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La nostra recensione delle Ecotech Marine VorTech MP40

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Quando la Ecotech Marine presentò agli acquariofili la prima VorTech MP40 creò una rottura con il passato. Nulla era mai stato così bello e così interessante. Prima ancora di vederla all’opera era già diventata la regina degli acquari. Finalmente una pompa che in acquario quasi non si vedeva, dato che tutto il blocco motore era esterno all’acquario stesso. Allora era incredibile.

Ed oggi? Dopo diversi anni che è presente sul mercato nessuno ha avuto il coraggio, od i brevetti, per seguirla e così è, per quello che ne so, l’unica pompa a trascinamento magnetico esterna disponibile in acquariofilia. Ed ancora è il sogno nascosto di tanti acquariofili.

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Ma vediamola in dettaglio partendo dalle caratteristiche tecniche.

Le pompe sono ovviamente elettroniche, per avere la massima versatilità, e sono in grado di erogare una portata dichiarata fra un minimo di 3.800 litri ora ad un massimo di 12.100. Il consumo di energia minimo è di 9 watt, associato ai 3.800 litri/ora, mentre il consumo massimo è dichiarato in 28 watt. In mancanza di altri dati possiamo dire che alla massima potenza la loro efficienza si attesta su 432 litri per ogni watt consumato. Una efficienza inferiore, parlando di dati ufficiali, rispetto alle antagoniste numero uno che sono le Tunze Turbelle Stream 6105. Considerandola da un altro punto di vista, e appurato che il costo della pompa di listino è pari a 442,65 euro, possiamo parlare di una efficienza economica pari a 27 litri di movimento per ogni euro speso. Ovviamente il prezzo comprende però anche il controller che invece per tutte le pompe concorrenti è necessario acquistare a parte.

Dal punto di vista della dotazione infatti la MP40 è assolutamente inappuntabile, completa di tutto il necessario, con un controller che definirlo favoloso è veramente riduttivo.

Infatti all’interno della scatola è compresa la pompa divisa ovviamente in due parti, le cosidette wet side, parte bagnata da inserire in vasca, e la dry side, il motore da inserire esternamente al vetro, il multicontroller ed il trasformatore, oltre ovviamente ad uno scarno manuale informativo che invita a scaricare il manuale completo da internet.

La disposizione della pompa con il motore esterno ha ovviamente molti vantaggi e molti svantaggi, vediamoli assieme.

Innanzi tutto, come già abbiamo evidenziato, lo spazio occupato in vasca è minimo, e come dice la Ecotech Marine presentando le pompe, è ora possibile dedicarsi a vedere i coralli invece che essere costretti a vedere l’intrusività delle pompe in acquario.

Ovviamente però il motore è esterno e quindi è “potenzialmente” soggetto a cadute accidentali, è infatti possibile anche se poco probabile che qualcuno ci sbatta contro e lo faccia cadere a terra, anche se la Ecotech Marine suggerisce di fissare il cavo di alimentazione del motore al vetro mediante dei passacavi adesivi in dotazione. Il bello però di avere il motore esterno è anche quello di non aver nessun cavo elettrico in vasca ed anche la sicurezza che quindi non vi possa mai essere contatto fra elettricità ed acqua, il massimo per la nostra sicurezza. Il motore esterno però non permette un agevole posizionamento delle pompe, perché non potendo essere orientate devono essere poste in un acquario pensato apposta per loro, e purtroppo fa rumore, un rumore che per alcuni può essere fastidioso, ma lo misureremo ed analizzeremo in seguito.

Un altro aspetto da non sottovalutare però è il fatto che essendo il motore esterno questo non cede calore alla vasca e quindi, soprattutto d’estate, il problema di raffreddare la vasca è leggermente inferiore, controbilanciato dal fatto di aver un maggior bisogno di riscaldamento in inverno, considerate che una coppia di pompe di questo tipo, o meglio equivalenti, con un consumo di 30w cadauna agisce in acquario come un piccolo riscaldatore da 10 watt acceso ventiquattr’ore su ventiquattro.

Ancora legato a questo c’è il grandissimo vantaggio che una volta spenta la pompa dal multicontroller, tramite il tasto di destra, è un attimo toglierla dalla vasca per pulirla senza essere costretti a farlo vicino alla vasca o a dover sfilare tutti i cavi come si è abituati con una pompa tradizionale.

