
Realizzare un acquario dolce seguendo un protocollo preciso, coerente e interamente italiano è oggi una scelta tutt’altro che scontata. In questo articolo iniziamo un progetto che nasce proprio con questo obiettivo: allestire una vasca d’acqua dolce seguendo passo per passo il metodo Elos, analizzandone filosofia, materiali e soluzioni tecniche.
In questa prima parte ci concentreremo sugli aspetti strutturali e tecnici dell’allestimento: vasca, supporto, filtrazione, illuminazione e preparazione del fondo. Un approccio pensato per ottenere un acquario equilibrato, elegante e replicabile, senza inseguire soluzioni estreme ma puntando su qualità, coerenza progettuale e affidabilità nel tempo.
Per definire correttamente l’impostazione dell’allestimento ho avuto modo di confrontarmi con Marco D’Ambrosi, titolare di Elos, che mi ha illustrato il protocollo, le linee guida e la filosofia dell’azienda per l’acquario dolce. Sulla base di questo confronto è stato quindi fornito tutto il materiale necessario per avviare il progetto secondo il metodo Elos.
Vasca e Supporto
Per questo allestimento è stata scelta una vasca Elos Essential Cube da 43 × 43 × 40 cm, realizzata interamente in cristallo extrachiaro Diamond Vision, abbinata al relativo supporto della stessa linea. Si tratta di una soluzione compatta, pensata per chi desidera un acquario elegante e ben proporzionato senza affrontare ingombri o complessità gestionali eccessive.
La scelta di un volume contenuto non è casuale: l’obiettivo era realizzare un acquario dolce curato e coerente, ma allo stesso tempo adatto a un contesto domestico reale e, nel caso specifico, compatibile anche con un futuro trasloco. Un formato che permette di concentrarsi sulla qualità dell’allestimento e sulla stabilità nel tempo, senza trasformare la gestione in un impegno gravoso.


Dal punto di vista costruttivo, la vasca trasmette immediatamente una sensazione di solidità e precisione. Il cristallo è estremamente trasparente e le siliconature, realizzate con silicone trasparente e di buon spessore, appaiono uniformi e curate. Dettagli che fanno percepire una qualità costruttiva pensata per durare nel tempo e non solo per l’impatto estetico iniziale.
Il supporto, realizzato interamente in legno, presenta un ripiano intermedio in acrilico trasparente che alleggerisce visivamente la struttura. Il design richiama uno stile più classico ed elegante, lontano dalle soluzioni ultra-moderne completamente laccate. Una scelta che si integra con maggiore naturalezza in un ambiente domestico come il mio e che, nel lungo periodo, risulta anche più tollerante all’usura e ai segni del tempo.
Nel complesso, vasca e supporto rappresentano una base solida e coerente per un allestimento dolce di qualità, dove estetica, funzionalità e durata vengono prima delle mode del momento.
Filtro Elos F-100
Anche per la filtrazione Elos mantiene una linea coerente con la propria filosofia, coniugando funzionalità tecnica e attenzione al design. Per questo allestimento è stato scelto il filtro esterno Elos F-100, una soluzione compatta ma progettata per offrire un’ampia capacità di filtrazione biologica.
Il corpo del filtro è realizzato in acciaio inox spazzolato e si sviluppa in forma cilindrica, con una capacità di circa 2 litri di materiale biologico. Una scelta che consente di lavorare con un volume di bio-media più che adeguato per una vasca di queste dimensioni, lasciando margine in termini di stabilità e carico organico. Nella parte superiore è stata inserita una spugna meccanica, con il compito di trattenere le particelle più grossolane prima che raggiungano il materiale biologico.



Il funzionamento è semplice ed efficace: l’acqua viene prelevata dalla parte superiore, attraversa il materiale filtrante, passa attraverso la pompa – a bassa tensione e con portata regolabile – e viene infine reimmessa in vasca. La possibilità di regolare la portata permette di adattare il flusso alle diverse fasi di maturazione dell’acquario e di compensare, nel tempo, la naturale perdita di efficienza dovuta all’accumulo di sporco.
Dal punto di vista estetico, il filtro è pensato per poter essere installato a vista senza risultare invasivo. L’acciaio spazzolato e i componenti in PVC nero ben rifiniti lo rendono più simile a un oggetto di design che a un classico filtro tecnico. Un aspetto che, in un allestimento curato anche dal punto di vista visivo, non è affatto secondario.

Molto apprezzabile anche la semplicità di manutenzione: il filtro è assemblato tramite guarnizioni e può essere completamente smontato con facilità, rendendo le operazioni di pulizia rapide e accessibili, anche per chi non abbia grande esperienza.
Essendo il filtro in funzione da poco tempo, non è ancora possibile trarre conclusioni definitive sul comportamento a lungo termine. Le premesse, però, sono quelle di un prodotto solido, ben progettato e coerente con l’impostazione generale dell’allestimento.
Luce: Twinstar S-Line V
Al momento Elos non dispone a catalogo di una plafoniera specifica per l’acquario dolce, motivo per cui per questo allestimento è stata scelta una soluzione esterna, ampiamente collaudata nel tempo e ben conosciuta dagli appassionati di aquascaping: la Twinstar S-Line V.
Si tratta di una plafoniera LED che rappresenta ormai un riferimento nel panorama dell’acquariofilia d’acqua dolce, grazie a uno spettro studiato per favorire una crescita sana delle piante e una resa cromatica naturale. Un prodotto che abbina buone prestazioni luminose a un design sobrio ed elegante, perfettamente in linea con l’estetica dell’allestimento.

