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Impianto di depurazione domestico: l’acqua va bene per l’acquario?

Acqua da depuratore domestico: è adatta all’acquario? Osmosi inversa e TDS

Qualche giorno fa ci è arrivata una domanda semplice e diretta da una lettrice che, oltre ad avere un acquario in casa, utilizza anche un impianto domestico per l’acqua potabile.

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Ho già un impianto di depurazione domestico (che sia un impianto di osmosi inversa o un addolcitore) per l’acqua potabile. Posso usare quell’acqua per il mio acquario d’acqua dolce o marino?” La risposta breve è: dipende. Ma per capirlo dobbiamo distinguere i vari tipi di impianto e, soprattutto, sapere di quale acqua abbia davvero bisogno un acquario.

In questo portale abbiamo trattato ampiamente il discorso sulle caratteristiche delle acque in base ai diversi tipi di acquari e probabilmente prepareremo un articolo più semplice e riassuntivo in seguito.

La domanda specifica di un nostro lettore

Daniela:
“Ho un impianto di depurazione domestico (ovvero un impianto di osmosi inversa). L’acqua che produce può andare bene per un acquario marino o rischio di rovinare pesci e coralli?”

21:17

Il Depuratore domestico è diverso da un impianto di osmosi per acquari

Impianto di osmosi inversa ForWater Ultrareef a Interzoo
Impianto RO per acquari presentato a Interzoo da Forwater: membrane e stadi filtranti


Quando parliamo di “depuratore” in ambito casalingo ci riferiamo a tre categorie principali:

Addolcitori a scambio ionico

  • Rimuovono calcio e magnesio (il “calcare”) sostituendolo con sodio. Sono gli addolcitori a sale;
  • L’acqua risulta più “dolce” per l’uso domestico, ma contiene una maggior quantità di sodio che la rende inadatta sia per acquari dolci sia per quelli marini, sia per le piante che non sopportano il sale disciolto in acqua;
  • Diventa estremamente utile come pre-trattamento, se collegato a un vero impianto di osmosi inversa per acquari, aumentando la durata della membrana.

Filtri a carbone, microfiltrazione o ultrafiltrazione

  • Eliminano cloro, sedimenti e cattivi odori;
  • Non abbassano significativamente la conducibilità né i solidi disciolti totali (TDS);
  • Buona acqua da bere, ma ancora troppo ricca di sali per l’acquario.

Impianti domestici ad osmosi inversa con remineralizzazione

  • Usano una membrana osmotica, ma reintroducono sali e minerali per migliorare il gusto e rendere le acque nuovamente potabili;
  • Per l’acquario servirebbe prelevare l’acqua prima della cartuccia remineralizzante oppure aggiungere una resina DI (Deionizzante);
  • È indispensabile misurare i TDS: devono restare sotto i 5 ppm.

Osmosi inversa: la vera acqua “pura” per l’acquario


Gli acquari marini – e molti allestimenti di acqua dolce delicati, come quelli per caridine o discus – richiedono acqua di osmosi inversa + deionizzazione (RO/DI) con:

  • TDS < 5 ppm (meglio ancora 0, o tendente a 0);
  • GH (Durezza totale) ≈ 0;
  • KH (Durezza carbonatica) ≈ 0;
  • Assenza di cloro, metalli pesanti e silicati.

Un impianto di osmosi inversa per acquario è progettato proprio per questo. Usa una membrana semi-permeabile che rimuove fino al 98–99% dei solidi disciolti, spesso abbinata a una resina deionizzante (DI) per arrivare ad avere un valore di solidi disciolti (TDS) pari a zero.

Impianti domestici di osmosi: non sono tutti uguali

Esistono depuratori “ad osmosi” pensati per uso alimentare, ma:

Remineralizzano l’acqua per renderla potabile, perché l’acqua di osmosi pura è pericolosa da bere, reintroducendo calcio, magnesio, oligoelementi e, a volte, sodio. Talvolta hanno membrane meno performanti (per esempio 50–70% di reiezione invece che ≥95%) perché il loro scopo è ottenere acqua “minimamente mineralizzata” (residuo fisso minore di 50 mg/L), e non ottenere acqua chimicamente pura.

Per l’acquario serve un impianto senza remineralizzazione e garantisca una reiezione ≥95%, con cartuccia a sedimenti, carbone e preferibilmente post-resina DI.


Acqua dolce e acqua marina


Acquario d’acqua dolce

  • Molte specie tollerano acqua di rete trattata con biocondizionatore, ma chi alleva pesci sensibili (discus, caridine, neon) o piante esigenti trae vantaggio da acqua RO (reverse osmosys = osmosi inversa) remineralizzata con sali specifici.
  • Parametri target: TDS variabile <5 (conducibilità da 100 a 300 µS a seconda delle specie), GH/KH calibrati con sali.

Acquario marino

– Richiede sempre acqua RO/DI (Osmosi inversa + deionizzatore) a TDS quasi nullo, su cui disciogliere il sale marino sintetico;
– Qualsiasi remineralizzazione “da bere” vanifica la preparazione e può portare ad un accumulo di fosfati, silicati e metalli.

Lo sapevi che?

Un depuratore domestico con cartuccia remineralizzante può riportare TDS oltre 100 ppm, anche se all’uscita della membrana RO il valore era prossimo a zero.

Conclusione

Un impianto di depurazione domestico può essere compatibile se e solo se è realmente un impianto di osmosi inversa pura, senza remineralizzazione, e che fornisca TDS costantemente sotto i 5 ppm, permettendone il controllo periodico con un misuratore TDS.

  • Ottima acqua da bere ✅
  • Acqua non adatta all’acquario ❌

Chi vuole andare sul sicuro dovrebbe dotarsi di un impianto di osmosi dedicato per l’acquario, magari usando la linea domestica come pre-filtro per risparmiare le cartucce.

Hai un depuratore domestico sotto il lavello? Raccontaci modello e risultato del TDS: vorresti un confronto pratico passo-passo per adattarlo all’acquario? Lascia un commento sotto all’articolo o su TelegramInstagramFacebookTwitter e YouTube. E se hai bisogno di chiedere aiuto ti aspettiamo nel nostro forum.

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