono di meno lo stare fra cinque vetri, infatti i miei stanno sempre lì, nell’anemone che gli ho dedicato. Perfino i 96 litri lordi sembrano spaventarli, tanto che non si allontanano mai troppo dal loro rifugio vivente.

Ora sta per arrivare anche in Italia il lungometraggio “alla ricerca di Dory” e si prevede che le vendite saliranno ancora. Attenti però, il pesce chirurgo blu non è semplice da tenere come un “Nemo”. Necessita di tantissimo spazio per il nuoto e cresce molto. Se quindi voleste prendere uno di questi esemplari ricordate che non è facile, è molto costoso, necessita di spazio ed attenzioni… Ma nel contempo è fantastico!

Il pesce "Dory" che nuota nell'enorme acquario dello Zoo di Zurigo
Il pesce “Dory” che nuota nell’enorme acquario dello Zoo di Zurigo

Leggete dunque questo articolo e, se l’acquario marino non fa per voi, prendete un piccolo criceto, un gatto… Sono comunque animali con cui i bambini possono avere un contatto maggiore rispetto ad un pesce. Anche se si erano appassionati all’idea di prendere un pesce Dory ricordate loro che nella realtà questi non parlano e non sorridono!

Se l’acquario marino vi appassiona ma questo articolo vi convincerà che Dory non fa per voi… Potete sempre ripiegare sul suo piccolo amico Nemo, più facile da tenere in quanto molto meno bisognoso di spazio.

Esiste però un’altro modo per trovare Dory, quello di visitare qualche acquario pubblico, tipo lo Zoo di Zurigo, oppure potete fare immersione nelle barriere coralline. Delle due la prima è di certo la più facile, esistono infatti molti acquari pubblici che ospitano questo bellissimo pesce.

Paracanthurus hepatus all'acquario marino tematico Madagascar dello Zoo di Zurigo
Paracanthurus hepatus all’acquario marino tematico Madagascar dello Zoo di Zurigo

Le basi dell’acquario marino per Dory

Se vogliamo allestire un acquario marino adatto al Paracanthurus hepatus (anche detto Pesce Chirurgo Blu) dobbiamo considerare una vasca di minimo 400 litri, anche se è consigliabile stare almeno sui 500. Una vasca appropriata potrebbe quindi misurare 140 cm x 60 cm x 60 cm. In questo modo avremmo un lungo lato per nuotare (è consigliabile non scendere mai sotto i 140 cm) e nel contempo una larghezza ed una profondità sufficiente. Per risparmiare qualcosina potremmo optare per una misura di 140 x 60 x 50, diminuiamo così la profondità della colonna d’acqua e scendiamo da 504 a 420 litri.

Un bellissimo acquario marino (di Bolognesi Maurizio), che ospita un hepatus.
Un bellissimo acquario marino di coralli duri SPS (di Bolognesi Maurizio), che ospita un hepatus

Un singolo esemplare di pesce chirurgo potrà quindi essere ospitato in questo acquario, assieme a coralli e pesci più piccoli. Come gestione mi sento di consigliare il metodo Berlinese o il DSB (Deep Sand Bed) dove il primo è più rapido nell’allestimento e più semplice da gestire, mentre il secondo è più economico e lascia più spazio al nuoto dei pesci.

Se per la grandezza dell’acquario è l’hepatus ad essere il fattore limitante, per la tecnica sono invece i coralli. In un acquario di coralli molli possiamo infatti avere un illuminazione minore e valori dell’acqua meno buoni. Per coralli duri, soprattutto se a polipo piccolo (SPS) abbiamo bisogno di molta luce e di valori dell’acqua ottimali: Inquinanti molto bassi ed integrazioni costanti di calcio e magnesio.

