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Il ban dei coralli dall’Indonesia sta giungendo al termine?

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Il ban dei coralli dall'Indonesia sta giungendo al termine?

E’ ormai passato un mese e mezzo da quando un nuovo ministro per il dipartimento della pesca si è insediato in Indonesia, e le cose stanno, seppure lentamente, cambiando.

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Infatti sotto il precedente ministro, responsabile del cosiddetto Ban dei Coralli in Indonesia, non era mai stata resa nota una dichiarazione ufficiale verso gli organi di stampa esterni, il tutto era stato demandato a documenti ufficiali. Con il nuovo Ministro invece c’è subito stata una dichiarazione ufficiale da parte del Governo. Questa dichiarazione è seguita ad un incontro con l’AKKII, ovvero l’associazione indonesiana di esportatori di coralli e conchiglie. Nella dichiarazione non ci sono date precise, ma sicuramente è un cambio di rotta auspicabile ed auspicato sul tema per noi cruciale della libera circolazione e vendita dei coralli.

Quello che appare dalla dichiarazione è che il Ministro conosce bene la questione, e non è una cosa scontata, e che sia in contatto con tutti i portatori di interesse che gravitano su questo commercio, fra cui appunto la sopra menzionata AKKII. Il Ministro ha ancora qualche dubbio su alcune zone che potrebbero non essere riaperte subito al commercio, così come sull’opportunità di dover scegliere fra maricultura e collezione di animali direttamente in natura.

Devo ascoltare tutte le versioni. Ci possono essere gruppi che non sono d’accordo con il commercio di coralli ornamentali, o possono esserci gruppi che si sentono svantaggiati. Dobbiamo fare attenzione. Il problema del corallo vivo è il mio obiettivo e sarà presto risolto”. Esprime poi le sue preoccupazioni per il modo di differenziare i coralli selvatici da quelli allevati ed ha concluso l’incontro dicendo: “Lo spirito del KKP (dipartimento della pesca) aveva spinto l’economia della nazione ad un livello molto alto. Tuttavia, formulare qualcosa che riguardi sia gli interessi della nazione sia delle persone non può essere fatto immediatamente e in fretta. Abbiamo bisogno di tempo per pensare, discutere e formularlo a fondo. Ma spero che non ci vorrà molto“, ha concluso.

E quindi probabile che nelle prossime settimane, dopo che il Ministro avrà incontrato tutti i portatori di interessi, si pronuncerà con una road map di riapertura di alcuni siti di prelievo. Quello che pensiamo noi è che il tutto avverrà sicuramente con un aumento di costi, rispetto a come eravamo abituati.

[fonte: ReefBuilders]

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