
Il Chaetodon kleinii non ha forse l’eleganza iconica del Chelmon, ma conquista con le sue tonalità calde e con un carattere decisamente più robusto. Resta però un pesce farfalla onnivoro e corallivoro, da gestire con attenzione… e molti lo scelgono, come ho fatto io in passato, come arma definitiva contro le aiptasie. Sarà davvero lui la soluzione definitiva? Vediamo quanto è meritata la sua fama.
Il Chaetodon kleinii è uno dei pesci farfalla più utilizzati in acquario marino. A differenza di altri Chaetodontidi molto delicati, è considerato uno dei più robusti e adattabili, ma questo non significa che sia adatto a tutti i reef. È infatti un animale onnivoro che in natura si nutre volentieri di polipi di coralli molli (in particolare Sarcophyton e Lobophyton), di alghe e di zooplancton. In acquario è famoso sia come mangiatore di aiptasie, sia come potenziale “sgranocchiatore” di coralli. E tutte e due le fame sono più che meritate, per cui cerchiamo di capire quando possa essere una scelta sensata e quando invece sia meglio evitarlo.
Chaetodon kleinii
Il Chaetodon kleinii, noto anche come Klein’s butterflyfish o blacklip butterflyfish, appartiene alla famiglia dei Chaetodontidae. Il corpo è di forma ovale, con colorazione di base giallo-bruna, una o due fasce verticali più chiare e una caratteristica zona più scura sul labbro, da cui il nome comune di “blacklip”. Come molti altri pesci farfalla, la specie rientra in una famiglia che oggi conta oltre 120 specie suddivise in diversi generi, con abitudini alimentari spesso molto specializzate. Nel caso del kleinii però parliamo di un onnivoro opportunista, meno esigente di tanti suoi cugini, e proprio per questo tra i più presenti in commercio.

Il Chaetodon kleinii è un pesce molto gradevole da osservare: nuota con movimenti sinuosi e tranquilli, occupa volentieri la parte centrale della colonna d’acqua e, una volta ambientato, tende a mostrarsi spesso in vista. È apprezzato perché, rispetto ad altri pesci farfalla, è più robusto, meno timido e più adattabile all’alimentazione in cattività. D’altro canto non è certo il “pesce perfetto”: è un corallivoro dichiarato, con una predilezione per coralli molli e alcuni LPS, e può diventare molto fastidioso se l’acquario marino non sia preparato a sopportare il suo pascolo continuo.
In natura, oltre a nutrirsi di polipi di Sarcophyton e Litophyton, integra la dieta con alghe e zooplancton. Questo lo rende un pesce molto attivo nel pascolare la roccia viva, ma anche potenzialmente pericoloso per tanti coralli in acquario. In vasche ricche di coralli molli e LPS può causare danni importanti, concentrandosi su uno o pochi coralli fino a indebolirli seriamente. In vasche molto grandi e ricche di coralli, invece, il suo impatto può risultare più diluito e, in qualche caso, tollerabile. Nel mio vecchio acquario, da dove provengono le foto, non ha mai toccato i coralli duri e le Acropore, ma per il resto è diventato insostenibile.
Quale è la possibilità che il Chaetodon kleinii mangi le aiptasie?
Il Chaetodon kleinii è spesso citato come uno dei migliori pesci contro le aiptasie. Nella grande maggioranza dei casi, una volta ambientato, inizia a nutrirsi delle piccole anemoni infestanti e può contribuire in modo significativo alla loro scomparsa, soprattutto in vasche grandi e con molta roccia viva. Non tutti gli individui mostrano la stessa voracità, ma è piuttosto raro imbattersi in esemplari totalmente disinteressati. In molti acquari viene inserito proprio con questo obiettivo ed i risultati non tardano ad arrivare.

Quale è la possibilità che il Chaetodon kleinii mangi i coralli?
Qui la risposta è altrettanto chiara: prima o poi lo farà. Il Chaetodon kleinii è un corallivoro opportunista e in acquario tende a “assaggiare” ciò che trova, aumentare la dose quotidiana di mangime può essere un deterrente, ma purtroppo non funziona a lungo. I bersagli preferiti sono spesso i coralli molli (Sarcophyton, Sinularia, Lobophyton, Zoanthus) e diversi LPS. Sugli SPS il problema è generalmente minore per via dei polipi più piccoli, ma non è escluso che possa infastidire anche questi, soprattutto se in vasca non ha altro di più gradito.
Il primo segnale è quello di vedere i polipi dei coralli chiusi senza un motivo apparente, ed il motivo potrebbe essere proprio il kleinii che sta facendo il suo “giro di degustazione”.
In un acquario grande e molto popolato di coralli, i danni possono risultare relativamente contenuti, perché il pesce tende a distribuire la sua attenzione su tanti punti diversi e i coralli hanno il tempo di riprendersi. In vasche piccole o poco mature, al contrario, può diventare un vero problema. È inoltre assolutamente sconsigliato abbinarlo a Tridacne e altri bivalvi, che possono essere rapidamente stressati fino alla morte. Però à assolutamente facile e gestibile in un acquario di soli pesci, dove la sua robustezza e la sua voracità nel controllo di aiptasie e anemoni majano rimane proverbiale.

