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Quanto è difficile allestire un NanoReef o PicoReef?

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Rabbocco

In un Nano/PicoReef, è molto molto importante mantenere costante il livello. Un solo centimetro di evaporazione, può innalzare la densità anche di 2 punti.
In commercio esistono parecchi sistemi di rabbocco, qualcuno esclusivo per acquari più grandi, ma molti si adattano anche agevolmente ad una vasca piccolina. Quasi tutti si basano su un sistema a galleggiante interno che porta via spazio interno oltre ad abbassare l’estetica della vasca.
Tra i rabbocchi commerciali, molto conosciuto e di indubbia qualità c’è il Tunze Osmolator Nano (3152.000), ma ci sono molti altri rabbocchi piccini; giusto per citarne qualcuno il New Ocean E-200 o il Blau Single Level Controller, ma tutti quanti occupano spazio in vasca.
Va oltretutto detto che il galleggiante in vasca potrebbe venire ostruito da eventuali ospiti del nostro reef quali stomatelle, asterine, ofiure o altri invertebrati simili. Anche il movimento superficiale della vasca potrebbe causare false partenze dovute alla fluttuazione del galleggiante.

Menzione speciale merita l’Elos Osmocontroller II che utilizza un sensore di temperatura, con un campo di impiego di pochi millimetri, e con un ingombro in acquario estremamente contenuto, fornito già di pompa è pronto per funzionare.

Ora però sul mercato si è affacciata una azienda taiwanese che ha ideato un sistema di controllo di livello con sensore ottico che occupa spazio prevalentemente all’esterno della vasca. Per la precisione la azienda è la AutoAqua e il sistema è lo SmartAto 100P e il nuovo introdotto SmartAto 110P (quì la nostra anteprima).
Questi due articoli saranno oggetto di un nostro test approfondito nei prossimi giorni.

Alcuni di questi osmoregolatori sono collegati a sistemi di controllo più o meno sofisticati. Si parte dal bloccare la pompa se rimane innescata per troppo tempo al segnalare acusticamente la mancanza di acqua nel vano di rabbocco.

Luce

Sotto il punto di vista dell’illuminazione, ci sono innumerevoli soluzioni adatte a queste vasche.
Trovo che questo aspetto non sia assolutamente sottovalutato dai produttori e per questo motivo non voglio approfondire questo settore che vanta innumerevoli alternative.

Proprio in questo periodo è uscita una anteprima di una plafoniera adatta a questo tipo di vasche (AI Prime a cura di Cristian) e altre seguiranno prossimamente.

Temperatura

Per quanto riguarda il riscaldamento, troviamo in commercio innumerevoli riscaldatori adatti a piccoli acquari, alcuni anche di dimensioni ridotte con un preset della temperatura regolato a 25°. Per quanto riguarda il raffreddamento, invece, ho sempre trovato in commercio solamente dispositivi troppo ingombranti per una vaschetta minuta fino a quando, qualche giorno fa, un negoziante mi ha presentato la aFAN della AquaLigther che si presenta come soluzione ottimale per raffreddare i PicoReef.

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Altri Aspetti

Un altro aspetto complesso nella gestione di un PicoReef sono i dosaggi dei prodotti. Quando leggiamo sulle etichette dei prodotti di dosare una goccia ogni 100 litri, come possiamo adeguare il dosaggio alla nostra vasca? Spesso ci si arrende ad usare prodotti alternativi o addirittura non dosiamo proprio o, peggio ancora, dosiamo la dose per i 100 litri sperando che fili tutto liscio.

Conclusioni

Allestire un PicoReef, non è una passeggiata e diversamente da un acquario marino più grande, si ha molta meno scelta nella tecnica; spesso ci si deve adattare, improvvisare, ingegnare con il fai da te, ma la soddisfazione finale credo sia uguale se non superiore a quella ottenibile con una grande vasca.
Vi ricordo che sul nostro forum abbiamo una sezione dedicata ai NanoReef che potete utilizzare per fugare qualsiasi vostro dubbio, inoltre vi consigliamo la lettura del libro NanoReef dell’amico Emanuele Tosi, che sebbene tratti acquari leggermente più grandi può tornare estremamente utile.

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