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I pesci d’acqua dolce sono in pericolo ancora più delle barriere coralline

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I pesci d'acqua dolce sono in pericolo ancora più delle barriere coralline

Con la morte nel cuore non posso che confermarvi che il titolo dell’articolo di oggi è più che mai veritiero: i pesci d’acqua dolce sono in pericolo.

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Quando si parla degli ecosistemi in pericolo si tende sempre a parlare delle barriere coralline dei pesci marini, purtroppo gli stessi problemi li troviamo nei corsi e nei bacini d’acqua dolce.

Anzi il problema sembra essere ancora maggiore, secondo il rapporto di World’s Forgotten Fishes negli ultimi 50 anni le popolazioni dei pesci d’acqua dolce sono calate del 76%. Inoltre stando allo studio nel 2020 si sono estinte sedici specie di pesci d’acqua dolce, una vera e propria catastrofe.

Da cos’è causato questo trend?

La risposta è semplice l’uomo.

I pesci d’acqua dolce sono al momento gli animali acquatici con il più alto tasso di pericolo di estinzione. Tutti insieme dobbiamo lottare affinché questa deriva su cui stiamo andando cambi.

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Le cause

Le cause di questo fenomeno è da ricercare nelle azioni distruttive dell’uomo. La verità è che stiamo distruggendo il mondo e di conseguenza noi stessi, stanno infatti svanendo molti ecosistemi che sono imprescindibili per molte specie di pesci d’acqua dolce.

Una delle cause principali è da ricercarsi dall’avvelenamento delle acque, dovuto all’uso intensivo di prodotti chimici nell’agricoltura da parte dell’uomo.

Non possiamo poi non citare la costruzione di enorme dighe che, dal punto di vista dei fiumi e dei laghi, costituiscono la morte, i pesci perdono infatti le certezze che hanno avuto per milioni di anni.

Un ulteriore fattore di distruzione è sicuramente la pesca non sostenibile e l’introduzione di specie non autoctone che distruggono le specie native.

Il paradosso di tutto ciò consiste nel fatto che l’uomo perderà una fonte enorme di cibo perché in alcuni paesi dell’Africa e dell’Asia i pesci d’acqua dolce costituiscono l’alimento principale. Un esempio su tutti è quello dello storione, il bracconaggio di questo pesce per il pregiatissimo caviale l’ha reso uno degli animali più minacciati sulla faccia della terra.

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Secondo Steve Orr che è il responsabile per il WWF degli ecosistemi di acqua dolce:

in nessun posto del mondo la crisi della natura è più acuta che nei nostri laghi e fiumi, e l’indicatore più chiaro dei danni che stiamo causando è proprio il rapido declino della popolazione dei pesci d’acqua dolce.

Steve Orr – WWF

Soluzioni

Ci sarebbero delle soluzioni da attuare che dovranno essere discusse alla Convention delle Nazioni Unite sugli ecosistemi e sulla biodiversità.

Secondo Steve Orr :

La buona notizia è che sappiamo cosa dobbiamo fare per salvaguardare i pesci d’acqua dolce.

Infatti per Steve Orr ripopolare i laghi e i fiumi è un passaggio imprescindibile per:

garantire cibo e posti di lavoro per centinaia di milioni di persone, preservare le nostre icone culturali, aumentare la biodiversità e migliorare la salute degli ecosistemi di acqua dolce, che sono premessa fondamentale per il nostro benessere e la la nostra prosperità.

Conclusioni

Spero che ciò che afferma Steve Orr si possa avverare, anche se, osservando l’atteggiamento delle persone e soprattutto gli interessi economici dei nostri governi trovo che l’impresa sia particolarmente ardua.

Voi cosa ne pensate in merito?

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Riferimenti

World’s forgotten fishes vital for hundreds of millions of people but one-third face extinction, warns new report

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