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Lo sviluppo del robot automatico per uccidere la stella corona di spine va avanti

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Lo sviluppo del robot automatico per uccidere la stella corona di spine va avanti

Lo sviluppo di questo robot automatico, il RangerBot, va avanti e presto potremmo averne diversi che in autonomia ricerchino le stelle corona di spine e le uccidano senza arrecare danno alla barriera corallina ed ai suoi abitanti.

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Ne avevamo parlato in un articolo qualche anno fa del RangerBot e del suo antenato CostBot. Ma facciamo un passo indietro per spiegarvi perché questa stella sia così dannatamente pericolosa in questo particolare momento per la salute della barriera corallina.

La stella marina corona di spine

La stella marina Acanthaster planci, nome comune corona di spine, è riconosciuta come una delle tre principali minacce alla Grande Barriera Corallina, insieme allo sbiancamento dei coralli e al danno causato dai cicloni.

Essendo corallivore si nutrono dei polipi dei coralli, ed in media possono consumare 13 metri quadrati di barriera all’anno. In condizioni naturali questo non recherebbe danno alla barriera corallina, ma quando le condizioni ambientali sono alterate, da condizioni climatiche o dall’uomo, possono raggiungere condizioni “infestanti”. A causa del riscaldamento globale infatti i coralli sono più deboli e più proni a soccombere agli attacchi di questo tipo. Inoltre l’unico suo antagonista naturale, il Charonia tritonis, meglio conosciuto con il nome comune di tritone lucido, è fortemente ricercato dall’uomo per la bellezza della sua conchiglia. Quindi la popolazione di Charonia tritonis diminuisce e quella di Acanthaster planci aumenta.

Secondo l’Università del Queensland la stella Corona di Spine  è responsabile del declino di circa il 40% dei coralli nella Grande barriera australiana, ma ricordiamoci che questa stella agisce nella maggior parte degli areali dove sia presente una barriera corallina, non solo in Australia.

Acanthaster planci, nome comune corona di spine
Acanthaster planci, nome comune corona di spine

Come sconfiggerla?

In mancanza di predatori naturali si è pensato di costruire un robot che dapprima le individuasse, e poi successivamente le uccidesse tramite una iniezione di sali biliari. I sali biliari infatti interagiscono con la stella e la uccidono nel giro di 24 ore, rimanendo però del tutto innocui per la barriera corallina e per gli animali che successivamente dovessero cibarsi della stella morta.

Per l’identificazione delle stelle sono state usate immagini riprese da tutto il mondo, e poi affinate con l’intelligenza artificiale, tanto che, attualmente, il tasso di riconoscimento è superiore al 94%.

Bizarre Beast

Il canale Bizarre Beast ha ripercorso la storia del CostBot e del RangerBot e ci ha mostrato come e perché la stella Corona di Spine sia oggi così pericolosa. Il video è in inglese, ma è molto semplice e vale la pena di essere guardato.

Per saperne di più sul robot RangerBot vi rimandiamo alla pagina ufficiale sul portale della Great Barrier Reef Foundation.

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