Home ACQUARIO DOLCE La conduttività in un acquario di acqua dolce – i valori chimico...

La conduttività in un acquario di acqua dolce – i valori chimico fisici settima parte

677
0

Pertanto, in un acquario “pulito” e contenente acqua pura, perlomeno parzialmente demineralizzata, dovremo attenderci un valore della conduttività molto basso. Alcune specie ittiche, come i discus, si sono evolute in ambienti dal contenuto ionico molto basso e dovrebbero quindi essere allevate in acque con conduttività minime, sotto i 150-200 µS, a meno che non derivino da allevamenti che li abbiano fatti lentamente adeguare a valori più elevati. Altri pesci, come i poecilidi, vivono in acque dure e preferiscono quindi conduttività più elevate. In generale, per quanto riguarda i pesci, possiamo affermare che la conduttività prediletta da ogni specie, anche se non specificamente definita nelle tabelle che le descrivono, è correlabile al valore GH consigliato. Pertanto, specie per le quali si consigliano acque con GH inferiori a 5-6 dovranno essere allevate in acque con conduttività inferiore a 200-300 µS. Specie per le quali si consigliano acque con GH compreso tra 5 e 10-12 potranno essere allevate in acque con conduttività compresa tra 300 e 6-700 µS.

foto Zupo (7)

Da quanto detto poco prima possiamo però evincere che la conduttività non è semplicemente legata alla durezza totale od a quella temporanea, anche se entrambe contribuiscono a farne accrescere il valore. La conduttività dipende anche dalla quantità di inquinanti. Per questo motivo, quando un acquario invecchia la sua conduttività aumenta progressivamente, essendo legata anche alla concentrazione di fosfati, nitrati ed altri inquinanti che si accumulano col tempo. Quindi a conduttività elevate, in acquari “maturi” corrisponderà anche crescita abnorme di alghe epifite, acqua torbida per eccesso di flora batterica sospesa, ecc. Motivo in più per tenere la conduttività entro livelli accettabili, anche mediante sostituzioni dell’acqua, filtraggio con resine selettive, ecc.

Le piante acquatiche, al contrario, assumono composti ionici dall’acqua. Esse assumono i sali che costituiscono i fertilizzanti, ma anche l’ammoniaca, i nitrati, i fosfati, ecc. In particolare, le piante assumono anidride carbonica, producendo ossigeno gassoso, che esce dalla soluzione quando supera i valori di saturazione. Pertanto, un’azione immediata delle piante acquatiche consiste nel produrre riduzione della conduttività ed aumento del pH (per sottrazione di CO2). Dunque le piante acquatiche da una parte necessitano di conduttività basse per vivere bene, dall’altra contribuiscono ad abbassarla, mediante un meccanismo ciclico, un loop, che migliora la qualità dell’acqua e le condizioni ecologiche dell’acquario. Per questo motivo si consiglia sempre di coltivare molte piante acquatiche nell’acquario d’acqua dolce (ed alghe in quello marino) in modo da conservare valori dell’acqua ideali per la vita di pesci ed invertebrati.

foto Zupo (5)

Ci fermiamo qui per ora, per lasciarvi il tempo di ripensare ai concetti sin qui offerti. Nella prossima puntata concluderemo la discussione della conduttività, cercando di identificare anche i sistemi migliori per correggerla e, soprattutto, i metodi per interpretare i risultati ottenuti, mettendo in relazione la conduttività con il pH per stabilire se una variazione sospetta dei due valori possa corrispondere ad un aumento di fosfati, ad una riduzione dell’anidride carbonica disciolta o ad una variazione nel contenuto di metalli pesanti.

Le altre parti del corso uscite finora:

Bibliografia:

valerio zupo chimica in acquario piacca durezza e altre storiePiacca, durezza & altre storie – Valerio Zupo

Aquarium Systems - Solutions proven by scientists for MORE THAN 50 YEARS

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.