Home ARTICOLI Riconosciamo i coralli: metodi e caratteristiche parte 1 (guida)

Riconosciamo i coralli: metodi e caratteristiche parte 1 (guida)

Impariamo a riconoscere i coralli con metodi pratici e scientifici. Analizziamo forma, struttura e tassonomia per un’identificazione corretta in acquario. Iniziamo la nostra guida pratica di riconoscimento che troverete ogni mercoledì su queste pagine.

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Perché riconoscere i coralli è fondamentale? L’identificazione corretta dei coralli è essenziale per ogni acquariofilo marino. Sapere distinguere le diverse specie permette di garantire condizioni ideali: ogni invertebrato ha esigenze specifiche di illuminazione, corrente e nutrizione. Alcune specie richiedono cure avanzate e non sono adatte ai principianti. Rispettare le normative CITES: il commercio di questi organismi è regolato per proteggere le popolazioni selvatiche. Inoltre alcuni organismi possono essere aggressivi o rilasciare tossine. Senza un’identificazione accurata, si rischia di compromettere la salute dell’acquario e degli organismi ospitati.

Come riconoscerli? I 4 elementi chiave

L’identificazione degli invertebrati marini si basa su caratteristiche strutturali e morfologiche. Vediamo i quattro aspetti principali.

1. Forma della colonia

Ramificati (Acropora, Pocillopora,Stilopora, Seriatopora) → rami sottili o robusti che si estendono verso l’alto. Un esempio in questo articolo “Acropora Cervicornis, il Corallo a Corna di Cervo dei Caraibi”.


Massivi (Favia, Platygyra) → formazioni compatte e tondeggianti, simili a rocce.


Incrostanti (Montipora, Leptoseris) → aderiscono alle superfici, formando lastre piatte o ondulate.


Solitarie o libere (Trachyphyllia, Cynarina, Welsophyllia, Indophyllia, Acanthophyllia) → singoli polipi separati dal substrato.


2. Struttura dei polipi

I polipi possono essere:

Carnosi e vistosi (Euphyllia, Duncanopsammia, Catalaphyllia), con tentacoli lunghi e mobili.


Piccoli e compatti (Acropora, Montipora), spesso difficili da distinguere.


Retrattili (Scolymia, Fungia), capaci di chiudersi completamente in risposta a stimoli esterni.


3. Struttura dello scheletro

Il corallite (struttura scheletrica che ospita il polipo) può essere:

Con coralliti separati (Blastomussa, Scolymia) → ogni bocca è indipendente.


Con coralliti condivisi (Favites, Platygyra) → le bocche sono collegate da pareti comuni.


Con scanalature e creste (Lobophyllia, Symphyllia) → rilievo osseo evidente.


4. Colore: un criterio ingannevole

Molti acquariofili usano il colore per identificare gli invertebrati, ma questo metodo è poco affidabile.

Lo stesso corallo può apparire verde, blu o viola a seconda dell’illuminazione.


Tassonomia dei coralli: una guida semplificata

Coralli duri vs coralli molli


Coralli duri (Scleractinia): scheletro calcareo rigido, fondamentali per la costruzione delle barriere coralline;

Coralli molli (Octocorallia): privi di scheletro rigido, più flessibili e spesso a crescita rapida.


Coralli LPS vs SPS

LPS (Large Polyp Stony Corals): polipi grandi e carnosi (Euphyllia, Trachyphyllia).

SPS (Small Polyp Stony Corals): polipi piccoli e scheletro dominante (Acropora, Montipora).


Gli SPS sono generalmente più difficili da mantenere rispetto agli LPS, richiedendo parametri chimici più stabili e illuminazione intensa. Leggi “Quali parametri dell’acqua dobbiamo misurare? Quali test? Come?.

Strumenti utili per il riconoscimento

Per un’identificazione più precisa, si possono usare alcuni strumenti:

Lenti d’ingrandimento per osservare la struttura dei polipi e dello scheletro.
• Torcia con luce blu o UV per esaltare la fluorescenza naturale dei coralli.
App e guide digitali come Coral Finder per confrontare immagini dettagliate.

Errori comuni nell’identificazione e come evitarli

Confondere organismi simili, molte specie hanno morfologie quasi identiche. Ad esempio:

Plerogyra e Physogyra sembrano uguali, ma hanno vescicole di forma diversa.
Goniopora e Alveopora hanno polipi simili, ma tentacoli di numero differente.


Basarsi solo sul colore

Come detto, la colorazione varia con illuminazione e stress. Meglio affidarsi a struttura e morfologia.

Non considerare lo stato di estensione dei polipi. Un corallo con polipi completamente ritratti può sembrare molto diverso rispetto a quando è in espansione. Osservarlo in momenti diversi aiuta nell’identificazione.


Riconoscere gli invertebrati è un’abilità essenziale per ogni appassionato di acquari marini. Basarsi sulla morfologia, la struttura scheletrica e le caratteristiche dei polipi permette un’identificazione più precisa e aiuta a garantire le migliori condizioni di mantenimento. Nei prossimi articoli esploreremo in dettaglio ogni categoria di invertebrati, analizzando le singole specie e le loro caratteristiche uniche.

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