Riproduzione
La riproduzione del Discus blu è una delle più affascinanti tra i ciclidi. La coppia, una volta formata, sceglie un punto su una radice o una foglia larga per deporre le uova. Entrambi i genitori curano le uova e, una volta schiuse, i piccoli si nutrono del muco dermico secreto dai genitori, un comportamento unico nel mondo dei pesci d’acqua dolce.
Prima di acquistare un Discus blu, ogni acquariofilo dovrebbe informarsi con serietà sulle sue necessità e dimensioni adulte. È un pesce che richiede impegno e conoscenza, e mantenerlo in condizioni non idonee significa ridurne la longevità e compromettere il suo benessere. L’acquariofilia consapevole è fatta di scelte etiche: rispettare la biologia delle specie significa rispettare la natura stessa.
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Specie selvatiche e varietà commerciali: il punto
A) Le tre specie del genere Symphysodon
Il genere Symphysodon comprende tre specie principali di Discus come detto in precedenza, tutte originarie del bacino amazzonico.



- Symphysodon discus: noto come Heckel discus o discus rosso in alcune fonti anglofone. Vive nel Rio Negro (Rio Negro, Rio Abacaxis, Rio Nhamundá) e predilige acque nere, molto acide e con temperature tra 26 e 32 °C. È una specie monogama e territoriale, caratterizzata da colorazioni intense e strisce verticali evidenti. Caratteristiche: banda centrale scura ben marcata, pattern a bande, corpo più rotondo.
- Symphysodon aequifasciatus: il nostro Discus blu/verde, diffuso principalmente nel bacino amazzonico orientale. Vive in acque nere, bianche e chiare, mostrando colorazioni variabili dal blu al marrone con le tipiche bande verticali.
- Symphysodon tarzoo: noto anche come Discus verde, si trova nel bacino amazzonico occidentale, prediligendo acque acide e povere di nutrienti, con pH tra 4.8 e 5.9 e temperature fino a 27 °C. Il Symphysodon tarzoo in natura presenta diverse popolazioni geografiche distinte, ciascuna adattata alle condizioni specifiche dei propri fiumi. Queste popolazioni selvatiche non rappresentano sottospecie tassonomiche formali, ma mostrano variazioni di colore, striature e caratteristiche comportamentali.
Nota tassonomica: le tre specie sono riconosciute dalla letteratura più recente, ma esistono zone di contatto e ibridazioni naturali; la variabilità intra-specifica è ampia.
B) Popolazioni selvatiche (local forms)
Non sono sottospecie formali, ma popolazioni geografiche con tratti ricorrenti dovuti a habitat e isolamento.
Area Symphysodon tarzoo (ovest)
- Tefé Discus proviene dalla regione di Tefé, nel bacino occidentale dell’Amazzonia. Le acque sono acide e povere di nutrienti, con pH tra 4.8 e 5.9 e temperature fino a 27 °C. Il pesce presenta una colorazione verde con strisce verticali rosse.
Area Symphysodon aequifasciata (est);
- Alenquer Discus originario del bacino del fiume Tapajós, Alenquer Discus è caratterizzato da una colorazione rossa intensa con bande verticali scure. Vive in acque acide e povere di nutrienti, pH simile a quello dei Tefé.
- Xingu Discus questa popolazione vive nel bacino del Rio Xingu e dei suoi affluenti. Mostra colorazioni marroni con sfumature rosse e blu, sempre adattata ad acque acide e relativamente calde.
- Santarem/red Discus presente nell’area di Santarem (Rio Tapajos), tendenza al rosso con pattern variabile.
- Brown Discus presente nell’area di Rio Negro. Morfotipo bruno diffuso; pattern e intensità dipendono molto dal microhabitat.

C) Dal selvatico al selezionato (ponte verso la sezione successiva)
Molti ceppi commerciali moderni derivano da incroci interspecifici e selezioni pluridecennali: l’obiettivo è esaltare colori/pattern e aumentare adattabilità. È il motivo per cui, in negozio, si incontrano livree “da catalogo” (Blue Diamond, Pigeon, Turquoise, Snakeskin, ecc.) che non corrispondono a una singola popolazione naturale. Tra le più note:
- Snakeskin Discus: con strisce sottili e regolari che ricordano la pelle di un serpente;
- Pigeon Blood Discus: noti per la colorazione rossa brillante e occhi rossi;
- Turquoise Discus: blu-verde con strisce verticali, molto apprezzati in acquariofilia.
Da queste si sono poi selezionate altre varietà che oggi arrivano a decine e decine di varietà diverse. Blue Diamond, Royal Blue, Cobalt Blue, Brilliant Turquoise e Ocean Green. Queste selezioni, frutto di decenni di incroci, hanno colori più intensi e tolleranza leggermente maggiore a valori neutri di pH e durezza più eleva pur mantenendo le stesse esigenze di base in termini di qualità dell’acqua. Di nuovi incroci e varietà, il mondo degli allevatori ne offre anche di molto costose.