Acropora, corallo duro a polipo piccolo (SPS)
Acropora, corallo duro a polipo piccolo (SPS)

Le spese maggiori nell’allestimento di un acquario di pesci e coralli molli (oltre all’acquario stesso compreso di mobile e sump) sono le rocce vive, lo schiumatoio e l’illuminazione. In un acquario di coralli duri dobbiamo considerare anche un prezzo molto maggiore per l’illuminazione nonché la necessità delle integrazioni (di solito mediante reattore di calcio o metodo Balling), inoltre, nel caso la temperatura salga molto in estate, dobbiamo comprare anche un sistema di raffreddamento adeguato. Contate comunque che nella versione più piccola di vasca consigliata e tenendo solo coralli molto facili e poco bisognosi di luce andremo a spendere comunque un minimo di 3.000 €.

Zoanthus, coralli molli di particolare bellezza.
Zoanthus, coralli molli di particolare bellezza

Per il mantenimento dobbiamo considerare il costo del sale marino, test dell’acqua, bolletta elettrica… Oltre naturalmente a tutti gli animali che andremo ad inserire, spesso non proprio economici.

Nonostante il prezzo spaventi, se siete ancora tentati di mettere su un acquario di queste dimensioni, visto che vi state impegnando a farlo e a mantenerlo io consiglierei di avere le premesse per poter tenere anche dei coralli duri (almeno quelli più semplici) in quanto ne esistono di veramente belli che arricchiranno di molto il panorama.

Bellissimi coralli LPS in mostra a Norimberga.
Coralli LPS in mostra a Norimberga 2016

Vi rimandiamo inoltre al nostro articolo di presentazione dei pesci chirurgo che presenta le varie specie e le varie necessità di questa splendida famiglia.

Nonostante un 500 litri sia completamente diverso da un Nanoreef (che per definizione è una vasca sotto i 100 litri) vi rimando anche al mio articolo per neofiti sul metodo berlinese nei Nanoreef, in quanto le basi di questo metodo sono uguali per tutti.

Componenti più importanti

In ogni caso ecco qui una lista della spesa indicativa delle cose indispensabili, con qualche piccola informazione, poiché purtroppo non sempre ci si può fidare dei negozianti, che a volte sono i peggiori nemici di se stessi, sebbene ne esistano di alcuni particolarmente preparati e qualificati, come ad esempio il negozio Hobby Acquari di Bologna, giusto per citarne uno.

  • Acquario 140x60x60 (dimensioni minime 140x60x50), o più grande;
  • Rocce vive, morte o sintetiche (almeno 60 kg per il metodo berlinese, meno nel caso del DSB, ma in questo caso considerate l’aggiunta di quasi cento litri di sabbia);
  • Sump (contenente pompa di risalita, carbone attivo, riscaldatore, osmoregolatore);
  • In sump va inserito anche uno schiumatoio correttamente dimensionato (a dipendenza di quantità di pesci e qualità d’acqua desiderata);
  • In vasca vanno inserite almeno due pompe di movimento della portata oraria di 20 volte l’acquario (10 volte sono accettabili se non avete coralli SPS), queste vanno alternate ogni 6 ore;
  • Illuminazione T5 o LED (minimo circa 250 W, senza ambizione di allevare coralli duri);
  • Per produrre l’acqua da utilizzare in acquario occorre un impianto ad osmosi inversa;
  • Per controllare la salinità occorre un rifrattometro, per misurare la qualità dell’acqua diversi test kit.
Sump di acquario marino, che permette di nascondere il compartimento tecnico alla vista.
Sump di acquario marino, che permette di nascondere il compartimento tecnico alla vista

Non inserire i pesci ad acquario appena avviato! Bisogna aspettare almeno un mese di maturazione, che i valori si stabilizzino e la regressione delle alghe da maturazione, ciò dipende da molti fattori e per questo la fase di maturazione potrebbe durare più a lungo.

Per maggiori informazioni vi consigliamo un buon libro (come quello di Danilo Ronchi) e di consultare il nostro forum.

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