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Aziende italiane del mondo acquario e social media 2025: dati, trend e classifica dei followers

I social media cambiano, e con loro le aziende italiane produttrici del mondo acquario: alcune crescono, altre arretrano, nuove piattaforme si affermano. Nel 2025 entra in gioco anche TikTok, Twitter si è trasformato in X e non mancano sorprese tra chi ha chiuso o riaperto canali. Abbiamo raccolto e analizzato i dati aggiornati di Facebook, Instagram, YouTube, LinkedIn, X e TikTok per scoprire chi vince davvero la guerra dei followers in Italia.

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Il primo problema che ci siamo posti era capire chi potessimo “monitorare”, ovvero quali aziende italiane inquadrare in questa analisi. Su DaniReef non vogliamo fare un torto a nessuno: il nostro obiettivo è fotografare la situazione reale del mercato italiano, per cui abbiamo deciso di considerare come produttori soltanto coloro che vendono a proprio marchio accessori, oggetti, acquari ed elettronica destinati al mondo consumer degli acquari. Allo stesso tempo abbiamo scelto di escludere le aziende prettamente locali, privilegiando invece quelle con distribuzione nazionale.

Per stabilire chi includere e chi lasciare fuori abbiamo adottato un criterio oggettivo: solo le aziende che abbiano partecipato come espositori diretti alle maggiori fiere del settore con un proprio stand. Non basta quindi prendere un tavolo al PetsFestival, ma conta invece aver esposto ad eventi come AcquariaItaliaPetsFestival, Zoomark o Interzoo. Con questo approccio speriamo di aver raccolto un quadro quanto più completo possibile, pur restando disponibili a considerare eventuali aziende escluse su richiesta.

Questa indagine segue i due editoriali che avevamo già pubblicato in passato, quello del 2020 e quello del 2023, ed è nostra intenzione ripetere questo lavoro con cadenza regolare per capire come evolve il mercato dei Social Media in acquariofilia.

Le aziende monitorate nel 2025 sono state 34, due in meno rispetto a tre anni fa, principalmente perché alcune non esistono più. Esistono invece aziende che non hanno ancora aperto canali social, di cui parleremo nel prosieguo dell’articolo. I dati riportati sono aggiornati alla giornata di domenica 31 agosto.

Inquadramento generale

Il bacino totale di followers rilevato nel 2025 è di 367.528 unità, distribuito nei 6 principali Social che abbiamo preso in considerazione. Questo numero va letto come indicativo, perché è evidente che molti appassionati seguono più di un’azienda contemporaneamente. Nonostante ciò, il dato resta molto utile per comprendere l’andamento generale del settore.

Rispetto alle edizioni precedenti, abbiamo introdotto per la prima volta anche TikTok. L’inclusione di questa piattaforma potrebbe spiegare parte dell’aumento complessivo, anche se – come vedremo nei dettagli – il suo peso rimane ancora pressoché trascurabile rispetto ai canali principali.

Il bacino totale di followers è di 367.528 follower suddiviso nei 6 social che abbiamo preso in considerazione. Il numero è solo indicativo, perché è ovvio che molti di noi saremo followers di ben più di una azienda contemporaneamente. Ma ci serve per fare alcuni ragionamenti.

Intanto vediamo la suddivisione per tipologia di Canale Social.

Come potete vedere, la parte del leone nel mondo degli acquari spetta ancora a Facebook, che raccoglie il 61% dei followers totali. Instagram si conferma al secondo posto con il 32% (era il 35% due anni fa), mentre YouTube sale al 4% (dal 2,4% precedente). Twitter e LinkedIn restano stabili, con circa l’1% ciascuno. La novità è l’ingresso di TikTok, che già si attesta al 2% del totale.

Questi numeri riflettono anche la distribuzione delle aziende sui vari canali:

  • 30 aziende su Facebook (88%, erano 94%),
  • 30 aziende su Instagram (88%, praticamente stabile rispetto all’89%),
  • 19 aziende su YouTube (56%, in forte crescita dal 33%),
  • 13 aziende su Twitter (38%, era 33%),
  • 7 aziende su LinkedIn (21%, era 17%).

Per quanto riguarda TikTok, siamo solo all’inizio: appena 4 aziende hanno deciso di aprire un profilo, pari al 12% del campione monitorato.

