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Resine Equo Remover PO4 & SiO2, Resine anti fosfati e anti silicati – Recensione

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Il nostro test

Abbiamo testato il Remover Po4 e SiO3 in un acquario di medio-piccole dimensioni (circa 230 litri complessivi) ed una misurazione di fosfati in partenza di oltre 0,5 mg/l (ppm) effettuata con test Salifert appena acquistati, pertanto una situazione più o meno similare a quella descritta nell’esempio del foglio istruzioni.

Purtroppo non abbiamo potuto avere un riscontro effettivo per quanto riguarda l’efficacia nella rimozione dei silicati poiché l’acquario per il test partiva già da una situazione di silicati non misurabile e pertanto ogni confronto sarebbe stato poco indicativo.

Ci siamo quindi basati sulle istruzioni fornite nel booklet allegato ove si parla di una quantità di 100gr di prodotto per il trattamento di 100-200 litri di acqua (dolce o marina), partendo da una situazione di 1 mg/l (ppm). Stando alle indicazioni fornite tale quantità permetterebbe di raggiungere, nell’arco di una sola settimana di trattamento, dei valori di fosfati prossimi a quelli ottimali ovvero intorno ai 0.01-0.02 ppm. Una volta portati i valori a regime bisognerà sostituire le resine con altre nuove, in modo da permettere al media di rimuovere i silicati. Come spiegato infatti questi ultimi vengono assorbiti solo nel momento in cui pressoché tutti i fosfati sono stati eliminati. Successivamente le resine dovranno essere rinnovate a carattere periodico per il solo mantenimento dei valori.

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Abbiamo quindi inserito il composto nella calza in dotazione, abbiamo provveduto a sciacquarlo in un recipiente contenente acqua di osmosi, per eliminare eventuali polveri residue.

Nota: Attenzione perché l’ossido di alluminio, al contrario del suo “antagonista” idrossido di ferro, una volta a contatto con l’acqua provoca una reazione chimica che sprigiona calore. Niente di allarmante ma la cosa va tenuta in considerazione ed è spiegata anche nelle istruzioni di sicurezza a corredo.

A testimonianza della particolare attenzione che la Equo pone verso il proprio consumatore, sta il fatto di poter fruire online delle “schede di sicurezza” di pressoché tutti i prodotti del suo brand, consultabili attraverso il sito Equo.

Per chi non sapesse di cosa si tratta basti dire che sono schede riepilogative del prodotto fornito, in cui vengono riassunti dati quali l’indice di pericolosità, le predisposizioni per la manipolazione e le indicazioni di primo soccorso, nonché le precauzioni antincendio e le norme da applicare in caso di rilascio nell’ambiente. Naturalmente il tutto in conformità con le normative vigenti in ambito nazionale ed europeo sui prodotti chimici, cosa sicuramente gradita e che a mio parere è sinonimo di serietà e di attenzione verso il cliente finale, oltre che di elevati standard di produzione e certificazione.

Come già accennato una volta chiuso il sacchetto e riposto nella sump in una zona di forte passaggio di acqua (in prossimità dello scarico principale) abbiamo verificato la totale assenza di polveri e che dire… davvero tutta un’altra cosa rispetto al “polverone” alzato dopo l’inserimento dell’idrossido di ferro.

Abbiamo quindi atteso con trepidazione i fatidici sette giorni continuando a gestire l’acquario nella maniera consueta, senza stravolgerne i ritmi e le somministrazioni di cibo per pesci e coralli.

Prima di rimuovere le resine abbiamo infine effettuato una nuova misurazione. Purtroppo il valore di fosfati riscontrato in questo frangente non si è discostato di molto da quello precedente, lasciandoci qualche dubbio sulla efficacia del prodotto utilizzato in questo modo.

Utilizzo con il filtro a letto fluido

Abbiamo deciso quindi di testare le resine all’interno di un filtro a letto fluido, aumentandone il dosaggio in modo da massimizzarne l’efficacia.

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Anche in questo caso siamo partiti da una situazione quasi critica di fosfati attestatasi oltre i 0,5 mg/l.A distanza di una settimana abbiamo quindi effettuato i nostri test e finalmente il risultato è stato in linea con le nostre aspettative, con dei valori restituiti davvero prossimi allo 0.

Nei periodi immediatamente successivi all’inserimento non abbiamo notato alcun segno di stress da parte degli animali, che al contrario hanno giovato della riduzione dei fosfati (dopo solo due giorni la Catalaphyllia che ho in vasca sembrava scoppiare tanto era estroflessa ed in generale dopo quasi due settimane tutti gli sps hanno ripreso a evidenziare delle punte di crescita ed una colorazione sicuramente più intensa).

Personalmente avevo provato svariate altre resine a base di idrossido di ferro in passato, ma raramente avevo raggiunto risultati simili in così poco tempo.

Resta comunque il fatto che le resine lavorano davvero in maniera ottimale solo se all’interno di un filtro a letto fluido, pur non essendo nate specificatamente per questo utilizzo. Da considerare inoltre che le quantità riportate nel “bugiardino” sono probabilmente corrette per un acquario di acqua dolce, mentre risultano un pò sottodimensionate per un acquario marino pertanto, in base alle caratteristiche del proprio acquario, è consigliabile orientare l’acquisto verso le confezioni più capienti per non rischiare di vanificarne l’efficacia.

I prezzi

Il prezzo è più o meno il linea con gli altri prodotti simili sul mercato considerando quelli di fascia “alta”, mentre risulta considerevolmente più basso se confrontato ad altri a base di Idrossido ferrico.

I prezzi al pubblico sono i seguenti:

  • € 13,7 per la confezione da 100 g, ovvero 137 € al kg;
  • € 21,6 per la confezione da 250 g, ovvero 86,4 € al kg;
  • € 30,6 per la confezione da 500 g, ovvero 61,2 € al kg;
  • € 43,2 per la confezione da 1 kg, appunto 43,2 € al kg;
  • € 130 per la confezione maxi da 5 kg, ovvero 26 € al kg;
  • € 189 per la confezione mega da 10 kg, ovvero 18,9 € al kg.

Con una convenienza naturalmente molto più spinta verso le confezioni più grandi. C’è da dire però che il prezzo medio che si riesce a trovare nei negozi può essere più basso fino al 10-15% rispetto ai prezzi al pubblico.

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5 COMMENTS

  1. Ciao
    All interno di un filtro a letto fluido quanto deve essere il passaggio di acqua?
    Se in sump sta in zone di forte movimento lo deve essere anche nel filtro per essere efficace?

    • Nel filtro a letto fluido si deve vedere fluidificare leggermente il materiale in sommità. Il filtro può essere ovunque in sump, perché avendo un ricambio continuo dato dalla pompa non c’è il problema di trattare sempre la stessa acqua.

  2. Ciao ho messo queste resine con un filtro lento fluido e mi sono morti 3 pesci pagliaccio i valori sono buoni il kh e a 5 gradi puo può essere stato quello il problema

    • Ciao Giovanni, non credo, io e Simone, ma non siamo gli unici, lo abbiamo usato senza alcun problema ai pesci, è più probabile che siano morti, purtroppo, per altre cause. Se hai voglia puoi venire sul nostro forum forum.danireef.com e ne parliamo. Il kH a 5 non è un problema per i pesci, a meno che sia passato da 15 a 5 in poco tempo. Ovviamente per il loro benessere sarebbe meglio che il Kh fosse più alto, fra 8 e 10.

      Danilo

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