La scelta della Twinstar nasce anche dal fatto che si tratta di una plafoniera già analizzata in modo approfondito su DaniReef, con test e misurazioni dedicate (QUI trovate la recensione), che ne hanno messo in evidenza pregi e limiti in contesti reali di utilizzo. Questo permette di partire da una base tecnica solida, senza dover ricorrere a soluzioni sperimentali.
In questa prima fase dell’allestimento la luce viene utilizzata con un fotoperiodo prudente, in attesa che il sistema maturi correttamente e che le piante inizino a svilupparsi in modo stabile. Nella seconda parte di questo progetto, prevista tra qualche mese, sarà possibile valutare più nel dettaglio l’effetto della plafoniera sulla crescita delle piante, sull’equilibrio generale della vasca e sulla gestione nel medio periodo.

Allestimento “Tecnico”
Per la preparazione del fondo è stato seguito il protocollo Elos Advanced Formula, integrato con alcuni suggerimenti ricevuti direttamente da Marco D’Ambrosi. L’obiettivo è quello di creare una base stabile, bilanciata e adatta a sostenere la crescita delle piante nel tempo, favorendo al contempo l’insediamento batterico e l’equilibrio biologico della vasca fin dalle prime fasi.
Il primo strato inserito è Elos TerraZero, un fertilizzante naturale da fondo pensato per i nuovi allestimenti. Questo prodotto fornisce nutrienti a lento rilascio direttamente nella zona radicale, creando le condizioni ideali per l’avvio dell’acquario. La quantità utilizzata segue le indicazioni del produttore, in rapporto al volume della vasca, ovvero 100 g per 100 l.

Successivamente sono state aggiunte le capsule Elos AquaUno, contenenti un complesso enzimatico studiato per favorire l’attività batterica. Le capsule sono state aperte e distribuite uniformemente sul fondo, con una piccola parte inserita anche all’interno del filtro, così da supportare fin da subito i processi biologici sia nel substrato sia nel sistema di filtraggio.

A completare la base è stato utilizzato Elos Bottom Mineral, un substrato minerale multicomponente che svolge una duplice funzione: da un lato rilascia micro e macroelementi utili all’apparato radicale delle piante, dall’altro offre una superficie ideale per la colonizzazione batterica, contribuendo alla stabilità dell’acquario nel medio-lungo periodo.

Lo strato finale è costituito da Elos Terra Brown Soil, un terreno allofano (QUI un nostro approfondimento) disponibile in diverse granulometrie. In questo caso è stata scelta la versione a granulometria fine, più proporzionata alle dimensioni della vasca. La colorazione marrone chiaro conferisce un aspetto più naturale e meno artificiale rispetto ai classici fondi scuri, risultando visivamente più caldo e adatto ad un allestimento di ispirazione naturale.

Nel complesso, il fondo risulta stratificato in modo coerente, con una chiara separazione funzionale tra nutrimento, supporto biologico e resa estetica, ponendo basi solide per lo sviluppo dell’acquario nelle fasi successive.
Hard Scape
Per l’hardscape è stata fatta una scelta volutamente sobria. L’idea non era quella di ricreare un paesaggio estremo o fortemente scenografico, ma di costruire un acquario dall’aspetto naturale e “casalingo”, bello da vedere ma allo stesso tempo gestibile anche da chi non ha grande esperienza. Un allestimento che possa essere replicato senza difficoltà e mantenuto nel tempo senza interventi complessi.
Sopra lo strato di Elos Terra Brown Soil, leggermente più spesso del necessario ma funzionale allo scopo, sono state utilizzate Dragon Stone, rocce dalla tipica colorazione rossiccia che si abbina bene alle tonalità calde del fondo. Il contrasto tra il marrone del substrato e le sfumature della roccia contribuisce a creare un insieme visivamente equilibrato e naturale.


Con il tempo, la superficie delle rocce tenderà naturalmente a ricoprirsi di microalghe e biofilm, smorzando ulteriormente i colori e rendendo l’insieme ancora più realistico. Un processo normale e, in questo caso, assolutamente desiderabile.
Un aspetto interessante delle Dragon Stone è la presenza di cavità e fori naturali, che sono stati sfruttati per inserire alcune piante direttamente nella roccia. Questo permette di aggiungere profondità all’allestimento e di integrare la vegetazione in modo più armonioso, senza appesantire il layout.
Il risultato è un hardscape semplice ma funzionale, pensato per accompagnare la crescita delle piante e lasciare spazio all’evoluzione naturale dell’acquario, senza forzature estetiche o soluzioni troppo complesse.
Conclusioni – Parte 1
Essendo l’allestimento avviato da pochi giorni, queste prime considerazioni non possono che essere preliminari. Tuttavia, le sensazioni iniziali sono decisamente positive. La parte tecnica si distingue per qualità costruttiva, cura dei dettagli e coerenza del sistema, mentre il protocollo Elos Advanced Formula appare ben strutturato e pensato per accompagnare l’acquario fin dalle prime fasi.
L’obiettivo di questo progetto non è realizzare un layout estremo, ma dimostrare come sia possibile costruire un acquario dolce elegante, naturale e gestibile, utilizzando un approccio completo e coerente, dalla vasca al fondo, dalla tecnica all’hardscape.
Nella Parte 2 entreremo nel vivo dell’allestimento, analizzando l’evoluzione della vasca, la crescita delle piante e il comportamento del sistema nel tempo, per capire se le promesse iniziali trovino conferma nella pratica quotidiana.
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Nota: i materiali utilizzati per questo allestimento sono stati forniti da Elos per la realizzazione del progetto.