Partiamo quindi dal social che fa i numeri più alti.

Facebook e le aziende

Facebook è ancora oggi il social media con la base più ampia in Italia. Se da un lato è vero che la piattaforma ha perso parte della sua centralità rispetto a Instagram, soprattutto in termini di visibilità e di engagement, resta comunque il punto di riferimento per un pubblico mediamente più adulto. Non a caso, entrambe appartengono allo stesso gruppo, che controlla anche WhatsApp.

Questo trend si riflette anche sulle aziende italiane del settore acquariofilo: solo 1 su 34 non ha un profilo Facebook, e ben 23 aziende (68%) superano la soglia dei 1.000 followers. Un dato che conferma come, nonostante l’avanzata di Instagram e l’ingresso di nuovi player come TikTok, Facebook rimanga la piattaforma più radicata e utilizzata dalle aziende del nostro settore.

Instagram e le aziende di acquari

Oggi Instagram è ormai il secondo social per importanza anche nel settore acquariologico. Delle 34 aziende monitorate, solo 2 non hanno un profilo attivo (pari al 5%), un netto miglioramento rispetto a tre anni fa, quando erano 7 su 32 (22%). Se restringiamo l’analisi alle aziende con almeno 1.000 follower – soglia minima per poter considerare un account realmente attivo e in grado di generare un minimo di ritorno – il numero scende però a 16 aziende su 34, ovvero il 47%. Anche questo dato, se confrontato con i 13 profili “validi” su 36 di allora, mostra una buona crescita.

Un altro aspetto rilevante è la concentrazione: le prime due aziende su Instagram raccolgono da sole il 65% dei follower totali, lasciando le restanti a spartirsi una fetta molto più piccola della torta. Questo significa che, sebbene Instagram sia una piattaforma fondamentale per raggiungere un pubblico giovane e dinamico, gran parte delle aziende italiane di acquari non sta ancora sfruttando appieno le sue potenzialità.

YouTube e le aziende

Passando a YouTube, vediamo come la situazione sia migliorata rispetto a tre anni fa, ma resti comunque piuttosto deludente rispetto al potenziale del canale. Oggi sono 19 aziende su 34 (il 56%) ad avere un profilo YouTube, contro le 12 del 2023. Tuttavia, se consideriamo le realtà con un minimo di seguito, cioè oltre i 1.000 followers, scopriamo che sono soltanto 4 aziende, che da sole concentrano il 66% dei followers totali.

Nel complesso, il bacino è passato da 7.692 followers nel 2023 a 13.121 followers nel 2025, con una crescita del 70%. Un incremento positivo, certo, ma ancora insufficiente per quello che potrebbe rappresentare YouTube in termini di visibilità, contenuti video e connessione con gli appassionati.

In definitiva, nonostante i segnali incoraggianti, il canale resta largamente sottoutilizzato, con molte aziende che preferiscono concentrarsi su Facebook e Instagram, lasciando a YouTube un ruolo marginale.

X/Twitter e le aziende

Se guardiamo a X (ex Twitter), la situazione resta critica e i numeri lo confermano. Ad oggi solo 13 aziende su 34 (il 38%) hanno un profilo attivo, e ben 8 di queste non superano i 100 followers, a testimonianza di un utilizzo minimo o quasi nullo della piattaforma.

Il dato più evidente è che soltanto 2 aziende superano la soglia dei 1.000 followers, e queste da sole concentrano il 64% dei followers totali. Nel complesso, il bacino complessivo è addirittura leggermente in calo: 4.254 followers nel 2025 contro i 4.412 del 2023.

Un risultato che sottolinea come X rimanga un canale largamente sottovalutato dalle aziende del settore, nonostante nel mondo corporate e informativo sia probabilmente il social media più strategico per comunicati, aggiornamenti e notizie ufficiali. Per il nostro comparto, invece, continua a rappresentare una grande occasione mancata.

LinkedIn e le aziende

LinkedIn si conferma il social meno utilizzato dalle aziende italiane di acquariologia. Nel 2025 sono solo 7 aziende su 34 (il 20%) ad avere un profilo attivo, a dimostrazione di quanto questa piattaforma rimanga una nicchia nel settore. È vero che LinkedIn è un canale molto specifico, pensato soprattutto per le grandi realtà o per chi vuole trasmettere una visione corporate e professionale, ma resta comunque poco sfruttato dalle aziende del comparto.

