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L’incredibile acquario di Pietro Romano – 1400 litri di acropore e pesci

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Oggi ho il piacere, e l’onore, di presentarvi uno degli acquari più belli che abbia visto dal vivo, almeno fino ad oggi, quello di Pietro Romano.

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L’occasione è stata quella del secondo raduno di Goccia Nera che si è tenuto a Gallarate, in provincia di Varese, e di cui potete leggere un corposo reportage su queste stesse pagine.

In quei giorni Pietro infatti mi ha ospitato a vedere il suo magnifico acquario, una vasca da 250x80x70 cm, quasi 1.400 litri di acqua,

L’acquario di Pietro infatti incarna il mio ideale di acquario perfetto. Enorme, grandissimo, anche se sono sicuro che ci si abitui in fretta a queste dimensioni, ma assolutamente pieno di pesci importanti, fra cui tantissimi pesci chirurgo, un enorme Acanthurus sohal, una coppia di Acanthurus achilles, un Acanthurus leucosternon, e poi uno splendido Zebrasoma gemmatum e ancora Zebrasoma xanthurum e flavescens… per non parlare poi di un Pygoplites diacanthus, di cui si vedono i danni su diversi coralli.

Che altro aggiungere se non cominciare a mostrarvi qualche bella fotografia?

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L’acquario è davvero enorme e la rocciata, un po’ vecchio stile, sembra essere la copia di un fondale del mar rosso. Lontana dagli eccessi Zen che vanno molto di moda oggi, la vasca è estremamente naturale, e questo penso sia il complimento maggiore che gli si possa fare.

L'acquario marino di Pietro Romano

Una cosa che sicuramente colpisce l’occhio dell’acquariofilo osservatore sono le plafoniere che illuminano l’acquario, ben 6 plafoniere HQi da 400 watt, senza dimenticare i 24 neon da 24 watt a corredo. Un quantità di luce esorbitante che non manca di far vedere i suoi benefici effetti su questo acquario marino.

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Sicuramente è un acquario dove la scelta predominante è stata quella della crescita e del benessere degli animali, un acquario dove trovano posto tantissimi pesci e tanti coralli particolari, quasi tutte acropore stabulari, e dove sicuramente molte Acropore selvatiche fanno la parte del leone.

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D’altronde le Acropore selvatiche sono quasi tutte acropore di lunga data, e che sono enormemente cresciute in vasca. Purtroppo senza vederla dal vivo, ma dalle sole fotografie, è difficile avere una idea corretta delle dimensioni degli animali..

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Infatti gran parte delle Acropore selvatiche sono cresciute in acquario ed hanno aumentato le proprie dimensioni, come si può ben vedere dalle fotografie e dal video, e si sono potute integrare fra loro in maniera pressoché perfetta ed armoniosa.

E se dalle foto non si vede troppo bene vi invito a vedere il video che trovate nell’ultima pagina di questo ampio servizio dedicato all’acquario di Pietro Romano, perché credo che entrambi i media servano per rendersi conto della bellezza di questo angolo di paradiso.

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La bellezza di questo acquario infatti non è nel singolo pezzo, sebbene ve ne siano assolutamente di notevoli, ma nell’armonia complessiva che si è venuta a creare.

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Non possiamo poi dimenticare il numero incredibile di pesci e la loro stazza. L’Acanthurus sohal è impressionante, e da acquariofilo direi anche che pur un acquario di queste dimensioni è troppo piccolo per un simile pesce chirurgo.

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Come oramai consuetudine in queste pagine abbiamo il piacere di ospitare una intervista fatta a Pietro Romano che ci ha fatto capire quali siano i punti chiave della sua gestione, e che, assieme a tante altre foto, la troviamo a partire dalla pagina seguente.

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Qui vediamo uno spettacolare esemplare di Zebrasoma gemmatum, pesce raro e quindi estremamente difficile vederlo negli acquari domestici.

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2 COMMENTS

  1. Ciao Dani, innanzitutto rinnovo i miei complimenti per l’enorme lavoro che svolgi nel creare un articolo del genere…per noi acquariofili e’ un vero piacere leggere e vedere nel dettaglio la conduzione di un simile acquario…riguardo all’indovinello ti riferisci forse al pygoplites che tiene potate le punte dei coralli?

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