Il Chaetodon kleinii non è un pesce di taglia enorme, ma può raggiungere i 15 cm in natura, quindi ha comunque bisogno di spazio, nascondigli e tanta roccia viva da esplorare per tutto il giorno. Non è particolarmente aggressivo con gli altri pesci, ma può mostrare rivalià con conspecifici o con specie dalla livrea molto simile. In un acquario grande e ben popolato tende a comportarsi in modo tranquillo, ma non va sottovalutata la possibile competizione con pesci più territoriali.
Distribuzione
Il Chaetodon kleinii è ampiamente distribuito nell’Indo-Pacifico: dal Mar Rosso e dall’Africa orientale fino alle Hawaii e a Samoa, a nord fino al Giappone meridionale e a sud fino all’Australia e alla Nuova Caledonia. È presente anche in parte dell’oceano Pacifico orientale, ad esempio alle isole Galápagos. Lo si incontra in lagune più profonde, canali e reef esterni, in genere tra i 2 e i 60 metri di profondità. Può vivere sia solitario sia in coppia stabile.

Comportamento e dimensioni dell’acquario marino consigliate
Il Chaetodon kleinii raggiunge in natura una dimensione massima di circa 15 cm, quindi non è un “nano” da vasche piccole. Per garantire spazio a sufficienza per il nuoto e il pascolo continuo, io consiglio un acquario da almeno 300 litri. Se la vasca è molto ricca di coralli — soprattutto molli e LPS — meglio ancora puntare su 400-500 litri, in modo da diluire l’impatto dei suoi morsi. Non è un pesce aggressivo verso le altre specie, ma può diventare piuttosto litigioso con altri Chaetodon o pesci dalla livrea simile. In genere convive bene con chirurghi e altri pesci di barriera, purché non eccessivamente territoriali.
Tra conspecifici può mostrare una forte aggressività, soprattutto in vasche piccole. In natura forma spesso coppie stabili, ma replicare questa situazione in acquario non è affatto semplice: senza la possibilità di fuga garantita dai grandi spazi del reef, il rischio che un esemplare venga perseguitato fino alla morte è concreto. In vasche domestiche è quindi preferibile mantenere un solo Chaetodon kleinii, a meno di non disporre di vasche davvero enormi e di esemplari già stabilmente in coppia.
Come avere la maggior probabilità di allevamento
Rispetto al famoso Chelmon rostratus, il Chaetodon kleinii è decisamente più robusto e facile da acclimatare. Questo però non significa che sia un pesce “per tutti”. Anche in questo caso è fondamentale scegliere con attenzione l’esemplare: eviterei soggetti apatici, con pinne sfrangiate o pancia incavata. Meglio puntare su un kleinii che in negozio mangi già con convinzione cibo surgelato (mysis, artemia, polpa di gambero) o secco di buona qualità.
In vasca di destinazione, soprattutto nei primi tempi, è bene offrire una dieta varia: mysis, artemia, gamberetti tritati, polpa di molluschi, eventualmente arricchiti con vitamine, alternati a mangimi secchi di qualità. Molti esemplari accettano anche fogli di alga nori, che possono contribuire a soddisfare la componente vegetale della dieta. Sconsiglierei di inserire il kleinii in vasche giovani e troppo “pulite”: un reef maturo, con microfauna e tanta roccia, gli offrirà un ambiente molto più adatto.
I soggetti più piccoli tendono generalmente ad adattarsi meglio rispetto a quelli molto grandi. In condizioni ottimali, in acquario può vivere diversi anni, ma la sua longevità dipende molto dalla qualità della gestione e dalla compatibilità con l’ambiente che gli proponiamo.
Lo sapevi che?
Il Chaetodon kleinii presenta differenti morfologie di colore a seconda dell’area geografica: gli esemplari del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano, ad esempio, possono avere pattern e intensità di colore leggermente diversi rispetto a quelli del Pacifico centrale. In passato queste varianti hanno fatto pensare addirittura a specie differenti! In natura viene osservato spesso in coppia o in piccoli gruppi, e durante il periodo riproduttivo le coppie difendono insieme una piccola porzione di reef.
Il consiglio di DaniReef: CONSENTITO CON MOLTA ATTENZIONE. Ottimo alleato contro le aiptasie in vasche fish-only o in reef molto robusti e maturi, decisamente sconsigliato in acquari piccoli o in vasche dedicate a coralli molli e LPS delicati. Segni particolari: instancabile pascolatore… ma non sa resistere ai coralli!
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