Ho usato una pompa VorTech nel mio sistema dal 2008 fino ad oggi, con l’eccezione dell’anno scorso quando ho inserito le Tunze Stream 6105, da circa 4 mesi però ho rimesso la VorTech nella mia vasca dopo averne aggiunta una seconda e credo quindi di conoscerle sufficientemente bene, anche perché sono passato dalla prima generazione del controller a quella attuale, e le ho usate davvero tanto.

Il primo problema che si ha quando si prende una pompa di questo genere, bellissima anche solo da tenere in mano, è quello di doverla accoppiare bene in acquario per evitare che le vibrazioni si propaghino al vetro e che quindi il rumore sia insopportabile.

L’Accoppiamento fra wet-side e dry-side

La prima volta può sembrare difficile, ed il risultato che si può ottenere a volte discutibile, ma in effetti è abbastanza semplice, basta seguire alcune semplici regole. Dapprima si deve decidere quale sia la posizione giusta per il pin spacer, in pratica di quanto il motore esterno debba essere distanziato dal vetro per ottenere un valido accoppiamento e non rischiare di cadere. Seguendo la guida fornita è semplice estrarre il pin spacer dal motore elettrico, ruotarlo e reinserirlo con la dimensione giusta. Fatto questo, e dopo aver sgrassato bene il vetro… esterno, non quello interno mi raccomando, si posiziona il rubber gasket, volgarmente un pellicola protettiva in plastica, su cui si appoggerà il motore esterno, mentre si andrà a posizionare la wet side all’interno. Il tutto senza ovviamente dare corrente.

Si dovrà porre la massima cura per far accoppiare le due parti in modo che non solo non si possano muovere, cosa per altro abbastanza semplice, ma cercando di centrare perfettamente i due corpi. Io usualmente tengo la parte chiusa della griglia in alto, per evitare il risucchio dell’aria, anche perché tengo le pompe abbastanza alte, per chi dovesse posizionare le pompe più in basso, magari vicino al fondo e non vuole che questo venga risucchiato dalla pompa, può invertire il posizionamento della griglia, trovandosi con la parte chiusa verso il basso.

A questo punto si inserisce la spina di corrente e cliccando sul tasto mode ci si porta nella modalità di velocità costante, quella indicata con il colore verde sul controller, e si pone la potenza al massimo girando il potenziometro in senso orario, si potrà controllare sui led blu l’aumento della rotazione della girante. A questo punto è possibile effettuare microspostamenti della wet side tenendo invece ferma la parte esterna. Io consiglio di provare a fare qualche micro rotazione e provare ad alzare ed abbassare  leggermente la pompa, ma si parla sempre di un paio di millimetri, non di più. In genere dopo meno di un minuto si riesce a trovare il punto dove l’accoppiamento è perfetto e dove non si sente più il rumore di vibrazione. Nel caso in cui la pompa non sia più nuova è anche possibile che dopo il posizionamento si senta ancora un leggero rumore di vibrazione, se questo non fosse estremamente pronunciato o comunque se questa fosse la posizione migliore che siete riusciti ad ottenere, non preoccupatevi e lasciate le pompe lavorare un paio di giorni, in genere il rumore dovuto alle vibrazioni tenderà a scomparire da solo entre breve tempo.

Una volta installate le pompe ci si può divertire a giocare con i due controller. Come abbiamo detto e visto infatti, ogni pompa viene venduta assieme al proprio controller, che comunica in maniera wireless con gli altri controller nel proprio raggio di azione, e si possono collegare fino ad 8 controller, un numero più che sufficiente a coprire le esigenze di qualsiasi vasca domestica.

Se si possiedono almeno una coppia di pompe si può ottenere il massimo della regolazione collegandole fra loro, decidendo quale debba essere la pompa master e quale invece debba essere la pompa slave. Quale delle due pompe sia master non importa, nel senso che si deve solo decidere quale dei due controller debba essere quello che impartisce gli ordini, laddove l’altro (o gli eventuali altri) controller diventa controllabile solo come potenza della pompa relativa a seconda delle modalità impostate, quindi per variare la portata della singola pompa a lui fisicamente collegata. Tutto il resto si farà dal controller definito master.

