
Siamo a San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, per raccontarvi una vasca davvero fuori dal comune. L’acquario di Simone, meglio conosciuto online come Gigi Reef Project, è un esempio concreto di come dedizione, progettazione e amore per il reef possano fondersi in un risultato straordinario.
Simone è un amico di vecchia data ed è interamente cresciuto sul nostro forum, perlomeno per quello che riguarda gli acquari marini, anche se lui è nato come acquariofilo dolce. Abbiamo visitato la sua vasca, la stessa che ha partecipato al nostro contest DaniReef dell’anno scorso, e siamo rimasti colpiti non solo dalle dimensioni, ma anche dalla maestosità delle colonie, dall’equilibrio estetico dell’aquascape e dalla cura maniacale della tecnica. Un acquario che non passa inosservato.
Il nostro video dell’acquario marino di Simone GigiReefProject
Raccontare un acquario è qualcosa che facciamo da sempre. Le mie foto, mi dite spesso, riescono a evocare l’anima di una vasca e a trasmetterne l’essenza. Ma realizzare un documentario porta tutto su un altro livello: aggiunge profondità, movimento, emozione. E stavolta non potete davvero perdervi le immagini che abbiamo girato, né la chiacchierata con Simone, dove parliamo della sua vasca e della sua personale visione dell’acquario marino.
Guardate il video e poi tornate pure a finire di leggere l’articolo dove troverete anche tutte le informazioni tecniche di dettaglio. Ingrandite a tutto schermo, mettetevi comodi e gustatevi il documentario, e, se vi piace, lasciate un commento e iscrivetevi al nostro canale YouTube.
Le dimensioni dell’acquario contano: 174 cm di reef in salotto
La vasca misura 174 cm di lunghezza e ospita colonie di SPS che superano il mezzo metro di diametro, in un layout dominato da una filosofia chiara: far crescere pochi coralli, ma in grande. “Non è stata una scelta concettuale,” ci racconta Simone, “mi sono semplicemente lasciato trasportare dalla naturale evoluzione della vasca. Il risultato, però, mi piace moltissimo”.
Però in un acquario che misura 174x70x55(h) cm tutto è possibile.

Anche la popolazione ittica è importante: circa 50 pesci, tra cui spiccano 25 Chromis, 6 Anthias, e un’interessante selezione di Pomacantidi e Acanturidi. Fra i preferiti di Simone: il Pigoplites diacanthus, che da sempre è il suo “pesce del cuore”.
Una tecnica al servizio dell’efficienza
Sotto al cofano, questa vasca è una vera macchina da guerra. Il movimento è affidata a quattro Vortech MP40, usate in modalità sincronizzata diagonalmente, e antisync lateralmente, alternando tra Reef Crest e Lagoon/Nutrient Mode. Questo consente un flusso turbolento ottimale, mantenendo bassa la rumorosità e distribuendo uniformemente la corrente, fattore che Simone considera fondamentale per la salute dei coralli.

Le pompe possono produrre 17.000 l/h di portata e funzionano a coppie. Facendo i conti, sapendo che Simone le tiene fra il 40 ed il 70%, parliamo di una portata di circa 23.800 l/h alternata, su una vasca di 670 litri lordi. Questo ci porta ad una portata pari a 35,5 volte il volume dell’acquario. Un rapporto elevatissimo ma dipeso e causato dalle enormi colonie di SPS.

Quando l’acquario era ai suoi albori, con solo due Vortech, funzionavano una fino al massimo ed una fino al 90%, per cui circa il 24% del volume lordo. Un valore perfetto per un acquario normale. Ma questo, come vedete, non è un acquario proprio normale.

L’illuminazione è gestita da tre plafoniere ATI Straton, configurate con i blu, i royal blu ed i bianchi al massimo, i viola e verdi quasi al massimo, mentre UV e rossi sono leggermente più bassi. Il software di controllo non è il più intuitivo, ma i risultati sono evidenti: crescita e colore ai massimi livelli. A fondo articolo andremo anche a vedere i valori dei PAR che abbiamo misurato.

