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Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

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Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Abbiamo avuto la fortuna e l’onore di fotografare l’acquario marino di Giuliano diversi mesi fa, ma purtroppo per i tantissimi impegni presi non abbiamo avuto il tempo di mettere a posto le singole foto, per cui abbiamo dovuto posporre la sua pubblicazione fino ad oggi.

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Ed è un vero peccato perché l’acquario è splendido. Splendido per le particolari Acropore che vi sono contenute, e per il numero e la salute dei pesci. Raramente infatti si trovano pesci di così grossa taglia e in questo numero in un acquario di coralli duri. E, nonostante questo, i coralli sono in splendida forma e con incredibili colori. Non è stato facile, per altro, tornare a fotografare sotto i T5, perché il bilanciamento del bianco delle foto è stato piuttosto problematico. Speriamo in ogni caso che le fotografie riescano a trasmettere la magia di questo meraviglioso acquario marino.

Le dimensioni dell’acquario

L’acquario domina la sala da pranzo di Giuliano, e misura 120x80x60 cm, realizzato completamente in vetro extrachiaro da 12 mm. I litri lordi sono 576, quelli netti probabilmente a cavallo dei 500. Misure che ritengo spettacolari perché riescono a ricreare in parte la profondità e riescono a far correre la vista.

Giuliano, mentre ci fa vedere la sua creatura, ci racconta della sua passione per le Acropore e per i pesci e noi non possiamo che annuire guardando il suo splendido acquario, e pensando che diversi coralli starebbero proprio bene anche nei nostri acquari.

L’acquario è visibile su due lati, oltre a quello frontale infatti è possibile vederlo dal vetro laterale sinistro.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

La Tecnica utilizzata

La sump misura 80x50x50 cm, ed ha un setto separatore di 22 cm, che mantiene lo schiumatoio sempre alla stessa altezza. Il serbatoio di rabbocco è di 35 litri.

Il movimento è garantito da ben quattro pompe Ecotech Marine Vortech MP40qd da 17.000 l/h. Parliamo quindi di un movimento circa pari a 60 volte il volume. E che nessuno mi venga a dire che il movimento non conta! Un movimento che quasi potremmo definire eccessivo, ma che consente una regolazione praticamente perfetta in acquario. Le rocce vive sono ben 80 kg ed assicurano un filtraggio estremamente efficiente, il rapporto rocce vive acqua è da manuale, con 1 kg ogni 7 litri, sempre prendendo in considerazione, ovviamente, il volume lordo della sola vasca. Dal punto di vista della precisione invece, calcolando anche lo spazio occupato dalle rocce, avremmo un rapporto di 80 kg per 468 litri, ovvero 1 kg ogni 5,85 litri.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

L’illuminazione, come abbiamo messo in evidenza nel titolo, è affidata ai cari vecchi tubi T5. Ci sono ben 12 tubi da 120 cm disposti su 2 plafoniere ATI SunPower. I tubi utilizzati sono i seguenti:

  • 6 ATI Blue Plus;
  • 2 ATI Aqua Blue Spezial;
  • 3 ATI Coral Plus;
  • 1 ATI Purple Plus.

Il fotoperiodo è articolato su una ora di alba, una di tramonto e 10 ore di luce piena, per un totale di 12 ore. I watt totali sono 648, ed il consumo giornaliero ò essere quantificato in 7 kw circa.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5: i tubi t5

Lo scambio fra acquario e sump è gestito da una pompa Newa NJ 6000 impostata al massimo della potenza disponibile. Portata massima 6000 l/h e prevalenza 3,6 metri. Secondo il nostro programma, che trovate a questo indirizzo, l’acquario dovrebbe avere uno scambio di circa 1400 l/h. Secondo le nostre ipotesi forse un po’ piccolo per lo schiumatoio che monta Giuliano.

L’acquario monta due scarichi UltraReef da 50mm.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

La chimica e le integrazioni dell’acquario sono affidate al sistema Triton Core 7 Other Methods (cos’è il Metodo Balling? Approfondisci qui) con la pompa dosometrica Aqua Trend Doser One Evolution a 4 canali. Ogni mese vengono effettuati i test ICP-OES ed N-DOC e si mettono in pratica pedissequamente tutti gli eventuali aggiustamenti consigliati da Triton.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

La gestione della temperatura è effettuata tramite un refrigeratore Teco TK1000 (qui la nostra recensione) che si occupa sia del riscaldamento che del raffreddamento. In special modo per raffreddare l’acquario il refrigeratore si accende a 23,5°C e si spegne al raggiungimento di 24°C, con una isteresi quindi di mezzo grado.

Il riscaldamento è affidato al riscaldatore presente all’interno del refrigeratore e ad un ulteriore riscaldatore esterno da 300W posizionato in sump, ma che Giuliano ci dice non essere mai entrato in funzione. La cosa che ci ha colpito maggiormente però è il fatto che il refrigeratore sia montato nel balcone di casa, cosa di per se ottima, ma senza alcuna protezione come potete vedere nella foto seguente. Un consiglio per voi che leggete, non fatelo mai!

