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Cips 2017: Editoriale. Noi ci siamo stati e ve lo raccontiamo

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Cips 2017 a ShanghaiQuest’anno siamo riusciti ad andare nel lontano oriente, Shanghai, a seguire il CIPS 2017 e siamo qui oggi con il nostro primo consueto articolo, l’editoriale.

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Il 15 di novembre infatti io, Maurizio ed Agnese, che si occupa su DaniReef delle traduzioni italiano-inglese, siamo partiti alla volta di Shanghai per visitare una delle fiere orientali per antonomasia, il CIPS 2017. Giunto oramai alla sua 21 esima edizione. CIPS che ci da appuntamento per la sua prossima 22esima edizione a Canton nel settembre del 2018.

Di reportage di fiere su DaniReef ne avete visti tanti, siamo stati in giro per il mondo per raccontarvi il Macna e l’Interzoo, ma il CIPS è realmente differente. Stiamo parlando di una fiera immensa, ma dove la maggior parte degli espositori sono aziende cinesi, sia affermate che start-up. Molte aziende infatti portano idee nuove, prodotti ancora da sviluppare, o prodotti allo stato embrionale. Poi nel consueto passare del tempo le aziende chiudono e sulle loro ossa ne arrivano altre. In un incessante incedere che non finisce mai.

Anche gli stand, all’interno della fiera, sono molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere in Europa ed in America.

Raccontiamo il CIPS 2017

Come facciamo sempre cominciamo oggi con il nostro editoriale, che parte da considerazioni personali e racconta la fiera. Poi nei prossimi giorni approfondiremo anche i prodotti più interessanti, vi faremo vedere i pesci, i magnifici aquascaping ed anche la gara di allestimento degli acquari marini.

Cips 2017 a Shanghai: gli stand

Partiamo con una semplice immagine della fiera, che si svolge su 2 edifici sugli 8 presenti, e su due livelli, per un totale di 4 padiglioni. Oltre a due padiglioni più piccoli in cui si ha l’ingresso principale della manifestazione. La metropolitana ci arriva praticamente dentro, poi ci sono da fare code chilometriche per acquistare i biglietti o solo anche per accreditarsi. Con le file guardate a vista da militari in uniforme.

Noi con il pass di DaniReef invece siamo entrati direttamente dall’ingresso V.I.P. senza dover fare alcuna fila, solo passare attraverso il metal detector, come in ogni posto che abbiamo visitato in Cina.

La fiera è enorme, anche se non sfrutta tutti i padiglioni della fiera di Shanghai, che è costruita come fosse un enorme fiore, con gli otto padiglioni che si snodano attorno al centro come fossero petali.

Ma in Cina le cose sono diverse da come siamo abituati. La sala stampa, ribattezzata per l’occasione Sala V.I.P. presenta una decina di tavoli, e qualche poltrona in pelle, qualche snack, ed acqua da bere. Nessun armadietto e nessun computer. Dovremo quindi portarci dietro gli zaini e tutto il resto. D’altronde sono onnipresenti i cartelli di non abbandonare nulla in giro. Sono gialli e li vedrete appesi un po’ ovunque in tutti gli stand.

Come vedete dalla foto precedente gli stand sono in linea con la fiera. Immensi. Enormi. Grandissimi. E tutti estremamente curati. A parte qualche piccolo stand, di stand prefiniti non ve ne è traccia. Qua tutti devono apparire.

La presenza degli espositori italiani, stranieri ed asiatici

Cips 2017 a Shanghai: Sicce

C’erano anche gli italiani, come avevamo detto, ma generalmente non erano presenti con stand propri, ma all’interno degli stand dei propri distributori. Anche le aziende americane non avevano particolari stand, se si fa eccezione di un paio di loro, come Seachem e Red Sea, ad esempio.

Ricordiamo la presenza italiana di Sicce, Teco, Hydor e Prodac. A questi fra quelli che conosciamo possiamo annoverare Aquatlantis, Collar, Ikari, Reeflowers ed i già citati Seachem e Red Sea. Poi all’interno di stand di distributori erano presenti anche Aquarium Systems, Biopod, Ecotech Marine, Fauna Marin, JBL, Ocean Nutrition, Prodibio, Royal Exlusiv, Salifert, Skimz, Tropic Marine, Two Little Fishies e Vertex. Difficile citarle tutte perché poi trovandosi all’interno dei distributori e non essendo pubblicizzate nè nei propri siti web, nè nelle pubblicazioni ufficiali era quasi impossibile trovarle.

E poi c’erano le tante aziende asiatiche, partendo dalle note AutoAqua, Bubble Magus, Conch, Hailea, Jebao, Macro Aqua, Maxspect e Zetlight. E poi le outsiders, quelle di cui non avevi mai sentito parlare, di alcune delle quali parleremo già dalla prossima pagina.

L’articolo continua con tutte le novità, un assaggio di aquascaping, i pesci e i gamberi a pagina due.

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