La stanza dei segreti
La vasca è gestita con un approccio razionale ma molto efficace. Esiste infatti una prima sump al di sotto dell’acquario dentro al mobile, dove ci sono le attrezzature principali. E poi altre attrezzature in un vano lavanderia adiacente, che abbiamo simpaticamente chiamato la Stanza dei Segreti. Dove, prima di tutto, è possibile vedere una vasca che sarà presto aggiunta al sistema.

Il refrigeratore è un Teco TK500H. La particolarità di questo refrigeratore è che ha sia la regolazione del freddo, funzionando appunto come refrigeratore, che del caldo, avendo un riscaldatore al suo interno. Un solo apparecchio che semplifica la gestione e riduce le preoccupazioni.

Inoltre in questa stanza si trova l’impianto osmosi, due taniche da 100 litri (acqua osmotica e acqua salata) ed un sistema semiautomatizzato per i cambi d’acqua, completamente gestito da Aquago. Questo sistema, completamente automatizzato con sensori di livello, permette a Simone di gestire i cambi d’acqua e la produzione di acqua osmotica senza alzare un dito, evitando allagamenti e sprechi. “Ne ho combinati parecchi prima di arrivarci”, ci racconta ridendo.

In sump: efficienza e praticità
La sump è molto grande ma organizzata in maniera molto efficiente. Al suo interno ci trovate praticamente di tutto. E tutto molto ben incastrato. Io non saprei dove mettere le mani e soprattutto come tenere tutto così in ordine.

La Pompa di risalita attuale è una Jebao DCP 8500, che ha sostituito recentemente una Hydor Seltz 9000 dopo anni di onorato servizio. La portata misurata con il nostro strumento, il misuratore di portata DigiSavant DIGIFLOW 6710M, è risultata essere di 2.196 l/h. Considerando un volume loro dell’acquario di 670 litri, vuol dire un ricambio orario di circa 3,3 volte. Ben oltre la necessità dello schiumatoio.

Lo schiumatoio invece è un Red Sea RSK900, scelto per la facilità di manutenzione e le buone prestazioni, d’altronde noi avevamo provato il fratellino RSK600 e ne eravamo rimasti entusiasti. Le caratteristiche tecniche indicano una portata d’aria di 900 l/h ed una portata d’acqua trattata di 2.000 l/h. In questo contesto la portata della pompa di risalita di 2.196 l/h reali sembra perfettamente dimensionata.

La gestione del calcio e dei carbonati è attualmente gestita da un Reattore di calcio UltraReef UCS140, caricato con 70% corallina e 30% CARX Triton. Il reattore noi lo abbiamo provato con ottimi riscontri, un peccato che sia ora fuori produzione. Ma vista la difficoltà nell’approvvigionamento della corallina, anche Simone, come ci ha raccontato nel video, sta pensando ad un futuro diverso.

Completano la dotazione tecnica un Filtro a rulli Red Sea ReefMat 500, anche questo recensito sulle nostre pagine, anche se va sottolineato che il modello di Simone pare avere un piccolo problema di avvolgimento del panno, ed una lampada UV 18W NEWA, un letto fluido caricato con resine antifosfati, ed il carbone attivo Corallen Zucht.

L’Automazione avanzata con Aqua Go
Simone ha scelto Aqua Go come cuore del suo sistema di automazione. Oltre al controllo della sonda pH per il reattore di calcio, gestisce i sensori antiallagamento, il blackout, i dosaggi di fitoplancton e zooplancton, oltre all’intera routine di gestione del cambio d’acqua. Peccato che Aqua Go sia uscito dal mercato, perché dava tanto a poco prezzo, e così facendo ha purtroppo lasciato per strada alcune lacune che sarebbero dovute essere appianate. Qui – Controller per acquario Aqua go – recensione approfondita – in ogni caso la nostra recensione del sistema.