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Giuliano ci indica il suo schiumatoio, un UltraReef UKS 200 (presto ve ne parleremo approfonditamente visto che ci è appena arrivato in redazione per una recensione) equipaggiato con la nuova pompa Sicce PSK 1200.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Giuliano ci mostra orgoglioso anche una modifica che ha effettuato alla presa di corrente di alimentazione dello schiumatoio, inserendoci un temporizzatore che garantisce una partenza ritardata in caso di distacco e riattacco dell’energia elettrica. In questo modo si riesce a far tornare il livello stabilito in sump prima che riparta lo stesso schiumatoio, così da evitare che lo stesso possa far tracimare il proprio contenuto dal bicchiere alla sump. Una modifica che noi consigliamo vivamente a tutti.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

A fianco dello schiumatoio è presente un impianto UV, il Newa Mirror da 18W acceso 24 ore al giorno per tutti i giorni dell’anno.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

L’attrezzatura tecnica non è ancora finita però, perché in sump trova posto un reattore di Zeolite Ruwal, caricato con 500 grammi di zeolite, che vengono sostituite regolarmente una volta al mese. Sempre presente, come da regola per un perfetto acquario berlinese, anche un sacchetto con 250 ml di carbone attivo, che viene cambiato anch’esso ogni mese.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

I valori in acquario

In acquario Giuliano ci ha raccontato di mantenere i seguenti valori:

  • KH: 8
  • Ca: 440 ppm
  • Mg: 1370 ppm
  • NO3: 1,5 ppm
  • PO4: non rilevabili
  • Salinità: 35 per mille
  • Temperatura: 24 gradi

Il target per i nitrati, secondo Giuliano, sarebbe di 3,5 ppm, come consgiliato da Triton, ma è un numero impossibile da raggiungere nonostante l’acquario, o meglio i pesci, siano fortemente alimentati. Continuamente e con tanti prodotti diversi.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

I cambi d’acqua vengono effettuati ogni due settimane, cambiando circa il 10% dell’acqua, per un totale di circa 50 litri alla volta. Per fare l’acqua viene utilizzato un impianto di osmosi inversa a 5 stadi con misuratore di conducibilità della H/M.

L’alimentazione di pesci e coralli nell’acquario marino di Giuliano Carafa

Non esiste un acquario che non abbia un efficiente protocollo di alimentazione dei coralli e che si prefigga anche l’obiettivo di mantenerli sani. Anzi riformulo la frase, non dovrebbe esistere. Ed infatti l’acquario di Giuliano è l’eccezione che conferma la regola, come si dice in ambiente accademici. Perché Giuliano sottolinea più volte, durante la nostra conversazione, che lui non da’ nulla da mangiare ai coralli. Ma alimenta tanto, tantissimo i soli pesci.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Per quello che riguarda i pesci infatti Giuliano Cafara ci racconta che somministra giornalmente cibi diversi, fra i quali si annoverano artemie krill, mysis, plancton rosso e uova di aragosta surgelati, scaglie vegetali della Ocean Nutrition e foglie di alghe nori della SHG, infine granulato del Dottor Bassleer e mastic della Easy Reefs. Inutile dire che i pesci sono davvero in forma e con una schiena estremamente larga, specchio del loro benessere.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Il commento di DaniReef

L’acquario è strepitoso. Come piace a me, nel senso che ci sono tantissimi pesci, e coralli di assoluto livello, ed il piccolo strato di sabbia rende l’acquario molto naturale. Complimenti a Giuliano per aver creato e saputo mantenere questo bellissimo angolo di barriera corallina.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Abbiamo però tanto da dire e commentare, partendo da questo magnifico acquario. Partiamo dai dati oggettivi. Movimento pari, al massimo della portata, a circa 60 volte il volume dell’acquario. Più che perfetto.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

La risalita da 6000 l/h dovrebbe garantire, secondo i nostri calcoli, uno scambio di circa 1.400 l/h, un valore quasi perfetto per lo schiumatoio impiegato. Probabilmente arrivare a 2.000 l/h sarebbe ancora meglio, ma direi che questa è una finezza per un acquario che mostra comunque un equilibrio invidiabile. Anche qui direi quasi perfetto.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Capitolo luce. Qui avrei molto da dire, non tanto per criticare la scelta ma per stimolare una discussione. La scelta dei T5 in un acquario simile si è dimostrata vincente per la salute degli animali, d’altronde io stesso impiegavo plafoniere e tubi simili nei primi anni 2000, però… c’è un però. L’impiego dei T5 fa apparire l’acquario molto piatto, forse troppo. Mi piacerebbe vedere sopra di esso magari qualche spot a led per far risaltare il movimento e creare delle ombre un po’ più dinamiche. Per me questo migliorerebbe enormemente la sensazione visiva.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Allo stesso modo il bilanciamento complessivo dei tubi è molto virato sulla parte alta dello spettro, e questo non fa risaltare i colori dei coralli come dovrebbe. Io probabilmente inserirei qualche tubo Coral Plus in più al posto di un Blue Plus, ma andrebbero fatte delle prove. Qui però stiamo cercando il pelo nell’uovo. L’acquario è uno spettacolo.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Un altro punto che migliorerei è quello dell’alimentazione diretta dei coralli. Io se fossi in Giuliano proverei ad alimentare con zooplancton micronizzato gli SPS. Secondo me nel giro di un paio di mesi i risultati sarebbero incredibili, partendo da un così alto livello. Mi piacerebbe sapere che Giuliano abbia intrapreso questa strada e mi piacerebbe che poi fra qualche mese ci dicesse se abbia o meno migliorato il proprio acquario.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Dal punto di vista della tecnica impiegata invece c’è di tutto di più, e tutto di alto livello. Questo per ricordarci, ancora una volta e se ce ne fosse bisogno, che non si fanno le nozze coi fichi secchi. L’attrezzatura ci vuole tutta e buona… ma poi i risultati sono da manuale. In una parola? Perfezione.

Lo splendido acquario marino di Acropore di Giuliano Carafa con T5

Non abbiamo davvero altro da aggiungere che rimandarvi a pagina due con tutte le foto dei pesci e dei coralli.

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