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Pterois volitans: guida al pesce leone invasivo in acquario marino

Pterois volitans, pesce leone, in primo piano in acquario marino con pinne spiegate

Lo Pterois volitans è uno dei pesci più affascinanti e iconici dell’acquariofilia marina. Le sue pinne allungate e piumate lo rendono inconfondibile, ma nascondono anche un’arma temibile: aculei velenosi che lo difendono dai predatori. Vediamo insieme caratteristiche, esigenze e consigli per ospitarlo in acquario.

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Lo Pterois volitans, conosciuto anche come pesce scorpione comune o pesce leone (Red Lionfish), appartiene alla famiglia Scorpaenidae. È diffuso nelle barriere coralline dell’Oceano Indiano e Pacifico, ma negli ultimi decenni si è tristemente distinto come specie invasiva nei Caraibi ma anche nel Mediterraneo, dove si è diffuso a causa di rilasci accidentali in mare.

Dal punto di vista scientifico Pterois appartiene alla famiglia Scorpaenidae, cioè quella dei “scorpionfishes” in inglese. Quindi, in senso ampio, è effettivamente un pesce scorpione: fa parte della stessa famiglia.

Dal punto di vista dei nomi comuni invece, in Italia “pesce scorpione” viene usato quasi sempre come sinonimo di Pterois. All’estero invece il nome più diffuso è lionfish (pesce leone), mentre “scorpionfish” viene usato di solito per altre specie della famiglia (ScorpaenaScorpaenopsis, ecc.), più mimetiche e meno appariscenti. In francese c’è un po’ più vicinanza, perché dicono poisson-scorpion anche per Pterois. In spagnolo invece è “pez león”, non “pez escorpión” (quest’ultimo lo usano per altre specie di Scorpaenidae).

Pesce leone Pterois volitans su un fondale con coralli molli Xenia
Pesce leone visto in natura davanti ad un letto di Xenia

E quindi come dobbiamo chiamarlo? Chiamarlo “pesce scorpione” in italiano non è sbagliato, perché appartiene a quella famiglia. Tuttavia, per essere più chiari ed evitare confusione con gli Scorpenidi del Mediterraneo (Scorpaena scrofa, ecc.), spesso conviene specificare “pesce leone (Pterois)”, che è il nome più riconosciuto a livello internazionale.

Pterois volitans

Il suo aspetto è inconfondibile: corpo allungato, livrea striata bianco-rossa e pinne dorsali, pettorali e anali sviluppatissime, che ricordano una criniera da leone, da cui il nome. Questi raggi sono in realtà spine velenose collegate a ghiandole che iniettano un potente veleno difensivo. Per l’acquariofilo non rappresentano un pericolo mortale, ma la puntura è molto dolorosa e va evitata in ogni modo.

Pterois volitans con pinne dorsali e pettorali completamente estese
Pterois volitans con le pinne completamente distese

In natura vive in acque poco profonde fino a 50 metri, tra barriere coralline e lagune sabbiose. È un predatore notturno che caccia piccoli pesci e crostacei, utilizzando le pinne come “rete” per intrappolare le prede. Ma essendo un pesce velenoso viene difficilmente attaccato da altri predatori, per cui è diventato un predatore estremamente efficiente e inattaccabile.

Comportamento e carattere

Nonostante l’aspetto aggressivo, lo Pterois volitans è un pesce piuttosto tranquillo con i suoi simili e con specie non predabili. Tuttavia, ogni pesce o gamberetto che può entrare nella sua bocca è considerato cibo. Per questo motivo non è adatto ad acquari di comunità con piccoli pesci o invertebrati ornamentali. Ma deve essere ospitato in un acquario a lui dedicato. Tutti gli altri pesci che potrebbero convivere con lui sono di taglia più grande, per cui non è un pesce per acquari di piccole dimensioni. O meglio, non lo dovrebbe essere!

Primo piano di Pterois volitans, pesce leone, con dettagli di testa e pinnaggi
Primo piano di uno Pterois volitans

Lo Pterois volitans non è un pesce territoriale, per cui non è mai aggressivo, ma è un predatore opportunista.

Dieta e alimentazione

Lo Pterois volitans è un predatore carnivoro. In natura si nutre di piccoli pesci e crostacei. In acquario è importante abituarlo al cibo congelato (come gamberetti, cozze e piccoli pesci decongelati) per evitare di dover ricorrere a prede vive, che non sono sostenibili a lungo termine. Sia dal punto di vista economico che soprattutto etico. Almeno per quanto mi riguarda.