Valore commerciale e quotazioni dei discus
Parlare del valore commerciale dei discus significa entrare in un mondo estremamente variegato, dove le differenze di prezzo riflettono non solo l’estetica, ma anche la provenienza e la difficoltà di allevamento. Un discus d’allevamento comune, come un Blue Diamond o un Red Melon, è oggi acquistabile a partire da circa 25–40 euro per esemplari giovani di allevamento asiatico o europeo. Sono i pesci più diffusi nei negozi e, pur richiedendo acqua stabile e pulita, mostrano una buona adattabilità.


Le selezioni di pregio, frutto di decenni di incroci e selezioni mirate su pattern e colorazioni — come i Leopard Snakeskin, Pigeon Blood, Marlboro Red o Golden Sunrise — possono raggiungere 100–150 euro per esemplari con disegno perfetto e livrea intensa, specie se provenienti da allevamenti rinomati di Singapore, Germania o Repubblica Ceca.




Quando si entra nel mondo dei discus selvatici (wild), la questione cambia completamente: si parla di pesci importati direttamente dal bacino amazzonico, con costi che comprendono cattura, quarantena e trasporto. Un Symphysodon discus Heckel autentico del Rio Negro, riconoscibile dalla banda centrale nera marcata e dal corpo bruno-azzurro, può oscillare tra 180 e 300 euro, con punte anche superiori per esemplari perfettamente acclimatati e privi di difetti. Il Tefé green discus, conosciuto per i riflessi verdastri e il pattern marmorizzato, si colloca mediamente tra 150 e 250 euro, mentre i Santarem e gli Alenquer, altre due popolazioni naturali molto apprezzate, si attestano su 130–200 euro a seconda della taglia e del grado di selezione in cattività.
Gli ibridi wild x domestic, nati per mantenere il fascino del discus selvatico ma con maggiore resistenza e adattabilità, rappresentano oggi una fascia intermedia molto ricercata: in questo caso i prezzi vanno da 100 a 250 euro, con notevoli variazioni a seconda del colore e della linea genetica.
Se un discus d’allevamento standard resta accessibile, per alcuni ceppi puri o morfologie selettive da competizione si può arrivare a cifre sorprendenti. Gli esemplari show quality destinati alle mostre internazionali di discus – come quelle di Duisburg, Singapore o Tokyo – possono superare i 400–600 euro a esemplare, soprattutto se certificati da allevatori noti e vincitori di categorie ufficiali.
Nel caso dei wild di provenienza controllata, in particolare gli Heckel autentici del Rio Negro superiore, catturati durante i periodi di piena con tecniche selettive e successivamente acclimatati da esportatori esperti come Nhamundá o Barcelos, si possono raggiungere cifre tra 500 e 800 euro per singolo pesce.
Ma il record resta nelle forme rare di località quasi introvabili, come certi Tefé Green o Madeira Red a pattern unico, dove le importazioni sono limitate a poche decine di individui l’anno: qui i prezzi possono tranquillamente sfiorare o superare i 1000–1200 euro per esemplare adulto in salute.
A livelli ancora più alti, in un mercato di nicchia quasi collezionistico, alcune coppie riproduttrici wild acclimatate, già affiatate e fertili, sono state vendute anche a 2.000 – 3.000 euro. Queste cifre, apparentemente eccessive, riflettono però il valore biologico e genetico di individui difficilissimi da reperire, spesso frutto di settimane di spedizione, quarantena e selezione.
Disclaimer: I prezzi indicati per i Discus, siano essi di cattura o d’allevamento, rappresentano una stima media basata sul mercato globale aggiornata al momento della stesura. I costi reali possono variare sensibilmente in funzione della taglia dell’esemplare, della provenienza (wild o d’allevamento), della varietà selezionata, del grado di acclimatazione e dello stato sanitario. Inoltre, ogni negozio o allevatore può applicare tariffe differenti in base alla disponibilità stagionale e ai costi di importazione. Questa indicazione ha quindi scopo puramente informativo e non commerciale.
FAQ
