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Le resine antifosfati – le proposte di Forwater contro i fosfati ed i silicati

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Nel catalogo Forwater troviamo due tipologie di Resine Antifosfati (ed antisilicati), il De-Phos ed il DecaPhos, come avevamo già visto per il carbone attivo, sono entrambe simili ma dalla genesi profondamente diversa.

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La resina antifosfati ed antisilicati De-Phos è infatti una resina a base ceramica, mentre la resina antisilicati ed antifosfati DecaPhos è una resina a base di idrossido di ferro, simile alla più conosciuta RowaPhos.

Entrambe le resine hanno un costo abbastanza accessibile, ed il costruttore dichiara che entrambe sono atossiche e non rilasciano sostanze indesiderate in acquario, neppure dopo averle assorbite.

In questo momento il De-Phos è venduto a 16,43 euro per 500 ml (3,3 euro per 100ml) mentre il DecaPhos è venduto a 21,37 euro per 500 ml (4,3 euro per 100 ml). Certo un prezzo per le resine ben più abbordabile di quanto ad esempio fornisce Elos che con il proprio FiltraP Fast presenta un prezzo che nella medesima quantità da 500 ml costa ben 39,65 euro (7,9 euro per 100ml).

Le Resine antifosfati ed antisilicati rappresentano un componente importante, sebbene non fondamentale, per l’acquario marino di barriera, dovrebbero infatti essere utilizzate nel momento del bisogno per abbassare la concentrazione di fosfati nell’acqua a valori tollerabili dai coralli. Non se ne raccomanda mai l’utilizzo fisso e continuato, ma solo in presenza di una forte necessità.

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Modalità di impiego delle resine antifosfati

Le quantità suggerite sono diverse in base alle resine utilizzate. Per le resine a base ceramica De-Phos in genere si consigliano 100 ml ogni 100-200 litri di acqua, in base al contenuto di fosfati in acquario, mentre le resine a base di idrossido di ferro, le DecaPhos, si consigliano invece 50-100 ml ogni 100-200 litri di acqua, in base al contenuto di fosfati in acquario.

Ammettendo quindi implicitamente che le DecaPhos siano più potenti ed aggressive delle DePhos. Da questo punto di vista si ammette anche che la stessa quantità di resine tratterà un quantitativo doppio di acqua, a parità di ogni altra condizione, facendo quindi decadere la differenza di prezzo fra le due soluzioni.

A differenza del Carbone Attivo, dotato di caratteristiche di adsorbimento, le resine antifosfati devono essere attraversate da un flusso d’acqua continuo, tale per cui non si possano formare canali preferenziali per l’acqua. L’impiego consigliato è quindi quello in un letto fluido, che può tirare fuori il massimo dalle resine. L’utilizzo in un filtro a circolazione forzata infatti potrebbe non essere sufficiente.

L’utilizzo in una calza a bagno in sump invece è ASSOLUTAMENTE inutile e da evitare.

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Le resine a base ceramica De-Phos le potete vedere nella fotografia precedente, appaiono come delle piccole scaglie, che devono essere necessariamente lavate prima dell’uso.

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Ed ecco qua sopra come si possono vedere in una fotografia macro ravvicinata.

 

Le resine a base di idrossido di ferro DecaPhos le potete invece vedere nella fotografia seguente, caratterizzate dal classico colore nero, ed anche essere devono essere necessariamente lavate prima dell’uso.

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Negli ultimi anni le resine a base di idrossido di ferro sono state le più utilizzate per la loro capacità di estrarre dall’acqua i fosfati in pochissimo tempo. In verità hanno una sola, grande, controindicazione. Sono affamate di carbonati, e quindi durante il loro utilizzo è abbastanza normale ritrovarsi il proprio KH inferiore di 1 o 2 punti.

A seguire possiamo vedere come si presentino le DecaPhos in una macro ravvicinata.

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Quanto le si sciacquano ci si troverà con un’acqua del colore della coca cola. I produttori insistono nel dire che questa acqua colorante non sia dannosa per i coralli, ma onestamente preferisco risciacquare le resine fino a quando non rilasciano nulla di colorato, prima di inserirle in acquario.

Analogamente al carbone attivo proposto da Forwater (vedi) vedere due tipologie così diverse di resine antifosfati fa nascere in noi la domanda… quale delle due proposte è la migliore per l’utilizzo in acquario marino? Io le ho usate entrambe a lungo, ma la mia preferenza va alle resine a base di idrossido di ferro, per la loro velocità di estrazione, rigorosamente utilizzate all’interno di un filtro a letto fluido (vedi le nostre recensioni). Considerato infatti che le resine devono essere utilizzate solo nel momento del bisogno e non per un discorso preventivo, preferisco utilizzare il meno possibile, e quando le utilizzo preferisco avere una estrazione rapida dei fosfati dell’acquario.

Ho scritto “rapida” non “rapidissima”, perché una diminuzione istantanea del contenuto di fosfato in acquario potrebbe portare a fenomeni di bleaching o di sbiancamento, quindi vi invito a non aumentare mai le dosi oltre a quelle consigliate, semmai a diminuirle.

Voi che esperienze avete in merito?

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