
Quando parliamo di un acquario marino pensiamo subito ai pesci, ai coralli e alle rocce vive. Ma esiste un mondo invisibile, fondamentale per l’equilibrio dell’intero ecosistema, che spesso passa inosservato: microfauna, meiofauna e benthos.
Tre termini che non sono sinonimi, ma categorie distinte che descrivono differenti gruppi di organismi. E ognuno di essi svolge un ruolo cruciale nella salute della vasca.
Microfauna: Fondamento biologico dell’acquario
Con il termine microfauna si indicano gli organismi microscopici, in genere più piccoli di 0,1 mm. Qui rientrano batteri, protozoi, flagellati e ciliati. Sono loro i primi responsabili dei cicli biologici fondamentali:
- I batteri nitrificanti (es. Nitrosomonas, Nitrobacter) trasformano l’ammoniaca in nitriti e poi nitrati;
- I batteri denitrificanti (es. Paracoccus denitrificans) riducono i nitrati;
- Protozoi e flagellati contribuiscono al riciclo della materia organica.
Questi minuscoli abitanti colonizzano i pori delle rocce vive e il substrato, mantenendo stabile il ciclo dell’azoto e fornendo nutrimento naturale a spugne, coralli filtratori e altri organismi. Una ricca comunità di microfauna è sinonimo di acquario sano.

Una presenza ricca e diversificata di microfauna garantisce un ciclo biologico stabile e contribuisce a mantenere una qualità dell’acqua ideale per la crescita di organismi più complessi. Leggi anche “Daphbio Microfauna e uova di Meiofauna: microorganismi per colonizzare acquario e rocce” e “Il fitoplancton è un alimento fondamentale per la microfauna bentonica“.



Quando si parla di organismi piccoli si tende spesso a usare i termini microfauna e meiofauna come sinonimi, ma in realtà indicano concetti differenti. La microfauna è un termine più generico e descrive tutti gli animali microscopici, in genere sotto il decimo di millimetro, includendo sia organismi unicellulari come protozoi, ciliati e flagellati, sia piccoli metazoi. La meiofauna, invece, è un termine ecologico ben più preciso: comprende soltanto i metazoi pluricellulari che hanno dimensioni comprese tra circa 40 µm e 1 mm e che vivono tipicamente negli interstizi del sedimento o tra i granuli della sabbia.
Per fare un esempio concreto, i rotiferi bentonici, i nematodi o i copepodi arpacticoidi rientrano nella meiofauna, mentre protozoi e batterivori ciliati sono considerati microfauna ma non meiofauna. In sintesi, quindi, la meiofauna è una “sotto-categoria” della microfauna, con limiti dimensionali e ambientali ben definiti.
Meiofauna: Rotiferi e altre specie oltre alla microfauna
La meiofauna (organismi 0.1-1 mm) è composta da organismi più piccoli del millimetro, tra cui copepodi, nematodi e rotiferi. I rotiferi, in particolare, sono fondamentali per gli acquari marini tropicali, poiché fungono da fonte di cibo per molte specie di pesci e coralli filtratori.


Ma quali sono i migliori rotiferi per l’acquario marino?
- Brachionus plicatilis: Questi rotiferi sono tra i più utilizzati negli acquari marini perché sono facili da coltivare e riprodurre. Sono noti per la loro capacità di adattarsi alle condizioni di salinità tipiche dell’acquario marino tropicale (33-35 ppt) e per la loro elevata capacità nutrizionale, essendo ricchi di proteine e acidi grassi essenziali;
- Brachionus rotundiformis: Simili ai B. plicatilis, ma più piccoli, quindi ideali per nutrire larve di pesci e coralli filtratori che preferiscono prede più piccole.


Come allevare i rotiferi
L’allevamento dei rotiferi in acquario è possibile e può essere un’ottima risorsa di cibo vivo, ma in alternativa potete anche acquistarli. Ecco alcuni passi da seguire:
- Preparazione di una coltura separata: Utilizza un piccolo acquario o contenitore con acqua marina di qualità, mantenendo la salinità tra 33 e 35 ppt;
- Nutrire con fitoplancton: I rotiferi si nutrono principalmente di fitoplancton. Puoi utilizzare colture di fitoplancton vive o prodotti commerciali che contengono fitoplancton liofilizzato;
- Monitorare i parametri dell’acqua: Mantenere una buona qualità dell’acqua e un ambiente privo di inquinanti è fondamentale per la salute della coltura di rotiferi;
- Leggi anche la nostra prova con la New Planctondose di Planctontech: Recensione.

Benthos: Gli spazzini dell’acquario
Il benthos include organismi che vivono nei sedimenti e sul substrato, come vermi policheti e piccoli crostacei (Mysis), asterine e altre stelle marine. Questi organismi contribuiscono alla decomposizione della materia organica e svolgono un ruolo chiave nel ciclo dell’azoto. Una ricca comunità bentonica assicura un ambiente sano e pulito, prevenendo l’accumulo di detriti nel fondo dell’acquario. Leggi anche ” Mysis fresco e sostenibile – from lake to tank da Piscine Energetics”
Organismi bentonici comuni:
- Vermetti spazzini (Spionidi, Serpulidi): Vermi tubicoli che filtrano l’acqua e si nutrono di particelle sospese;
- Gasteropodi detrivori: Lumache come Nassarius e Cerithium scavano nella sabbia, consumando rifiuti e detriti;
- Crostacei detrivori: Come gli anfipodi e i granchi spazzini (es. Paguristes), che riciclano materia organica e contribuiscono alla pulizia del fondo;
- Anellidi bentonici (Policheti): Vermi come i Sabelidi e i Spirorbidi che filtrano e vivono nei sedimenti, favorendo l’ossigenazione del substrato.



E tu, nel tuo acquario, hai mai osservato microfauna, meiofauna o piccoli organismi bentonici? Raccontaci la tua esperienza nei commenti qui sotto o apri una discussione dedicata sul nostro Forum DaniReef.
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