Completa la dotazione un UPS capace di garantire circa 40 minuti di autonomia alla pompa di risalita, ma attualmente è fuori uso, anche se, conoscendo Simone, sappiamo che verrà presto rimesso in funzione.
Biologia e maturazione
La vasca è partita nel ottobre 2021, con rocce D-D Aquascape non vive, maturate inizialmente con il protocollo Daphbio. I primi mesi sono stati critici, con valori molto bassi e una lunga lotta contro i dinoflagellati, sconfitti dopo mesi di lampade UV, perossido e tanta pazienza. Sono state utilizzate 80 kg di rocce, che per il volume lordo di 670 litri, stanno a significare un kg ogni 8,3 litri. Un valore molto alto, quasi il doppio rispetto a quello che si trova oggi negli acquari. Ci attenderemmo quindi valori di ossidazione elevatissimi.

Alimentazione per pesci e coralli
L’alimentazione dei pesci è fondamentale, ed in questo momento Simone sta alternando tre marche diverse per cercare di essere il più eterogeneo possibile nel proprio acquario marino. La parte del leone la fa BEA, con ben 4 prodotti alimentari per pesci:
- BEA Colors: mangime in pellet ricco in krill e carotenoidi, ideale per esaltare la pigmentazione grazie all’azione antiossidante naturale;
- BEA Growth: mangime in pellet iperproteico, ricco in uova di pesce, ideale per giovani esemplari, predatori e pesci in riproduzione;
- BEA Detox: mangime in pellet a base di alghe, carboni attivi e zeoliti, ideale per supportare i pesci in situazioni di stress o patologie;
- BEA Immuno: mangime in pellet ricco di estratti vegetali, utile per stimolare il sistema immunitario e supportare i pesci in situazioni di stress o patologie;
Ma non dobbiamo dimenticare anche l’apporto di Elos SVM2, un mangime dalla tipica colorazione rossastro a grana irregolare, ricco di ingredienti marini freschi, arricchito con astaxantina, betaglucani e vitamine. E di Ocean Nutrition Formula One & Two, il primo un mangime di base per i pesci con maggior contenuto proteico ed il secondo invece un mangime espressamente dedicato ai pesci alghivori. A tal proposito abbiamo scritto questo interessante articolo di approfondimento proprio qualche mese fa: L’alimentazione degli Acanturidi negli acquari marini di barriera.

Passando ai coralli invece le marche si restringono a due, e Simone rimane fedele a BEA e ad Elos. Del primo utilizza BEA Coral Boost, un alimento liofilizzato in polvere. Composto esclusivamente da zooplancton liofilizzato di elevata qualità, riproduce fedelmente l’alimentazione dei coralli in natura. Mentre di Elos utilizza Sience M1, granuli di plancton naturale a cui vengono aggiunti acidi grassi Omega 3 ed Omega 6, betaglucani e vitamine A, C ed E.

Valori attuali, valori ideali e ultime integrazioni
L’acquario attualmente ha una serie di valori che devono essere ottimizzati, vediamo quindi quali siano i valori attuali dell’acqua e dove Simone intende arrivare:
| Parametro | Valore |
|---|---|
| Nitrati (NO₃) | 20 ppm |
| Fosfati (PO₄) | 0,16 ppm |
| KH | 6 |
| Calcio (Ca) | 390 ppm |
| Magnesio (Mg) | 1400 ppm |
Ma questi non sono ovviamente i valori che Simone vorrebbe tenere in acquario. Prima di tutto la triade deve essere aumentata soprattutto nelle componenti del calcio e del carbonato, mentre per quello che riguarda i nutrienti organici, Simone vorrebbe arrivare ad avere nitrati fra 5 e 10 e fosfati fra 0,05 e 0,1. Questo per mantenere bilanciati i valori bassi e le necessità dei coralli. L’obiettivo è la stabilità per cui non è interessato ad aggiustare i valori velocemente.

Per fare questo Simone utilizza le resine Rowaphos, che tutti voi conoscerete sicuramente, utilizzate in un letto fluido e rigorosamente in maniera scientifica, ovvero utilizzando il calcolatore presente sul sito Rowa. Oltre a questo Simone utilizza il carbone attivo Korallen Zucht cambiandolo ogni mese.

