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Alcuni ricercatori hanno trovato come far crescere i coralli 25 volte più velocemente

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Nelle Florida Keys la barriera corallina sta soffrendo enormemente a causa dei cambiamenti climatici, dell’inquinamento e della pesca selvaggia.

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Per questo un team di scienziati sta lavorando per porvi rimedio.

Rimedio, che, manco a dirlo, è incentrato sulla ricolonizzazione del substrato marino con coralli allevati in vasche di allevamento.

Ma ovviamente la parte importante è incentrata sul come viene fatto il tutto e quali siano state le scoperte. Normalmente i coralli infatti venivano appoggiati su coralli morenti e si aspettava il tempo necessario, anche estremamente lungo che crescessero. Oggi i ricercatori invece hanno intrapreso una strada diversa, hanno infatti tagliato i coralli a strisce, e vedere al minuto 2.11 del filmato un corallo tagliato a strisce con un seghetto alternativo è davvero… incredibile. Noi in acquario stiamo attenti a tagliare calice per calice, qui invece tirano dritti senza fermarsi.

I ricercatori hanno infatti scoperto che tagliando i coralli a strisce e posizionandoli sufficientemente vicini il loro rateo di crescita e ricalcificazione è del 25% più veloce.

In effetti quanto qui “scoperto” dai ricercatori era già stato teorizzato, diciamo così, da Anthony Rosario Calfo, sia nel suo libro “Book of Coral Propagation” sia durante la conferenza di ReefItalia a Formia, dove parlando specificamente di Acropore ci raccontava che per farle crescere più velocemente invece di incollare il classico ramo in verticale era meglio incollarlo in orizzontale, e che se con una sega si tagliava a metà lungo la sua lunghezza si avevano due semi-rami da incollare in orizzontale, sfruttando anche quella metà che normalmente sarebbe stata appoggiata sulla roccia. In questo modo la crescita arrivava ad essere anche decuplicata.

Interessanti sono poi anche altri due discorsi.

Il primo è relativo al fatto che si cercano coralli che riescono a sopravvivere anche con pH più basso rispetto al normale, in questo modo si scelgono animali che meglio si adatteranno alle mutate condizioni chimiche del mare.

Ed il secondo è relativo al fatto che per un mese dall’introduzione in mare i coralli vengono coperti da una cupola trasparente, o da altri sistemi, perché all’inizio i coralli che provengono dall’esterno hanno una colorazione più interessante e sono subito preda di pesci pappagallo che li vedono come una leccornia. Poi dopo circa un mesetto, dopo che hanno perso lo smalto, si possono rendere accessibili.

Per approfondire il discorso vi rimando all’articolo su PBS

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