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Le barre Orphek OR3 Blue Plus nel DaniReef LAB – recensione

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Avevamo provato le barre Orphek Blue Plus nella versione OR2 ed eravamo quindi molto curiosi di riprovarle in versione OR3 per vedere quanto fossero cambiate.

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Molte parti di questa recensione sono identiche, o molto simili, a quelle delle altre barre OR3, in quanto le plafoniere sono assolutamente identiche.

Anche per queste plafoniere avevamo una forte curiosità di confrontarne le differenze con le altre OR3 a nostra disposizione, ovvero le Blue Sky, le Reef Day Plus, le UV/Violet, ed ovviamente le Blue Plus in versione OR2. Avendole testate tutte assieme infatti faremo dei post più ravvicinati del solito per raccontarvele, altrimenti vi avremmo annegati nei numeri.

Le barre sono bellissime, solide ed appaiono molto ben fatte, parte comune a tutte le barre OR3, infatti la scocca fra le varie barre è assolutamente identica. Orphek ha finalmente reso disponibile un dimmer, che permette la dimmerazione in accensione e spegnimento, senza discriminare però tra le varie colorazioni. Dimmer che abbiamo aspettato con ansia, visto che, forse, è l’unica cosa che mancava a queste plafoniere. Anche se, per altro, nelle barre a led il dimmer è molto meno importante che nelle plafoniere vere e proprie. Ma questo è un aspetto che vedremo dopo, in quanto lo stiamo testando per voi.

Caratteristiche tecniche Barre LED Orphek OR3 Blue Plus

  • Driver: esterno;
  • Input Voltage: 100-240VAC;
  • Frequenza: 50-60Hz;
  • Consumo: 60 watts +-5%;
  • Cos(phi) > 0.9;
  • Corrente di ingresso (Amps) 0.55;
  • Lunghezza: 123,5 cm;
  • Larghezza: 5 cm;
  • Altezza: 3,6 cm;
  • Peso: 2,3 kg;
  • LED impiegati: 4×400/410nm, 4×420/425nm, 8×430/435nm, 11×450/460nm, 5×460/470nm, 4×470/475nm.
  • Prezzo al pubblico: 280 euro la versione da 120 cm.

La particolarità delle Orphek OR3 Blue Plus

La nuova barra a LED della fortunatissima serie OR3 nasce con i LED da 400 a 500 nanometri. Una plafoniera dichiaratamente blu/viola, dallo spettro fluorescente più ampio. A noi era piaciuta tantissimo la versione OR2 Blue Plus, che rimane ancora attuale ed in vendita, come potete leggere anche nel nostro DaniReef LAB (qui). Ma Orphek, proseguendo con gli studi sui coralli e sulle barriere coralline, nonché sui nostri acquari domestici, è arrivata a dire che le nuove versioni siano uno step evolutivo verso il futuro, soprattutto per la resa dei coralli e delle fluorescenze.

Come dice Orphek stessa “I coralli e gli anemoni hanno almeno due tipi di composti di colore: i fluorescenti e i non fluorescenti. La fluorescenza si verifica quando un composto assorbe la luce e la emette (fluorescente) a una lunghezza d’onda maggiore, quindi i composti fluorescenti si illuminano (o “scoppiano”) sotto la luce UV, viola o blu, mentre i composti non fluorescenti non lo fanno, appaiono infatti opachi sotto quelle lunghezze d’onda e sono chiamate cromoproteine. Sono comunque tutte proteine e sono prodotte o dal corallo o dall’anemone“.

Il kit di sospensione

Le barre sono vendute assieme ad un kit di sospensione, molto corto, per cui se volete appenderle al soffitto è necessario acquistare una prolunga. E’ un kit che va bene per collegarsi ai bracci di sospensione di Orphek, oppure al kit per sospenderle assieme alle Atlantik iCon. Lo abbiamo già detto, ma ci ripetiamo, le barre Orphek OR3 Blue Plus sono costruite in maniera eccellente. La finitura esterna in alluminio funziona come dissipatore passivo, e, dato il peso ed il volume dell’alluminio siamo sicuri che queste barre a LED non avranno mai problemi di surriscaldamento. l’assemblaggio è praticamente perfetto.

La Programmazione

Le barre a LED in genere non sono programmabili, e le Orphek OR3 non fanno alcuna eccezione, almeno per oggi. Alcune barre della concorrenza hanno a corredo, o acquistabile a parte, un controller che ne permette la dimmerazione in accensione, spegnimento e come intensità totale. Orphek ha da tempo annunciato l’arrivo di un dimmer, e noi lo stiamo proprio testando per voi, presto troverete l’articolo anche del tanto atteso Osix. Per altro con le barre a LED, secondo me, il problema è relativo. Visto che lo spettro lo si decide in base alle barre che si accoppiano, e che la dimmerazione si può attuare in maniera simile, anche se non uguale, accendendo una barra alla volta. Intendiamoci, non dico che il dimmer sia inutile, tutt’altro, ma che la sua mancanza pesa molto meno rispetto a quando si parla di plafoniere.

A differenza del solito non possiamo fornirvi i consumi ed i valori dei vari canali dei LED, perché nelle barre i LED si accendono tutti quanti simultaneamente.

Tutti i valori che abbiamo rilevato, ed il nostro metodo di lavoro denominato DaniReef LAB li trovate a pagina due.

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