La prima scelta da operare è relativa al funzionamento sincrono o asincrono fra pompa master e pompa slave. Se sono collegate in maniera sincrona fra loro tutte le pompe avranno le stesse impostazioni, quindi varieranno la potenza tutte assieme e tutte nello stesso modo, mentre in modalità asincrona le pompe slave agiranno al contrario della pompa master, all’aumentare di potenza dell’una corrsiponderà una diminuzione dell’altra e così via.

Le modalità di funzionamento

A questo punto si può cominciare a giocare con le tante modalità presenti, e vi consiglio di provarle tutte, in quanto a modo loro ogni singola modalità è interessante ed ha dei vantaggi notevoli per la vasca, ovviamente a parte la modalità verde di potenza costante, da usare solo in caso di test od in situazioni molto particolari.

Le prime due modalità che si incontrano sono le nuove modalità definite EcoSMART, che sono presenti solo nel nuovo controller, e che si dividono in TSM (Tidal Swell Mode) e NTM (Nutrient Transport Mode), che in italiano sono in pratica la modalità Marea e la modalità Trasporto dei nutrienti.

La prima è rappresentata in alto in figura e fornisce il meglio con tre pompe, due delle quali poste nei due vetri laterali ed una nel vetro posteriore. Assieme simulano le maree, aumentando gradatamente di flusso da una parte mentre si diminuisce dall’altra, con una media della portata superiore al 70%, senza però l’effetto onda. Ottima per mantenere in movimento una grossa massa d’acqua e quindi provvedere un ottimale movimento in ogni punto della vasca. Suggerita per vasche di sps da parte di Ecotech Marine, io penso sia forse più indicata per gli LPS ma avendo l’accortezza di abbassare la potenza relativa delle pompe per non danneggiarli.

La seconda modalità, il NTM è la seconda dello schema superiore, è quella che preferisco e che utilizzo, che alterna ad una fase di pulsazione una fase di trasporto dei nutrienti allo scarico andando ad aumentare gradatamente la potenza fino a raggiungere il massimo. Rispetto alla modalità precedente si avrà una scenografica formazione di moto ondoso, un ottimale trasporto di nutrienti sia verso il corallo che in estrazione, ma con una quantità di portata inferiore al metodo precedente. Si potrebbe dire che c’è più variazione di movimento ma meno potenza in gioco. Per gli SPS secondo me è il metodo migliore in assoluto.

Poi arriviamo alle due modalità classiche che sono nate assieme alla pompa, il Reef Crest ed il Lagoonal, la prima una modalità con molta energia che alterna momenti di alta energia a momenti di energia molto bassa, adatto soprattutto a coralli SPS, mentre la seconda modalità ha una portata media complessiva molto maggiore, ma non presenta variazioni significative e quindi è indicata per coralli LPS.

Dato che in entrambe le coppie di modalità di movimento per ottenere una maggiore variabilità è necessario passare da basse ad alte portate, si potrebbe arrivare all’assurdo che in vasche estremamente piene di SPS possa essere opportuno utilizzare la modalità con meno variabilità e meno energia ma con più portata media per ottenere un miglior movimento in acquario. Siamo ovviamente al caso limite ma sicuramente da valutare nel proprio acquario.

Infine rimangono le due modalità pulsazione, che si dividono in corta e lunga, e che a seconda del tempo di pulsazione della singola pompa, inferiore a 2 secondi in un caso e fino ad un minuto nell’altro, si possono ottenere un effetto ondoso oppure un effetto di inversione delle correnti.

Come detto precedentemente vi invito a provarle tutte per almeno una settimana prima di decidere quale si addica maggiormente a voi ed al vostro reef. E’ ovvio che in una settimana è impossibile vedere degli effetti sul nostro acquario, ma vi possono dare una idea a voi come acquariofili.

Oltre a questo il controller ha un pulsante dedicato per alimentare i pesci che abbassa la potenza delle pompe al minimo per qualche minuto, e può essere impostato per abbassare la portata notturna ad un valore da noi scelto fra il 25%, il 50% che è quello di default, ed il 75% circa.

Il consumo di corrente

Per pompe che devono rimanere accese tutta la giornata è importante conoscere il consumo, per poterlo fare mi sono dotato di una pinza amperometrica che ha misurato una corrente pari a 0,176 A al massimo della potenza.