La misurazione dei PAR
Durante la visita abbiamo misurato come nostro solito i PAR espressi dalle plafoniere ATI Straton. Visto che queste plafoniere sono state anche provate nel nostro DaniReef LAB (ATI Straton analizzate nel DaniReef LAB – vediamo le performance) possiamo anche vedere come i numeri misurati in laboratorio si calino nella realtà di un acquario marino.

Nel nostro laboratorio a circa 37 cm avevamo misurato un picco di 743 μmol m-2 s-1 come valore PAR, ed in effetti nella realtà abbiamo misurato 850 μmol m-2 s-1 di picco sulla sommità dei coralli, fino ad arrivare a misurare 250/300 μmol m-2 s-1 nelle zone decentrate sulla sabbia.
I valori sono stati misurati con il nostro misuratore di PAR Apogee Quantum Meter MQ-510. Peccato solo che allora non avevamo ancora in mano anche il nuovo ITC ParWise PRO con cui avremmo anche potuto misurare lo spettro.

Per darvi una idea di cosa stiano a significare questi numeri, possiamo guardare l’immagine seguente dove sono riportati in grafica il valore di SPD (µmoli/M2/s) in un mare tropicale, ovvero il valore di PAR. Vediamo che troviamo una tale potenza, circa 850 PAR, a circa 6 metri e mezza dalla superficie dell’acqua. Un valore più che ottimo in acquario.

Sul fondo con circa 250/300 PAR ci posizioniamo invece a circa 20 metri dalla superficie, se fossimo in mare. Quindi 14 metri in mare diventano 50 cm in acquario. Notevole la differenza non credete?

Il commento di DaniReef
Lo dico molto spesso, questo è vero, ma questo acquario è dannatamente bello. Molto naturale, e con tanti pesci, con colonie enormi e molto ramificate, tutto come piace a me. Forse quello che funziona meno è che avendo colonie di tali dimensioni, ci sono pochi coralli diversi. Ma è il cane che si morde la coda. Per me l’acquario di Simone è e rimane un acquario spettacolare. Curato nei minimi dettagli.

Io penso che sia il perfetto esempio di come la tecnica, unita alla passione, possa trasformare una vasca domestica in un vero angolo di barriera corallina vivente. Una gestione precisa, un’estetica curata e un sistema ben bilanciato rendono, a mio modesto parere, questo acquario uno dei più belli mai apparsi su DaniReef.


Vi ricordo una coppia di numeri, 850 PAR massimi e un movimento pari a 35 volte il volume dell’acquario, in un acquario da 670 litri.
Anche nel caso dell’acquario marino di Simone, o Gigi Reef Project che dir si voglia, siamo di fronte alla perfezione tecnica praticamente totale. Un acquario da manuale che calamita il nostro sguardo a lungo.

È difficile trovare dei difetti in questo spettacolare acquario marino, forse l’unico “difetto” se così possiamo chiamarlo, è quello di non essersi riuscito ad imporre nel nostro Contest dello scorso anno, perché lo avrebbe meritato. E poi forse, come abbiamo detto, il fatto che colonie così grandi ne abbiano limitato la scelta.
Trovate Simone sul forum forum.danireef.com, dove ha documentato passo passo l’evoluzione di questa vasca, a partire da questo post. E se volete vedere ogni dettaglio, conoscere ogni retroscena di questo acquario, non perdetevi il video completo sul nostro canale YouTube!

Per essere aggiornati con bellissime foto, video e conoscere meglio Simone potete dirigervi sul suo canale Instagram. Così potrete anche parlare con lui e fargli tutte le domande che volete. Che potete comunque fare anche qui sotto nei commenti, nei nostri canali social, su Telegram, Instagram, Facebook, X e YouTube, qualunque sia quello che preferite. E se avete bisogno di chiedere aiuto vi aspettiamo nel nostro forum.

A pagina due, come di consueto, potete trovare tutte le fotografie che abbiamo scattato al bellissimo acquario di Simone.