Il totale dei followers raggiunge appena 2.438 nel 2025, contro i 1.429 del 2023, con una crescita numerica ma che resta marginale se confrontata con gli altri social. Da notare che DaniReef, da solo, ha oggi più followers su LinkedIn di qualunque singola azienda monitorata, segno di quanto questo canale, se ben curato, possa avere potenzialità ancora poco considerate.

TikTok e le aziende

Il quadro su TikTok rimane il più critico: solo 4 aziende su 34 hanno attivato un profilo, e appena 2 di queste superano la soglia dei 1.000 followers. Non solo: queste due realtà, da sole, raccolgono il 98% dei followers totali, lasciando tutte le altre praticamente invisibili su una piattaforma che oggi rappresenta il social con la crescita più rapida al mondo.

Si tratta di una mancanza significativa, soprattutto se si pensa che TikTok è il canale privilegiato dalle nuove generazioni, sempre meno raggiungibili tramite Facebook o Instagram. Ignorare TikTok significa quindi rinunciare a parlare al pubblico del futuro, un errore che rischia di pesare sulla capacità di comunicazione delle aziende italiane di acquariologia.

Tiriamo le somme

Vista la nostra analisi possiamo dire che le aziende italiane continuano a non credere molto nei Social Media, a parte qualche nota eccezione. La maggior parte preferisce ancora non esserci o non investirci, ritenendo che i social non portino vantaggi concreti. In realtà, come dimostrano i numeri, questo approccio ha portato a un progressivo calo dei followers complessivi e a una minore visibilità rispetto ad altri settori.

La distribuzione dei followers parla chiaro: le prime tre aziende (Sicce, Prodac e Askoll) da sole superano i 225.000 followers complessivi, pari a quasi il 60% del totale. Sicce, con oltre 145.000 followers, domina letteralmente la scena, anche se molti followers provengono dal mercato americano, dove è incredibilmente forte. Questo non toglie che, a livello globale, il dato resti rilevante e dia un forte vantaggio competitivo.

Scendendo nella classifica, molte realtà storiche del settore si fermano sotto i 10.000 followers, e quasi la metà delle aziende considerate non supera quota 3.000. In coda troviamo persino marchi che non raggiungono le 500 persone, numeri quasi invisibili in termini di comunicazione digitale.

Questa forte polarizzazione ci dice due cose:

  • La maggioranza, però, rimane ferma o marginale, rinunciando a una presenza che potrebbe rafforzare la fiducia dei propri clienti e aprire nuove opportunità.
  • Alcuni brand hanno creduto nel digitale e hanno raccolto risultati concreti in termini di community e riconoscibilità.

Il nostro parere non cambia: le aziende italiane hanno ancora molto lavoro da fare per recuperare il terreno perso in questi anni. È necessario un programma strutturato di presenza digitale, che unisca costanza, contenuti di valore e interazione reale con la community. I social non devono essere visti come un costo o una perdita di tempo, ma come un investimento strategico per rafforzare il rapporto con i clienti, creare iniziative e dare più voce all’acquariofilia italiana anche a livello internazionale.

Un altro dato che colpisce è che molte aziende non collegano ancora i loro profili social al sito ufficiale, trattandoli come mondi separati. Questo riduce le possibilità di coinvolgere nuovi utenti e limita la sinergia tra i diversi canali.

Noi rimaniamo sempre convinti che esserci e farsi vedere sia la strada giusta. La fiducia e la riconoscibilità si costruiscono anche attraverso la presenza costante online. E, come sempre, restiamo a disposizione di chi volesse intraprendere un percorso di crescita digitale ma non sa da dove cominciare: contattateci dalla nostra pagina dedicata.

Nelle pagine seguenti scopriremo azienda per azienda il posizionamento sui vari social media, con i link diretti ai profili e le statistiche aggiornate di analisi e comparazione. A voi che leggete chiediamo ancora una volta di fare la vostra parte: seguite le aziende, diventate followers, fate sentire la vostra voce. Solo così potremo stimolare realtà più partecipi, vicine ai propri clienti e pronte a dare nuovo slancio al nostro settore.

Partiremo in ordine inverso dalla 28esima azienda per numero di followers alla prima, a partire dalla pagina seguente.

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