Per sei giovani Discus (6–8 cm), una vasca da 150–200 litri è sufficiente, purché si tratti di una fase temporanea di crescita. Con il tempo, le gerarchie sociali si stabilizzano e si formano le prime coppie. Quando questo accade, alcuni soggetti vengono spesso esclusi o “messi all’angolo”. È quindi importante essere pronti a spostarli in un’altra vasca o ad aumentarne il volume disponibile.
Per Discus adulti invece, il numero ideale resta sei esemplari (3 coppie) in una vasca da almeno 300–350 litri netti, ben filtrata e con ampio spazio libero per il nuoto.
Sì, ma solo con criterio. Il cuore di bue è un alimento ad altissimo valore proteico che stimola la crescita, ma produce anche una grande quantità di scarti organici.
Può essere usato se l’obiettivo è far crescere rapidamente i giovani, a patto di:
• Somministrarlo in piccole dosi, più volte al giorno;
• Aspirare i residui non consumati dopo ogni pasto;
• Effettuare cambi d’acqua frequenti (anche del 50–60% a settimana);
• Usare un sistema di filtraggio sovradimensionato e, se possibile, un prefiltro meccanico rapido per rimuovere i residui immediatamente dopo il pasto.
In pratica, il cuore di bue non è un male, ma va gestito come una dieta da “atleti” in un ambiente controllato e pulito, ma da non usarlo come mangime esclusivo.
Sì, se non è eccessivamente dura. Molte linee di allevamento moderne sono adattate a pH neutro e acque con durezza medio-bassa.
Valori accettabili per forme d’allevamento:
• pH: 6.8 – 7.4
• GH: 5 – 12 °dGH
• KH: 3 – 6 °dKH
• Temperatura: 28 – 30 °C
• Conducibilità: 150 – 300 µS/cm
L’acqua di rubinetto di Roma, ad esempio, è al limite alto ma gestibile con un minimo di miscelazione con acqua d’osmosi.
Le forme selvatiche, invece, richiedono acqua molto più tenera e acida, quasi priva di sali disciolti.
Dipende da età, numero e tipo di alimentazione:
• Giovani in crescita (alimentati 3–4 volte/giorno): 40–50% a settimana
• Adulti (alimentati 1–2 volte/giorno): 20–30% a settimana
• Vasche densamente popolate o da allevamento: fino al 100% settimanale
Non esiste una regola universale: la frequenza dei cambi deve essere proporzionata al carico organico e al livello di inquinamento prodotto dai pasti.
Un allestimento “ibrido” è quello più equilibrato:
• Sabbia finissima (0,2–0,5 mm) per permettere ai Discus di cercare cibo senza danneggiare il muso;
• Grandi radici amazzoniche come elementi d’arredo e riparo naturale;
• Piante ai lati e spazio libero centrale per il nuoto;
• Illuminazione moderata e filtraggio biologico maturo.
Un allestimento in stile aquascaping puro è affascinante, ma va tentato solo da chi ha grande esperienza con le esigenze metaboliche dei Discus: pochi al mondo riescono a far coesistere layout di design e stabilità chimica impeccabile. Quindi in un vero e proprio aquascaping con discus si dovrà avere molta esperienza sia nel settore aquascaping che nel l’allevamento dei Discus perché si dovranno selezionare piante adatte ai 28-30 gradi di temperatura. Se punti sull’ibrido, priorità a stabilità e spazio di nuoto; le piante sono comparse, i Discus i protagonisti.
🧡 In conclusione
Il Discus blu è molto più di un pesce ornamentale: è un simbolo di equilibrio, eleganza e dedizione. Allevare questa specie significa accettare una sfida tecnica e al tempo stesso un viaggio di conoscenza e rispetto verso la natura amazzonica.
Con pazienza, costanza e cura dei dettagli, anche i Discus d’allevamento possono mostrare tutta la loro maestosità e diventare i protagonisti assoluti di un acquario equilibrato e maturo. Per chi ama l’acquariofilia consapevole, il Discus resta una delle esperienze più affascinanti da vivere.
Buona lettura e… buon reef a tutti! 🌿🐠
Riferimenti e Bibliografia
- Acquariofiliaconsapevole.it – Symphysodon aequifasciatus – Discus blu
- FishBase.org – Symphysodon aequifasciatus (Pellegrin, 1904)
- Bleher, H. (2015). Bleher’s Discus, Volume 1–2. Aquapress Publishing.
- Allen, G.R. (1991). Cichlids of the World: The Discus Fishes.
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