Purtroppo però non è stato possibile rilevare il cosfi che in questo particolare caso ritengo attorno ad un valore di 0,8, quindi il calcolo della corrente assorbita e quindi della potenza risulta essere il seguente:

Pompa VorTech MP40, motore al massimo con portata 12.100 l/h: 0,176A x 220 V x 0,8 (cosfi) = 30,98 watt

Un valore molto simile a quello dichiarato.

Questo cosa significa in pratica? Che una coppia di pompe simili, ammettendo che vadano al 50% medio nella giornata, consumando 31 watt per ora, hanno un consumo totale annuale pari a 31*0,5 (perché vanno in media al 50%) *2 (perchè sono 2 pompe) *24 (ore del giorno) *365 /1000 (numero di giorni in un anno e divisione per ottenere i kwh) = 272 kwh all’anno, che al costo attuale di 0,26 euro a kwh fanno un totale di 70,6 euro all’anno di consumo elettrico nelle condizioni evidenziate.

Il Rumore

Il grosso problema di queste pompe, o perlomeno quello più sentito dagli utenti è sicuramente il rumore. Le VorTech, essendo pompe esterne e dovendo trascinare il disco magnetico posto internamente all’acquario generano più rumore delle pompe tradizionali.

Per quantificare il rumore generato ho misurato con il mio fonometro, un VOLTCRAFT 320, fonometro digitale IEC 651 di Tipo II che agli effetti della misurazione in oggetto è sufficientemente attendibile, i seguenti valori. Data la natura del rumore da misurare tutte le misurazioni sono state eseguite con la curva di attenuazione dBA, sono state condotte con finestre a doppi vetri chiuse, con fonometro su cavalletto ad un metro di distanza dalla pompa, e con un intervallo minimo di misura di 120 secondi, in cui ho misurato il MINIMO valore registrato, così da minimizzare i picchi di rumore.

Acquario con pompe di movimento spente: 39,9dB

Acquario con VorTech accesa, in modalità flusso costante (verde) al massimo della potenza: 46,9 dB

Acquario con VorTech accesa, in modalità flusso costante (verde) a due terzi della potenza (8 pallini): 44,2 dB

Acquario con VorTech accesa, in modalità flusso costante (verde) ad un terzo della potenza (4 pallini): 42,3 dB

Riassumendo abbiamo una situazione di questo genere:

Potenza Rumore Misurato
0 % 39,9 dB
33 % 42,3 dB
66 % 44,2 dB
100 % 46,9 dB

Le pompe sono quindi mediamente rumorose e la loro pressione sonora è superiore di quattro volte a quella che si ha in acquario senza di esse. La vera domanda però poi non è quanto siano rumorose ma se lo siano abbastanza per le nostre orecchie. In quanto per ognuno la valutazione del rumore è molto diversa, e quello che potrebbe dare fastidio a me potrebbe non darlo a te e così via.

Io riesco a sopportarlo abbastanza bene visto che di giorno in casa c’è sempre del rumore, della musica o altro a tenere compagnia, mentre di notte fra la mia camera da letto e l’acquario c’è una porta chiusa, inoltre il mio acquario è abbastanza lontano dal divano, anche se ovviamente preferirei fossero assolutamente silenziose. Però capisco chi invece non riesca ad abituarsi al loro rumore e decida di non acquistarle per non avere problemi.

Alcuni amici per ovviare al problema le tengono a due terzi della potenza massima, giudicando quella soglia di rumore accettabile a fronte degli innegabili vantaggi che questa pompa presenta.

In ogni caso è ovvio, ed è da sottolineare, che questo è il rumore massimo con la pompa impostata alla massima potenza, condizione che non si verifica praticamente mai, infatti qualsiasi programma si vada a scegliere modulerà la potenza delle pompe e di conseguenza il rumore avvertitò sarà molto più basso di quello registrato in questo test.

Il flusso della pompa

Quando si inserisce la VorTech in acquario ci si accorge subito che il flusso è estremamente largo e distribuito, e che a differenza della sua antagonista diretta, la Tunze Stream 6105, si comporta in maniera quasi opposta. La VorTech ha un flusso gentile, sembra interessare una grande massa d’acqua mentre la Tunze ha un getto diretto quasi brutale. Ed anche se entrambe assolvono, oserei dire magnificamente, il loro compito, lo fanno in modo completamente diverso. Due mezzi per arrivare allo stesso scopo, dove siamo solo noi utenti a poter scegliere quale preferiamo.