  • Gamberetti e krill congelati;
  • Pesciolini decongelati (come i latterini);
  • Carne di molluschi come cozze e vongole;
  • Arricchimento con vitamine e integratori per mantenerne la salute.
Vista frontale di Pterois volitans in acquario marino, pinnaggi a ventaglio
Vista frontale di uno Pterois volitans, pesce leone, in acquario marino

Attenzione: tende a ingrassare facilmente se nutrito troppo, quindi meglio pasti frequenti ma piccoli. Una caratteristica fondamentale per tenerlo in buona salute ed a lungo, non essendo lui un forte nuotatore. Spesso infatti rimane appoggiato al substrato.

Dimensioni e spazio necessario

Lo Pterois volitans può superare i 38 cm in natura (FishBase), ma il record è di 45 cm per un peso di 1,4 kg. In acquario rimane leggermente più piccolo, ma necessita comunque di vasche grandi: almeno 500 litri netti, meglio 700–800 litri per consentirgli un nuoto naturale e ospitare eventuali compagni compatibili.

Pterois volitans ripreso dall’alto nel Mar Rosso sopra una barriera corallina
Immagine suggestiva del Pterois volitans, pesce leone, ripreso dall’alto in Mar Rosso

Compatibilità

Compatibile solo con pesci più grandi e non predabili. Non è aggressivo verso i coralli, quindi può essere ospitato anche in un reef marino, ma non è adatto a chi vuole mantenere gamberetti, granchi o pesci ornamentali. Può convivere con angeli, chirurghi e altri predatori di dimensioni simili.

Pesce leone Pterois volitans insieme a Chaetodon semilarvatus e Labroides dimidiatus in Mar Rosso
Nicchie ecologiche occupate in natura, qui lo Pterois volitans in Mar Rosso con una coppia di Chaetodon semilarvatus, un Labroides dimidiatus ed uno Pterois miles

Ad esempio potete tenerlo con pesci come Pomacanthus imperator, Acanturidi vari, ma meglio evitare pesci pagliaccio, piccoli pomacentridi, e soprattutto gamberetti.

Distribuzione

Lo Pterois volitans è originario dell’Indo-Pacifico, dalle coste dell’Africa orientale fino alle isole Hawaii. A partire dagli anni 2000 è diventato invasivo nei Caraibi, nell’Atlantico occidentale ma anche nel Mediterraneo, dove minaccia seriamente gli ecosistemi locali per mancanza di predatori naturali.

Mappa mondiale della distribuzione del Pterois volitans: aree native e zone di invasione
Distribuzione naturale e zone di invasione dello Pterois volitans – Mappa tratta da FishBase (Froese & Pauly, 2025), licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0. Uso non commerciale; fonte: https://www.fishbase.org

Abbiamo già scritto due articoli molto approfonditi delle problematiche sui nostri mari, che vi invitiamo a recuperare ed a leggere:

Difficoltà in acquario

Non è un pesce per principianti. Richiede vasche grandi, un’alimentazione mirata e attenzione nella gestione della sicurezza (punture molto dolorose e pericolose). È adatto solo ad acquariofili esperti che sappiano rispettarne le esigenze e la natura predatoria. Inserito nelle giuste condizioni, ripagherà con eleganza, fascino e una presenza scenica ineguagliabile. Forse uno dei pesci più belli in assoluto da vedere, sia in acquario che in immersione.

Coppia di Pterois volitans in caccia notturna tra i coralli
Coppia di pesci leone a caccia nel reef

In sè però lo Pterois volitans sarebbe un pesce estremamente facile e robusto. Le problematiche sono incentrate sul fatto di essere un predatore insaziabile e pericoloso anche verso di noi con i suoi aculei avvelenati, ma in acquario è un pesce che vive tranquillamente anche una decina di anni.

Lo sapevi che?
Lo Pterois volitans è tra le specie marine più invasive al mondo: nei Caraibi si è diffuso senza controllo, mettendo in crisi gli ecosistemi locali. E ora sta arrivando nel Mediterraneo

Il consiglio di DaniReef: uno dei pesci più belli e scenografici del reef, ma consigliato solo ad acquariofili esperti e con spazio adeguato. Da gestire con attenzione, ma capace di regalare spettacolo ineguagliabile. Purtroppo dovrete dimenticarvi di un reef classico. Perché difficilmente chi sceglie un acquario marino di barriera ospiterà solo lui o solo specie di dimensioni simili.

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