A questo proposito c’è stata una forte polemica qualche mese fa a seguito di uno studio fatto dall’Università della Pensilvania che aveva misurato la portata delle pompe di movimento tramite un velocimetro ad accoppiamento acustico (approfondisci l’argomento).

Da questo studio è emerso, fra le altre cose, che la VorTech MP40 aveva un flusso misurato maggiore di quello dichiarato mentre le Tunze 6105 avevano un flusso inferiore di almeno un terzo. Portando quindi il totale della portata a netto vantaggio della VorTech.

Certo è che il profilo di velocità misurato ad un diametro di distanza dalla girante per la VorTech assume questo andamento

Un flusso molto dolce e molto distribuito, caratteristiche che ci permettono di avere anche coralli abbastanza vicino senza che vengano irrimediabilmente rovinati.

Possibili espansioni

Come abbiamo detto la pompa è assolutamente completa nella sua confezione, ma può essere ancora migliorata, infatti è disponibile come espansione il modulo backup. Chi mi legge abitualmente sa benissimo l’importanza che attribuisco ad un sistema di backup per i nostri acquari, ed in questo caso la Ecotech Marine ci ha messo a disposizione un modulo con batteria integrata che collegato alla nostra pompa si occuperà di mantenerla in vita a lungo in caso di interruzione elettrica, in maniera semplice e funzionale.

Infatti nel caso in cui avvenga una mancanza di corrente il controller si occuperà di abbassare la potenza della pompa per poter aumentare il tempo di funzionamento, un bell’artificio che ci consente di modulare la durata della nostra pompa in base al tempo che vogliamo che rimanga attiva. Ovviamente la coperta è corta, maggiore il tempo minore la portata e viceversa.

Purtroppo non ho ancora potuto provarlo, ma al minimo della potenza la Ecotech Marine dichiara 36 ore di funzionamento, che è un dato anche troppo esagerato, tanto da poterci permettere di dimezzare il tempo aumentandone un po’ la portata.

Manutenzione

Per la loro particolare costruzione le pompe devono essere manutenute periodicamente e soprattutto è necessario curare e verificare maniacalmente l’accoppiamento fra la wet-side e la dry-side, altrimenti in caso in cui vi sia un disassamento anche leggero, a lungo andare si possono deformare i componenti plastici che potrebbero portare ad un aumento del rumore ed anche al blocco della pompa.

Per questo è disponibile una pagina internet in cui è possibile acquistare tutti i ricambi per ogni VorTech che potete vedere a questo indirizzo: Parts-Store.

Impossibile non notare la differenza di ingombro in acquario

Conclusioni

Siamo davanti sicuramente ad una delle migliori pompe di movimento per acquari, su questo non c’è alcun dubbio, potente, con un flusso decisamente buono, molto ampio, estremamente personalizzabile grazie al potentissimo controller in dotazione, facilmente espandibile tramite il modulo backup. Una pompa che oltretutto è anche bellissima da vedere, non cede calore all’acquario ed occupa pochissimo spazio in vasca. Il tutto però ad un costo sicuramente elevato e quindi non per tutti, perché 440 euro per una singola pompa non sono sicuramente pochi, la difficoltà di posizionamento in alcuni acquari dovuti all’impossibilità di orientamento per arrivare al grosso problema del rumore, per qualcuno un vero ostacolo all’acquisto.

Le alternative? La solita Tunze Stream 6105 è sicuramente la sua alternativa più accreditata che mette sul piatto una portata simile anche se con un flusso decisamente più concentrato, orientabilissime e soprattutto assolutamente inudibili, ad un costo che su strada arriva anche a meno della metà. Le differenze fra queste due pompe però meritano un approfondimento che arriverà con un prossimo articolo dedicato.

In ogni caso è sicuramente un acquisto totalmente consigliabile, ottime per acquari di SPS, ma perfette anche per un acquario di LPS dove riusciranno a creare un perfetto movimento anche senza disturbare i coralli stessi.

In Italia assistenza e distribuzione sono curati da ReefLine.

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